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Agenzia per lo sviluppo: una partenza con il piede giusto

Malgrado una transizione che non si annuncia per nulla facile, la nascita dell’Agenzia per la cooperazione internazionale, che sostituirà la Direzione Generale Cooperazione Sviluppo nella gestione operativa dei programmi e progetti finanziati dall’Italia, lascia ben sperare. Questa la convinzione di Nino Sergi, presidente emerito dell’ONG Intersos.

di Nino Sergi

Pochi ci credevano ma pare proprio che la nuova Agenzia per la cooperazione allo sviluppo sarà operativa da lunedì 4 gennaio grazie ai risultati di un intenso lavoro svolto nella quattro settimane successive al decreto di nomina della direttrice Laura Frigenti del 23 novembre scorso e negli ultimi giorni dell’anno, con il sostegno del DG Giampaolo Cantini e della Dgcs. L’accelerazione che Frigenti ha inteso dare corrisponde al suo modo di operare, dimostrato nei tanti anni vissuti nei vari continenti nelle attività di sviluppo della Banca Mondiale.

Sono più di una ventina i principali adempimenti previsti dalla legge 125/2014 sulla cooperazione allo sviluppo e dallo statuto dell’Agenzia (DM 113/2015). Stando alle informazioni finora filtrate, una buona metà è pronta per la firma o in fase di finalizzazione. Vediamone alcuni.

È pronta la proposta di convenzione tra l’Agenzia e il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, documento fondamentale che definisce le modalità di collaborazione e gli indirizzi da seguire.

Sono stati altresì completati il regolamento di organizzazione e il regolamento di contabilità. Essi dovranno poi essere approvati dal Ministro ed esaminati dalle commissioni parlamentari competenti.

È in corso di preparazione il bilancio preventivo 2016 che sarà finalizzato entro il mese di gennaio con la disponibilità di tutti i dati utili alla sua definizione. Mentre la definizione dei mezzi finanziari complessivi dell’Agenzia è stata finalizzata a fine dicembre, con lo stato di previsione della spesa del ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci).

Non sembra invece essere ancora stata predisposta la tabella che indica gli stanziamenti di ciascun ministero destinati alle attività di cooperazione allo sviluppo, che dovrebbe trovarsi allegata allo stato di previsione della spesa del Maeci. Una delle rilevanti novità della legge 125.

Il conferimento degli incarichi dirigenziali e la costituzione del comitato direttivo sono nella fase delicata di identificazione e di verifica, con la possibilità o esigenza di dover effettuare concorsi pubblici. È inoltre in corso la valutazione per la nomina, con decreto ministeriale, del collegio dei revisori dei conti.

Quanto al personale, il quadro di coloro che hanno optato per l’Agenzia e che sono quindi in servizio dal 1° gennaio 2016 è ormai chiaro. È in atto l’identificazione dei profili professionali mancanti per avviare l’iter per i concorsi pubblici. Gli esperti e tecnici in servizio presso le Utl sono confermati fimo a metà 2016, in modo da garantire la normale continuità alle attività.

Le sedi estere esistenti (ex Utl) sono quindi pienamente operative e in fase di accreditamento presso i governi. Eventuali nuove sedi saranno decise più avanti.

Ancora nella fase preliminare è il lavoro di predisposizione della convenzione tra Maeci/Agenzia e Cassa Depositi e Prestiti al fine di regolarne i rapporti.

Quanto all’iscrizione nell’apposito elenco delle organizzazioni della società civile e dei soggetti non profit, il lavoro inizierà a breve; mentre quello per la definizione delle procedure comparative pubbliche per la selezione delle iniziative da loro promosse è appena iniziato e si baserà, per quanto utile e possibile, sul lavoro pregresso della Dgcs, spesso discusso e approfondito con le Ong.

Il pregresso rappresenterà la base anche per le procedure relative agli inviti a presentare proposte di iniziative e progetti da parte di amministrazioni dello Stato, camere di commercio, università, enti pubblici, regioni, enti locali.

Anche se i restanti adempimenti sono ancora da iniziare (in particolare: definizione degli standard in materia di diritti umani, lavoro dignitoso, responsabilità sociale, tutela ambientale per le imprese che intendono operare con l’Agenzia; criteri per l’affidamento di interventi; adozione del codice di comportamento), occorre riconoscere che il lavoro svolto nelle quattro settimane prenatalizie è stato molto e perfino superiore a quanto si potesse immaginare.

È auspicabile che i regolamenti e le procedure che riguardano i soggetti della cooperazione allo sviluppo ed in particolare le Ong e le altre organizzazioni della società civile possano essere frutto di valutazione e riflessione congiunta, nelle prossime settimane, tra l’Agenzia e tali soggetti. Essi sono infatti riconosciuti dalla legge come componenti del sistema della cooperazione italiana e la loro esperienza pluridecennale può contribuire non poco alla qualità delle decisioni ed alla loro efficacia.


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