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Politica & Istituzioni

Unioni civili, il nodo fedeltà mette a rischio le adozioni speciali

Eliminando il richiamo alla fedeltà tra i partner, in caso di adozioni speciali sarà solamente la discrezionalità del giudice a valutare l'eventuale nesso tra i concetti di “stabilità affettiva della coppia” e l’assenza dell’obbligo di “fedeltà” certificato per legge. E per paradosso, potrebbero essere favorite le coppie non legate dalla legge Cirinnà

di Gabriella Meroni

Unioni civili e fedeltà: la tematica suscita dibattito in queste ore. Abbiamo chiesto a Paolo Briziobello, il commercialista torinese che da anni segue a livello anche istituzionale il mondo dell’infanzia e delle adozioni, un parere sul testo del ddl alla luce del maxiemendamento su cui è stata posta la fiducia al Senato, in particolare sulla ricaduta che le novità potrebbero avere in tema di adozioni.

Briziobello, come vede questo nuovo testo?
Mi limito al tema adozioni, con una premessa: che in generale ci voglia una legge in Italia in tema di unioni civili è pacifico. E questa è comunque una legge che pare quantomeno accettabile seppur con compromessi. Quanto al tema adozioni, accertato l’accantonamento delle stepchild, il passaggio sul concetto di “fedeltà” a mio parere contiene più di qualche criticità che non mi pare venga colta con la dovuta attenzione dai tanti, anche giuristi, che in queste ore discettano sul tema. E’ questo il punto che a mio parere è più pernicioso e potenzialmente pericoloso in termini di concreta applicazione. E con questo non voglio minimamente entrare nel dibattito su coppie di serie A e di serie B come potrebbe apparire, almeno dal punto di vista di una “patente morale”, tra soggetti uniti in matrimonio in cui è previsto l’obbligo di fedeltà e gli altri soggetti uniti da unioni civili, fatto comunque poco gradevole.

Qual è la criticità giuridica sul punto delle adozioni?
Ragioniamo in modo pragmatico, uscendo dalle logiche guelfi e ghibellini. E’ fuor di dubbio che il concetto di fedeltà non si possa normare concretamente: si tratta nei fatti di un sentire intimo dell’individuo e non può essere certo un contratto o un atto formale a garantire i comportamenti della singola persona. Ma detto questo, il passaggio sul tema “fedeltà” con il tema adozioni come richiamato nelle recenti sentenze dei Tribunali è molto più stretto di quanto appaia. Mi sembra importante invece conoscere come avvengono le dinamiche di questa materia delicatissima, trattandosi di interessi primari di minori.

Si riferisce all’articolo 44 della Legge 184/83, quello che norma le cosiddette adozioni speciali?
Sì, esattamente. Sinora le coppie oggetto di sentenze favorevoli non erano registrate perchè non c'era alcuna legge. Ora se ci sarà una legge sulle unioni civili pare prospettarsi una singolare anomalia. Infatti, uno dei presupposti su cui verteva il pensiero ed il conseguente ragionamento sotteso a queste sentenze pregresse, è consistito nel fatto che dai documenti e dalle relazioni accompagnatorie dei vari soggetti, emergeva inconfutabile il legame affettivo stabile tra i soggetti richiedenti l'adozione. D'ora in avanti, in ipotesi di identica richiesta ai Tribunali da parte di coppie unite da unione civile, si rischia concretamente che la giurisprudenza pregressa possa essere minata ex lege, per le applicazioni future, dal mancato presupposto di tale condizione che invece era essenziale sinora.

In che modo?
Sarà solamente la discrezionalità del giudice a valutare se tra i concetti di “stabilità affettiva della coppia” e l’assenza dell’obbligo di “fedeltà” certificato per legge vi sia o meno nesso causale. Insomma, si rischia il paradosso che sia più semplice ottenere sentenze favorevoli all’adozione speciale per due persone che non sono unite da unione civile rispetto a quelle che usufruiranno di questo nuovo istituto tanto atteso da molte persone.

Chiarissimo. Suggerimenti?
Credo che occorra essere coscienti del problema posto. Perché nel concreto esiste. A meno che si voglia fare finta che non esista e limitarsi a battute o ancor peggio a mettere la testa sotto la sabbia fingendo che questo sia un non problema: il che, non mi pare un atteggiamento produttivo. Fino a quando non ci sarà una auspicata nuova legge che riformi integralmente il settore delle adozioni e dell’affido, saranno solo i Giudici preposti all’esame dei singoli casi ad esprimersi sui casi ex art. 44 Legge 184/83. Peraltro, per arrivare ad un nuovo testo di riforma del settore adozioni veramente funzionale, è evidente che il percorso legislativo richiede tempi tecnici non così brevi come quelli di cui si legge in queste ore.


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