Cooperazione & Relazioni internazionali

Crescono i minori stranieri non accompagnati

Il Viminale ha presentato il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia. Aspetti, procedure, problemi”. I Minori stranieri non accompagnati l'anno scorso erano il 50% dei minori accolti, quest'anno sono il 73%. In Italia accolti 14.378 MSNA, di cui 5.434 irreperibili.

di Sara De Carli

Centomila migranti ospitati nelle strutture (dato aggiornato al 10 ottobre 2015), di cui il 72% in strutture temporanee (CAS). Mali, Nigeria e Gambia sono i primi tre Paesi di provenienza dei richiedenti asilo in Italia. La rete SPRAR accoglie il 21% dei migranti. L’Italia è il terzo Paese per numero di richiedenti asilo, dopo la Germania e la Svezia. Donne e minori sono in Italia pochissimi, rispettivamente il 7,6% e il 6,8%. I minori sbarcati sulle nostre coste nel 2014 sono stati 26.112, di cui 13.000 non accompagnati (il 50%); nel 2015 i minori non accompagnati sono cresciuti.

Sono questi i dati principali contenuti nel “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia. Aspetti, procedure, problemi”, presentato dal Viminale (in allegato). Vi hanno lavorato dieci persone, con esperienze diverse, ma competenti a vario titolo in tema immigrazione. Il sottosegretario Domencio Manzione, sostenitore del progetto, ha inteso così valutare le risposte che il sistema di accoglienza in Italia è in grado di fornire. Il sistema di accoglienza in Italia, ha osservato Manzione, «è cresciuto negli ultimi due anni e ha funzionato. I posti a disposizione dei migranti sono aumentati, passando da 10-15mila a 100mila. Ora si tratta di mettere tutto a regime, in collaborazione con i territori».

Dal 1 gennaio al 10 ottobre 2015 sono sbarcati in Italia 136.432 migranti, contro i 147.377 dello stesso periodo dell’anno precedente (-7,4%). Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza, i minori stranieri (e coloro che si dichiarano tali) non accompagnati, sbarcati nel 2014, sono pari a 13.026, il 50% di tutti i minori sbarcati (26.122). Nel 2015 (fino al 10 ottobre) sono pari a 10.322, il 73% del totale dei minori soccorsi (pari a 14.109). «È straordinariamente significativa la variazione nella proporzione dei minori non accompagnati e meritevole di grande attenzione politica e amministrativa», scrive il Rapporto.

I MSNA accolti nelle strutture del Ministero dell’Interno sono 1.688 (al 20 settembre 2015) nei 15 centri attivati in 9 regioni finanziati con fondi F.A.M.I. per la prima accoglienza e 1.318 accolti nel sistema SPRAR dedicato ai minori. I segnalati al 31 agosto 2015 sono 14.378, di cui 5.434 irreperibili. Degli 8.944 presenti nelle strutture al 31 agosto 2015, il 95% sono maschi e l’81% appartenenti alla fascia di età 16-17 anni.

Al primo posto come presenze di minori in Italia, al 31 agosto 2015, ci sono gli egiziani (1.975), seguiti dai minori albanesi (1.137), dagli eritrei (953), poi quelli provenienti dal Gambia, dalla Somalia e dalla Nigeria. Tra gli irreperibili, invece, gli eritrei sono al primo posto (1.408), seguiti dai somali (1.266) e al terzo posto dagli egiziani (1.183). La Sicilia è la regione che accoglie più minori, con il 34% del totale (circa 3mila); seguono la Calabria (870), il Lazio (830), la Puglia (760) e la Lombardia (745).

Il prefetto Morcone ha sottolineato nel suo intervento come sia cambiata la filosofia in tema di accoglienza: «Il futuro – ha detto – è l’accoglienza diffusa, da condividere sul territorio, è finito il tempo dei grandi centri. Chiediamo ai sindaci di riscoprire il loro ruolo di protagonismo», per arrivare a riequilibrare la distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale.

Il Centro Astalli nel commentare il rapporto «rileva con soddisfazione l’attenzione del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione rivolta ai diritti delle persone che arrivano e condivide la preoccupazione per il possibile impatto di alcune misure dell’Agenda Europea, anche a livello di comunicazione. Ci auguriamo che lo sforzo richiesto per realizzare le ultime misure europee non comprometta l’importante lavoro avviato per dotare l’Italia di un sistema di accoglienza flessibile ed efficiente, che non debba più ricorrere a misure emergenziali e possa sostenere i rifugiati nel loro percorso di integrazione».

Photo by ARIS MESSINIS/AFP/Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA