Politica & Istituzioni

Caregiver familiare, qualcosa in Parlamento si muove

Con 231 voti favorevoli e 5 astenuti, il Senato ha approvato un ordine del giorno che «impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare disegni di legge recanti norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare».

di Sara De Carli

Mercoledì 23 marzo il Senato, in sede di esame del disegno di legge per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale, ha approvato praticamente all’unanimità un ordine del giorno che «impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare disegni di legge recanti norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare». Hanno votato a favore 231 senatori sui 236 presenti, 5 si sono astenuti. L’ordine del giorno era stato presentato da Laura Bignami (misto), Cinzia Bonfrisco e Francesco Bruni (Conservatori e riformisti), a cui hanno aggiunto la firma in corso di seduta diversi senatori.

Il Governo aveva dato parere favorevole a condizione di una riformulazione più snella e sintetica, quella appunto che ora si legge nel testo. Il testo originario andava a dettagliare le condizioni per il riconoscimento della figura del caregiver familiare, ovvero di chi in ambito domestico si prende cura volontariamente e gratuitamente di un parente o di un affine entro il secondo grado riconosciuto invalido civile al 100 per cento e che necessita di assistenza globale e continua ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, per almeno 54 ore settimanali.

La senatrice Bignami aveva già presentato la proposta di legge "Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare" (S 2128) assegnata alla Commissione Lavoro. Sullo stesso tema è stata presentata da qualche tempo alla Camera la proposta di legge “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di cura e di assistenza” (AC 3414) con primo firmatario, Vanna Iori (Pd), assegnata alla Commissione Affari Sociali. in entrambi i rami del Parlamento, l'esame delle proposte su questo tema non è ancora partito.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA