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A Milano nasce un nuovo teatro nel carcere minorile Beccaria

La nuova sala, ristrutturata grazie al progetto della Fondazione Marazzina Onlus e all’aiuto concreto di Scala e Piccolo, verrà presentata alla cittadinanza il 6 ottobre con uno spettacolo della compagnia Puntozero, che cura da anni i laboratori teatrali con i detenuti

di Marina Moioli

Ci sono voluti dieci lunghi anni ma finalmente il teatro del carcere minorile Beccaria di Milano è stato completamente restaurato e ora diventerà una nuova sala aperta a tutta la cittadinanza come luogo di incontro e di confronto. La cerimonia di inaugurazione si terrà il 6 ottobre alle 18.30, quando sul palco si esibiranno otto giovani attori detenuti in alcune scene tratte dal “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare.

«Per noi si tratta veramente di un sogno che si avvera, di un momento magico che aspettavamo da tempo. Ora grazie al contributo economico della Fondazione Marazzina Onlus e all’aiuto di tanti altri soggetti siamo pronti a partire con una prima stagione di spettacoli», commenta Giuseppe Scutellà, regista e attore nonché anima dell’associazione culturale Puntozero, da anni impegnata nei laboratori teatrali con i detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni. Al Beccaria Scutellà è arrivato vent’anni fa per fare il servizio civile come obiettore e ancora oggi insieme alla sua compagna, l’attrice Lisa Mazoni, cura percorsi didattici e rieducativi con laboratori di cinema e di teatro, finalizzati a far riflettere i giovani detenuti che spesso provengono da un ambiente privo di valori e stimoli positivi.

Con la loro compagnia (di cui fa parte anche il figlio Enea, di 11 anni, che è la mascotte di tutti gli attori) hanno allestito spettacoli anche fuori dal carcere, come l’ormai celebre Errare humanum est, andato in scena con grande successo lo scorso anno al Piccolo Teatro. Una lezione-spettacolo per sensibilizzare le nuove generazioni, spesso inconsapevoli della gravità delle condanne inflitte.

Il ripristino del teatro interno al carcere minorile e l’inizio dell’attività teatrale permanente renderà questo luogo un nuovo punto di produzione culturale aperto ed accessibile all’intera cittadinanza, contribuendo ad arricchire l’offerta culturale milanese. «Ma nello stesso tempo aiuterà ad attenuare l’idea del carcere come istituzione punitiva, rompendo il “cono d’ombra” e aiutando così a superare stereotipi e pregiudizi, facilitando la comunicazione tra “dentro” e “fuori” attraverso l’accessibilità. Per ora è ancora un po’ complicato entrare, ma visto che la sala è distaccata rispetto al carcere speriamo presto di poter aprire un ingresso che consenta a tutti di entrare senza la trafila di dover lasciare il documento all’ingresso», precisa Scutellà.

Il progetto di Puntozero, che coinvolge a rotazione tutti i detenuti del Beccaria (circa 45 ragazzi dai 14 ai 25 anni) ha dimostrato che il teatro diventa un’occasione di stare insieme in modo costruttivo e interagire con gli altri. «La recitazione dei classici consente di smuovere meccanismi di autoanalisi: in teatro, come nella vita, impari che ogni gesto ha un valore e una consegunza precisa su di te e su chi ti sta attorno. Se sbagli la battuta devi recuperare, per non danneggiare il compagno che parla dopo di te, così impari a lavorare in gruppo, a seguire le istruzioni in modo poi da applicare a qualunque altro lavoro la disciplina appresa», dicono i responsabili dei laboratori teatrali. Da un punto di vista sociale è anche rilevante l’opportunità data ai giovani detenuti di apprendere un mestiere teatrale (tecnico luci, macchinista teatrale, falegname, sarto per i costumi), spendibile anche in esterno per raggiungere una propria autonomia e determinare un riscatto personale.

Oltre che a Puntozero, la riapertura del teatro del carcere Beccaria si deve ad alcune importanti istituzioni, come il Teatro alla Scala (che nel 2007 ha donato 200 poltroncine dopo la ristrutturazione della sala del Piermarini) e il Piccolo Teatro (che oltre a ospitare lo spettacolo Errare humanum est realizzerà workshop formativi per i detenuti). «Tutti ci hanno messo anima e corpo e non era così scontato. Abbiamo avuto un angelo custode, l’ingegner Franco Malgrande della Fondazione Scala, e poi c’è stata una vera e propria gara di solidarietà. Ad esempio la Mapei ha fornito gratuitamente i suoi prodotti e ha fatto una generosa donazione. Per non parlare della Fondazione Marazzina Onlus, che ha consentito di avviare e realizzare tutto il progetto», conclude Scutellà.

Alla cerimonia di inaugurazione del 6 ottobre saranno presenti il Capo Dipartimento della Giustizia Minorile Francesco Cascini, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il Sovrintendente del Teatro alla Scala Alexander Pereira, l’amministratore di Mapei Spa Giorgio Squinzi e i rappresentanti del Piccolo Teatro.

L’appuntamento successivo è invece in programma all’interno della rassegna culturale BookCity: il 24 ottobre alle 21 sul grande palcoscenico del nuovo teatro Beccaria Puntozero metterà ancora in scena “Recito quindi so(g)no”, un viaggio all’interno di “Un sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare per una riflessione sul teatro e il carcere. Poi, dopo qualche mese di rodaggio, il teatro varerà nel 2016 un suo cartellone.


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