Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Media, Arte, Cultura

Adiconsum-Unibet: accordo nella bufera e Bergamo si ribella

Tuoni e fulmini sul protocollo siglato da Adiconsum con la società di azzardo online Unibet. Dopo la dissociazione della Cisl nazionale, anche la Cisl orobica e l'Adiconsum di Bergamo chiedono spiegazioni. Ma il segretario nazionale Giordano ribatte: "Se il sindacato sottoscrive accordi con le aziende che producono slot machine va bene, ma se lo facciamo noi no?" Peccato dimentichi di rendere integralmente pubblico il suo protocollo.

di Marco Dotti

C'è chi minimizza parlando di "campagna di sensibilizzazione contro i rischi del gioco d'azzardo". E poi c'è chi – e sono la maggioranza – non minimizza affatto, perché ha capito benissimo che i termini del problema sono ben altri e rischiano di far calare un'enorme ombra sulla credibilità dell'intero e meritorio sistema di tutela dei consumatori.

Insomma, l'accordo tra Adiconsum associazione a difesa di consumatori e utenti promossa dalla Cisl nel 1987 – e Unibet, multinazionale con sede a Malta, che tratta slot machine online e scommesse, non s'aveva da fare.

Ma visto che qualcuno, nello specifico il presidente di Adiconsum Pietro Giordano, l'accordo l'ha fatto, firmato e lo ha pure difeso con comunicati stampa a go go, almeno si "giochI" a carte scoperte. Perché tanta reticenza nel mostrare pubblicamente un accordo con tutte le sue clausole e le sue postille? Sono passati 10 giorni e il dibattito si è acceso, con tanto di interrograzione parlamentare presentata dal Senatore Giovanni Endrizzi al Ministro dello Sviluppo Economico.

Risultato? L'arroccamento della presidenza di Adiconsum. "Adda passà a nuttata", diceva Eduardo. Ma qui "a nuttata" non passa, non passa proprio.

Chiarimenti urgono. Non lo chiediamo noi, lo chiedono le sedi territoriali. Lo chiedono, ad esempio, da Bergamo, territorio di lunga tradizione sindacale. Lo chiedono – come riporta Francesca Belotti, sull'Eco di Bergamo di oggi, giovedì 4 febbraio – le strutture provinciali di Cisl e Adiconsum che hanno scritto due missive "per smarcarsi dall'intesa".

Dice Eddy Locati, presidente di Adiconsum Bergamo: "ho inviato una mail di protesta, perché quanto è stato fatto va in direzione contraria rispetto a ciò che stiamo mettendo in campo a Bergamo e in Lombardia per contrastare l'azzardo".

Parole che pesano. Ma ancor di più pesa l'accordo stipulato con Unibet, tanto più che Adiconsum fa parte del Consiglio nazionale consumatori ed utenti, istituito presso il ministero dell’Industria, dalla legge 281/98, oltre che socio ordinario dell’IMQ (Istituto per il Marchio di Qualità) ed è membro del “Groupe des Cinq” (Istituti nazionali del consumo europeo) per la realizzazione dei test comparativi, di “Euro C” (Associazione europea di consumatori) e dell’Ieic (Istituto europeo internazionale del consumo).

Non bastasse, Adiconsum è l'unica associazione di consumatori titolata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze a gestire il Fondo prevenzione sull'Usura.

Non diversa l'indignazione di Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo, che ritiene "inopportuno" l'accordo. In particolare, Piccinini rileva che l'accordo siglato dal Presidente nazionale Adiconsum Giordano con Unibet va in cortocircuito con quanto sta accadendo sui territori.

Con il protocollo Adiconsum-Unibet (società di "gambling online", la definisce apertamente la stessa Adiconsum sull'ultimo numero di Famiglia Cristiana) sembra ripetersi lo schema "anti territori" che abbiamo visto all'opera in varie e varipinte iniziative di politici, senatori, sottosegretari – tra l'altro ex segretari o dirigenti Cisl, e questo aprirebbe un altro fronte della questione: smentire a Roma, ciò che si fa nel Paese. Ma il Paese non è un campo inerte: donne e uomini e associazioni che lo abitano hanno maturato, su questo e altri temi, una coscienza che spesso è ignota alle élite, anche a quelle del Terzo Settore.

Va dato atto alla Cisl nazionale, dopo il caso sollevato da Vita e le franche parole di Monsignor D'Urso, di aver preso le distanze dall'accordo, chiedendo a Giordano di valutare la possibilità concreta di recedere.

Ma Giordano rilancia e le sue parole – riportate dall'Eco di Bergamo – sono pesanti:

"Non capisco perché se il sindacato giustamente sottoscrive accordi con le aziende che producono slot machine va bene, mentre se lo fa Adiconsum no. E ci tengo a precisare che nessuno dei nostri iscritti si è dissocciato dall'iniziativa [a noi risulta si siano dissociati in molti, ndr]. Abbiamo semplicemente firmato un protocollo con una realtà riconosciuta dallo Stato e dall'Europa

Di che accordi sta parlando Giordano? Di normali accordi per la risoluzione di crisi e vertenze aziendali? O di altro?

Scoperchiato, dal vaso di Pandora sembra uscire di tutto. Se sul fondo rimarrà la speranza di cambiare o un banalissimo bonus scommesse, questo è ancora tutto da capire.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA