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Francesco e la saggezza dei quartieri popolari

Il Papa in visita al quartiere povero Kangemi di Nairobi ha fatto un discorso commovente sottolineando «mi congratulo con voi, vi accompagno e voglio che sappiate che il Signore non si dimentica mai di voi. Il cammino di Gesù è iniziato in periferia, va dai poveri e con i poveri verso tutti»

di Lorenzo Maria Alvaro

In questi giorni africani il Papa sta incontrando tutti. Dai leader politici a i leader religiosi passando per gli studenti universitari, le autorità diplomatiche e le gerarchie ecclesiastiche.

Ma c'è solo un ambito in cui Francesco si sente sempre a casa, veramente a suo agio. Ed è tra i poveri. Ogni volta che si trova a conforntarsi con situazioni difficili dalle sue parole e dal suo muoversi traspare tutta la gioia di potersi dedicare a questi figli dimenticati, a questi ultimi chelui costantemente invece mette al centro.

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E anche in questo viaggio è stato così.

Questa mattina il Papa è andato in visita al quartiere povero Kangemi di Nairobi. Qualcosa che va un po' oltre alla periferia come la intendiamo noi. Una vera e propria bidonville. Qui Francesco ha fatto un discorso commovente, un lungo abbraccio paterno.

Prima di tutto vorrei soffermarmi su un aspetto che i discorsi di esclusione non riescono a riconoscere o sembrano ignorare. Voglio fare riferimento alla saggezza dei quartieri popolari

«Prima di tutto vorrei soffermarmi su un aspetto che i discorsi di esclusione non riescono a riconoscere o sembrano ignorare», ha sottolineato, «Voglio fare riferimento alla saggezza dei quartieri popolari. Una saggezza che scaturisce da un’ostinata resistenza di ciò che è autentico da valori evangelici che la società del benessere, intorpidita dal consumo sfrenato, sembrerebbe aver dimenticato. Voi siete in grado di tessere legami di appartenenza e di convivenza che trasformano l’affollamento in un’esperienza comunitaria in cui si infrangono le pareti dell’io e si superano le barriere dell’egoismo».

Valori che si fondano sul fatto che ogni essere umano è più importante del dio denaro. Grazie per averci ricordato che esiste un altro tipo di cultura possibile

Questa cultura dei quartieri popolari per Bergoglio «ha caratteristiche molto positive, che sono un contributo al tempo in cui viviamo, si esprime in valori come la solidarietà, dare la propria vita per l’altro, preferire la nascita alla morte; dare una sepoltura cristiana ai propri morti. Offrire un posto per i malati nella propria casa, condividere il pane con l'affamato: “dove mangiano 10 mangiano in 12”; la pazienza e la forza d’animo di fronte alle grandi avversità, ecc.» (Gruppo di Sacerdoti per le Zone di Emergenza, Argentina, Reflexiones sobre la urbanización y la cultura villera, 2010). Valori che si fondano sul fatto che ogni essere umano è più importante del dio denaro. Grazie per averci ricordato che esiste un altro tipo di cultura possibile».

Mi congratulo con voi, vi accompagno e voglio che sappiate che il Signore non si dimentica mai di voi. Il cammino di Gesù è iniziato in periferia, va dai poveri e con i poveri verso tutti

Poi Francesco ricorda loro, lo aveva già fatto a Cuba, che pur stando alla periferia del mondo, il loro è un ruolo centrale della storia. «Vorrei rivendicare in primo luogo questi valori che voi praticate, valori che non si quotano in Borsa, valori con i quali non si specula né hanno prezzo di mercato. Mi congratulo con voi, vi accompagno e voglio che sappiate che il Signore non si dimentica mai di voi. Il cammino di Gesù è iniziato in periferia, va dai poveri e con i poveri verso tutti».

A questo punto il Papa cambia marcia e diventa “politico” e si scaglia contro «l’ingiusta distribuzione del terreno che porta in molti casi intere famiglie a pagare affitti abusivi per alloggi in condizioni edilizie per niente adeguate, del grave problema dell’accaparramento delle terre da parte di “imprenditori privati” senza volto, che pretendono perfino di appropriarsi del cortile della scuola dei propri figli, la mancanza di accesso alle infrastrutture e servizi di base. Mi riferisco a bagni, fognature, scarichi, raccolta dei rifiuti, luce, strade, ma anche scuole, ospedali, centri ricreativi e sportivi, laboratori artistici. Voglio riferirmi in particolare all’acqua potabile e infine la violenza le organizzazioni criminali che si diffondono nell'indifferenza».

Le autorità prendano insieme a voi la strada dell’inclusione sociale, dell’istruzione, dello sport, dell’azione comunitaria e della tutela delle famiglie, perché questa è l’unica garanzia di una pace giusta, vera e duratura

«Chiedo a Dio», conclude il Papa, «che le autorità prendano insieme a voi la strada dell’inclusione sociale, dell’istruzione, dello sport, dell’azione comunitaria e della tutela delle famiglie, perché questa è l’unica garanzia di una pace giusta, vera e duratura. Queste realtà che ho elencato non sono una combinazione casuale di problemi isolati. Sono piuttosto una conseguenza di nuove forme di colonialismo, che pretende che i paesi africani siano «pezzi di un meccanismo, parti di un ingranaggio gigantesco».


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