Welfare & Lavoro

Scegli una canzone e mandala in carcere

È così che funziona il progetto CO2, dell’ex PFM Franco Mussida. Un’audioteca costruita in alcuni centri detentivi, ordinata non per genere ma per stato d’animo, che farà da base per percorsi di ascolto e favorire il risveglio della loro sensibilità emotiva

di Lorenzo Maria Alvaro

Co2 è un progetto ideato nel 2013 da Franco Mussida, ex PFM, finanziato da SIAE e sostenuto dal Ministero della Giustizia e sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, nato con l'intento di valutare l'impatto della musica sull'umore e il comportamento quotidiano dei detenuti.

Detta così sembra uno dei tanti progetti legati al mondo della detenzione. Invece si tratta di un modo molto originale di portare la musica nelle carceri italiane al fine di educare i detenuti all’ascolto e «risvegliare la loro emotività».

Un lavoro ambizioso, che vuole sfruttare l’effetto benefico che ha la musica sulla psiche. CO2, già attivo in quattro carceri italiane (Opera, Monza, Rebibbia Femminile e Secondigliano) funziona più o meno così: nel corso di questi tre anni sono state create delle vere e proprie audioteche dotate di computer, iPad e impianti audio. In questi spazi i detenuti possono ascoltare migliaia di brani, catalogati in grandi aree che corrispondono agli stati emotivi principali. Un modo per stimolare la sensibilità in un ambiente spesso disumanizzante.

Le scelte che vengono fatte dagli utenti delle audioteche vengono poi esaminate da un team di sociologi e psicologi che orientano percorsi d’ascolto individuale e di gruppo, osservando cambiamenti e variazioni negli stati d’animo degli ascoltatori.

Fino a ieri il database da cui ogni carcerato può selezionare i brani, suddiviso non per generi ma per stati d’animo, era stato costruito dalle scelte di addetti ai lavori come Roberto Vecchioni e Manuel Agnelli, Paolo Fresu e Stefano Bollani. Da oggi però si cambia. «Attualmente abbiamo caricato 1.200 brani», spiega Mussida, «ma vorremmo arrivare a 20mila pezzi e ampliare la rete delle audioteche passando dalle quattro attuali a 25». Così entrano in scena le persone comuni. Si perché Mussida con un appello chiede a tutti di partecipare alla selezione.

Cari amici. Per ciascuno di noi la Musica è una grande gioia; un meraviglioso mezzo per vivere e far vivere negli altri le nostre più intime emozioni. Musicisti e ascoltatori sono quindi una sola grande famiglia. Ma c’è gente che per paura di vivere il dolore della propria condizione di vita, soffoca il mondo dei propri sentimenti, escludendo anche quelli che aiuterebbero ad alleviare quel dolore: come speranza, gioia, ottimismo, entusiasmo; come la nostalgia che sa donare il ricordo di momenti felici. La Musica, magia assoluta, li contiene tutti, in ogni suo genere e stile. Vi chiedo quindi di contribuire a portare, con la vostra sensibilità, quelle emozioni dimenticate in alcune carceri, suggerendo i titoli dei brani strumentali che amate, di ogni genere e clima emotivo. Li inseriremo in speciali audioteche per dare forza e nuova energia emotiva ai detenuti di Opera, Monza, Secondigliano, alle donne di Rebibbia. Vogliamo riempirle con 20.000 brani e li divideremo per “Grandi Stati D’animo”. Il progetto si chiama CO2, è sostenuto dal Ministero della Giustizia col patronato della Presidenza della Repubblica. Organizzato dal CPM Music Institute è sovvenzionato dalla SIAE che con questa iniziativa vuole ribadire il ruolo importante di autori e compositori nella nostra società. Vi chiedo quindi di andare sul sito co2musicaincarcere.it e suggerire tutti i brani che desiderate. Troverete descritti scopi, indicazioni, e procedure necessarie per farlo. La genialità dei musicisti di tutte le epoche, di tutti gli stili, potrà cosi essere goduta anche in quei luoghi in cui l’unica libertà che non deve essere assolutamente persa è quella del sentire del cuore. Vi ringrazio, e vi chiedo di diffondere a tutti questo appello.

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