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Libertà di stampa in Italia: lettera a Reporter sans Frontières sul caso Riina-Vespa

L'Italia è precipitata in fondo alle classifiche globali per libertà di informazione. Vorrà pur dire qualcosa il fatto che il figlio di Totò Riina sia stato libero di dire e fare ciò che più gli piaceva sul primo canale del servizio pubblico? In Europa non si parla d'altro. E l'Associazione Scorta civica scrive una lettera a Reporter sans Frontières

di Scorta civica

Spett.le Report sans frontières,

abbiamo letto con molto interesse il vostro utile ed interessante rapporto annuale sulla libertà di informazione, che vede l'Italia calare di ben 4 posizioni sino al 77 posto, dopo paesi come l’Ungheria e dietro a diversi Stati africani, dove la vita è certamente più difficile che da noi. Tra i motivi indicati dal Rapporto sul perché di questo arretramento italiano c’è l’alto numero di giornalisti costretti a vivere scortati e sotto tutela.

In Italia tra 30 e 50 cronisti sono sotto protezione per minacce di morte o intimidazioni, spesso provenienti dalla malavita organizzata.

Questa motivazione ci spinge a segnalarvi un fatto accaduto in questi giorni nel nostro Paese, che ha destato scalpore sui media ed ha aperto un ampio dibattito. Si tratta della discussa decisione del servizio pubblico radiotelevisivo Rai di ospitare in una trasmissione di approfondimento il figlio di un notissimo criminale mafioso, il boss Totò Riina. L’intervista ha scatenato dubbi e polemiche sulla stampa, provocando indignazione nelle istituzioni, tra i familiari delle vittime di mafia e tra associazioni, come la nostra, che si occupano di lotta alla malavita organizzata.

Ad intervenire sono stati anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Piero Grasso, ex magistrato in prima linea contro la mafia come procuratore nazionale antimafia, e la presidente della commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, l’organo istituzionale che si occupa di vigilare sui fenomeni mafiosi nel nostro Paese.

Il caso è ancora attuale perché, dopo i dibattiti pubblici e le audizioni istituzionali presso il parlamento italiano, pende un esposto all’Agcom, l’Authority di garanzia sulle comunicazioni, presentato dal deputato Michele Anzaldi, e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha annunciato un’azione legale contro la Rai, una denuncia alla magistratura.

La versione francese della lettera

Chere Rapporteurs sans frontières,­
nous avons lu avec beaucoup d'interet votre utile et toujours tres appreciè rapport annuel sur la libertè d'informations, qui voit l Italie descendre de places jusqu' au 77eme, où la vie est sans aucun doute plus difficile que chez nous. Parmi les raisons indiquèes par le rapport de ce recule italien, il y a le haut nombre de journalistes obligè a vivre en sous escorte et en sous protection.
En Italie il y a un nombre considerable, qui va de 30 a 50, de rapporteurs obligès à vivre et travailler en sous protection a cause des menaces de mort et intimidations reçues, souvent provenants de la criminalitè organisèe
Apres cette motivation on est poussè à Vous signaler un fait qui c 'est passè des nos jours dans notre Pays , qui a fait pas mal de bruit et ouvert un large debat. Il s'agit de la discutèe decision du service publique radiotelevisè italien , RAI, de presenter dans une emission de approfondissement le fils d' un tres connu mafiosi , c'est à dire le fils de Totò Riina, dejà condamnè lui meme pour avoir suivi les traces de son père.

La deuxieme charge en titre de l ètat italien , notamment lePresident du Senat Piero Grasso, ex magistrat en premier ligne contre la mafia comme procurateur national antimafia et Rosy Bindi, Presidente de la Commission National Antimafia organe institutionel qui se charge de vigiler sur les phenomens mafieux de notre Pays , sont aussi intervenu
Le cas est encore actuel puisque , après les debats publiques et les auditions institutionelles aupres du Parlement italien, une petition penche à l Agicom , autoritè de garantie sur les telecommications, presentè par Michele Anzaldi, tandis que le maire de Palerme, Leoluca Orlando , a annoncè une action legale contre la RAI et une dènonciation a ètè presentè à la magistrature
Attachè à cette lette, on Vous envoie une revue de presse nationale et internationale dediè au cas et on Vous pris, s'il est possible et si Vous croyez ça soit opportune, de avoir Votre opinion sur l' evenement
Cordialment


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