Sostenibilità sociale e ambientale

A Milano arrivano gli under 40 che dan da mangiare al pianeta

Arrivano da 120 Paesi i protagonisti di We Feed the Planet, l'evento che dal 3 al 6 ottobre riunisce migliaia di contadini, pastori, allevatori, indigeni e artigiani del cibo per discutere del futuro del nostro cibo. L'iniziativa è organizzata da Slow Food, Slow Food Youth Network, Fondazione Terra Madre e Università di Scienze Gastronomiche

di Antonietta Nembri

Ci sono italiani, francesi, thailandesi e kenioti, albanesi, egiziani, tunisini, olandesi e danesi, brasiliani e canadesi e tanti, tanti altri. Sono migliaia i contadini, pescatori, allevatori, pastori, nomadi, indigeni e artigiani del cibo sotto i quarant’anni provenienti da 120 Paesi del mondo che tra pochi giorni, sabato 3 ottobre daranno vita a Milano a Terra Madre Giovani – We Feed the Planet, il primo grande evento di Slow Food e della sua Rete Giovane che ha un obiettivo ambizioso: trovare soluzioni concrete per nutrire il pianeta.

«L’obiettivo di Terra Madre Giovani – We Feed the Planet è mostrare al mondo che chi davvero nutre il pianeta è già all’opera. È al largo con le barche da pesca, chino sui filari, al lavoro nel forno o sulla strada dei pascoli con le proprie greggi. E soprattutto ha le idee molto chiare su ciò che nell’attuale sistema alimentare non funziona: malnutrizione, spreco, sfruttamento del lavoro e mercificazione del cibo. Dall’Australia al Canada, dai villaggi delle Ande alle oasi del deserto sahariano, tutti gli eroi del futuro che si riuniscono sotto il cielo di Milano fanno parte di una grande famiglia. Molte storie e un obiettivo comune: cambiare il sistema alimentare», commenta Joris Lohman, rappresentante dello Slow Food Youth Network e membro del comitato esecutivo di Slow Food Internazionale.

All’evento, organizzato da Slow Food, Slow Food Youth Network, Fondazione Terra Madre e Università di Scienze Gastronomiche, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Città di Milano, parteciperanno 2500 giovani contadini provenienti da 120 Paesi. Palcoscenico della quattro giorni sarà lo spazio polifunzionale Superstudio Più (via Tortona 27), che ospita le conferenze e gli incontri dei delegati, e il Mercato Metropolitano (via Valenza 2), vero cuore della manifestazione, in cui i giovani di Terra Madre e la città di Milano si incontrano in una serie di eventi serali.

(Nella Gallery le suggestive immagini realizzate per dar forma al concetto "We are small scale producers. We feed the planet")

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Questi giovani contadini, ricorda Carlo Petrini sono quelli che «ogni giorno, in ogni angolo del mondo, portano avanti la crescita, ma non solo quella economica, la crescita della nostra dignità, della cultura, della felicità. E devono essere coscienti che se anche vivono in un villaggio sperduto delle Ande o in un’oasi del deserto, con il loro lavoro realizzano la politica più forte e più bella, perché non sono soli, fanno parte di un’unica grande famiglia».

E sarà proprio Carlo Petrini, sabato 3 ottobre a inaugurare la manifestazione al Mercato Metropolitano (ore 18,30) coinvolgendo i giovani contadini, le famiglie che li ospitano e i milanesi in un’originale Disco Soup che, riprodotta con successo in molte città (New York, Berlino, Madrid São Paulo), incarna i valori da sempre cari a Slow Food. La verdura invenduta dai mercati e dalla grande distribuzione perché non risponde ai criteri di perfezione richiesti dal mercato è trasformata fino a diventare un’ottima zuppa fumante, condivisa con i presenti per stimolare la riflessione su tematiche di grande attualità come lo spreco alimentare. Il tutto, ovviamente, a suon di musica.

Il ricco programma di Terra Madre Giovani (qui gli appuntamenti) prevede tra domenica 4 e lunedì 5 ottobre oltre 50 eventi (conferenze tematiche, workshop, laboratori e seminari) che si sviluppano lungo cinque direttrici che sono: innovazione, equità, patrimonio, comunicazione e Beni comuni. Tante le domande come per esempio: come produrre il cibo in futuro?; come distribuire il potere decisionale in maniera uniforme? E ancora, come preservare il patrimonio alimentare o individuare le migliori strategie di comunicazione per il cambiamento? E una nuova strategia per i beni comuni?

Ad accompagnare le riflessioni un parterre di relatori d’eccezione: il teorico della decrescita Serge Latouche, l’economista Raj Patel e la pioniera del cibo biologico Alice Waters, oltre al fondatore e presidente di Slow Food Carlo Petrini. Sotto i riflettori tematiche quali l’ocean grabbing, il rapporto tra sistema alimentare globale e flussi migratori, il ruolo delle donne in agricoltura, la proprietà dei semi e il sistema commerciale internazionale.

Terra Madre Giovani – We Feed the Planet si chiude il 6 ottobre a Expo 2015, quando alle ore 11 le migliaia di contadini presentano le loro conclusioni e le soluzioni concrete per nutrire il pianeta in futuro e danno vita a una festosa e colorata marcia lungo il Decumano fino allo spazio Slow Food.

Accanto al programma dedicato ai partecipanti a Terra Madre Giovani ci sono proiezioni serali di film, documentari e altri appuntamenti gastronomici aperti al pubblico sempre organizzati al Mercato Metropolitano, che nelle tre serate offrirà ai giovani agricoltori provenienti da tutto il mondo cene a base di prodotti tipici di tutto il mondo cene a base di prodotti tipi di stagione. Occasione per tutti di incontrare e conoscere le storie dei giovani protagonisti. Alcune di queste storie si possono leggere sul sito dell’evento.


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