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1986-2016: buon compleanno AiBi!

Amici dei Bambini festeggia i suoi trent'anni di vita e di impegno per dare ad ogni bambino una famiglia. Oltre 3mila i piccoli abbandonati che hanno trovato una nuova famiglia in Italia grazie all’adozione internazionale, moltissime le iniziative di cooperazione internazionale

di Redazione

AiBi compie trent’anni. In 30 anni il mondo è profondamente cambiato, ma la sfida all’abbandono dei minori non è ancora vinta. È per loro che Amici dei Bambini nacque in quel freddo 21 gennaio 1986 ed è ancora per loro AiBi porta avanti tutt’ora la sua missione: quella di ridare una famiglia a ogni bambino abbandonato nel mondo.

In occasione del suo trentesimo compleanno, AiBi rinnova il suo impegno per il futuro e traccia un bilancio di questi decenni: più di 3mila piccoli abbandonati provenienti da oltre 30 Paesi nel mondo hanno trovato una nuova famiglia in Italia grazie all’adozione internazionale. In Asia, Africa, Est Europa e Sud America, AiBi è stata attiva con progetti di cooperazione internazionale per alleviare le sofferenze e dare un futuro ai bambini e alle famiglie più povere del pianeta. Innumerevoli gli interventi in contesti di emergenza, come quelli della guerra in Bosnia Erzegovina, Kosovo, Iraq, Ucraina e Siria, dello tsunami in Sri Lanka e del post-terremoto in Nepal, senza dimenticare le attività per garantire ospitalità e integrazione ai migranti, in particolare i minori stranieri non accompagnati.

«La lotta contro l’abbandono e il nostro impegno continueranno anche in futuro», assicura il fondatore e presidente Marco Griffini. «Noi fondatori siamo un po’ invecchiati nel fisico, ma non nello spirito, che resta indomito. Un giorno passeremo il testimone ai giovani, quei ragazzi adottati che nel frattempo sono diventati grandi e potranno mettere a disposizione la loro esperienza di accoglienza per portare avanti la nostra lotta contro l’abbandono e salvare tanti altri bambini nel mondo».

Alcuni di questi ragazzi sono già operativi in AiBi, come Marco Carretta, 24 anni, coordinatore nazionale del gruppo di volontari AiBi Giovani: «L’impegno dell’associazione è sempre più forte, soprattutto nei giovani che hanno provato l’esperienza dell’accoglienza e che con AiBi hanno iniziato il loro percorso di vita e professionale», dice. Sulla stessa linea Martin Bertoldo, 22 anni, che per i 30anni dell’associazione vuole ringraziare «quanti lavorano o danno il loro tempo per fare in modo che ogni bambino possa trovare una famiglia», consapevole dell’importanza della «formazione delle famiglie che AiBi segue fino all’abbraccio con il proprio figlio, con la certezza che quel bambino è un dono e come tale va accolto e amato».

«AiBi è la mia famiglia», dice con soddisfazione Tatiana Salomoni, 19 anni, «la realtà che mi ha permesso di crescere e di aprirmi al futuro. La mia speranza è che tanti altri bambini possano provare la mia stessa esperienza». E ancora Valentina Griffini, 33 anni: «Ad AiBi auguro di continuare sempre su questa strada, con lo spirito iniziale. Nel ricordo di quel 21 gennaio 1986, oggi ancor di più sono orgogliosa di poter dire: “io c’ero”».

«Il miglior regalo che si può fare ad AiBi per i suoi 30 anni è continuare ad assicurarle un sostegno, nel garantire a ogni bambino abbandonato il diritto a sentirsi figlio: con l’adozione internazionale, l’affido, il sostegno a distanza, la sensibilizzazione, il volontariato», conclude il presidente Griffini. In questo 21 gennaio davvero speciale lo spot più bello all’accoglienza ha i volti di una famiglia della provincia di Salerno: due giovani genitori e i loro tre bellissimi bambini adottati in Brasile meno di 3 mesi fa. A loro Amici dei Bambini ha deciso di assegnare il premio come “Famiglia più accogliente del 2015”: il riconoscimento sarà consegnato venerdì 22 gennaio nello store Chicco di Salerno.