Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Nuovo Isee: ecco come chiedere la restituzione di quanto non dovuto

Il Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili e ADUC avviano un'azione richiesta di rideterminazione dell’Isee in base alle recenti sentenze, che hanno dichiarato illegittimo il calcolo degli emolumenti assistenziali legati alla disabilità nel reddito. Le famiglie chiedono il ricalcolo e la restituzione di quanto non era dovuto

di Sara De Carli

Il Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili e ADUC-Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori hanno avviato una collaborazione per avviare azioni collettive volte al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità penalizzate dal nuovo Isee. La prima azione congiunta riguarda la richiesta di rideterminazione dell’Isee in base alle sentenze n. 838, 841 e 842/2016 del Consiglio di Stato del 29/02/2016, quelle che hanno cioè dichiarato illegittimo

La stessa Aduc ha elaborato un documento da inviare con raccomandata all’ente erogatore, all’Inps, al Caaf e per conoscenza all’Aduc e al Coordinamento Nazionale Famiglie Disabili per chiedere che sia rideterminato l'ISEE per il 2015 (e anche per il 2016, per chi lo avesse già fatto) escludendo i sussidi emolumenti assistenziali legati alla disabilità e sottraendo le franchigie nella loro misura massima anche per i disabili maggiorenni, come previsto dalle sentenze citate. La richiesta all'Ente erogatore, di cosneguenza, è quella di adottare «tutte le misure riparatorie del caso, quali la rideterminazione della quota di compartecipazione a carico dell'utente per l'anno 2015 e l'anno 2016, e la restituzione degli importi dovuti».

«Non ha importanza se il 31 luglio 2013 eravate o meno in piazza con noi, non è importante se abbiate partecipato o meno al ricorso che ci ha visti vincenti», scrive il Coordinamento: «l’importante è quello che farete da questo momento in poi. Vi abbiamo dimostrato che vincere si può, l’importante è essere coscienti che i diritti non sono concessioni né favori. I diritti sono nostri, andiamoceli a prendere!».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA