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Economia & Impresa sociale 

Apre a Milano un emporio gestito da disoccupati

La cooperativa Namasté seleziona cinque figure professionali per gestire, da settembre, un negozio solidale a km zero. Durata del contratto nove mesi, durante il quale i lavoratori saranno accompagnati nella ricerca di un'occupazione stabile. Il progetto raccontato da una delle due giovani ideatrici, che fa anche un appello: «Aiutateci col crowdfunding»

di Gabriella Meroni

Un emporio solidale a km zero, gestito da persone disoccupate da almeno sei mesi. Queste le caratteristiche principali di un negozio che aprirà a fine estate a Milano per iniziativa della cooperativa sociale Namasté, realtà nata da poco per iniziativa di due giovani professioniste, che si basa sull’accoglienza di persone in difficoltà e sul reciproco impegno nel restituire alla comunità l’aiuto ricevuto.

Per l’apertura della bottega, che si chiamerà ZeroPerCento, la cooperativa sta già cercando cinque figure professionali: commesso, addetto alle pulizie, segretario, responsabile dei prodotti e impiegato amministrativo. Cinque assunzioni, nell’ottica di arrivare a dieci posti di lavoro entro qualche mese, quando accanto allo spaccio sarà aperto un piccolo bar per degustazioni e pause pranzo. Ma attenzione: per candidarsi bisogna essere disoccupati da almeno sei mesi, oppure appartenere alle cosiddette categorie svantaggiate (migranti, ex detenuti o ex tossicodipendenti, per esempio), a cui è riservato il 30% delle posizioni.

«I contratti potranno durare al massimo nove mesi. nell’ottica di aiutare il maggior numero di persone a inserirsi nuovamente nel mondo del lavoro», spiega Teresa Scorza, 28 anni, laureata in Bocconi in Economia "pura" ma poi avviatasi da sola nel settore non profit per mancanza di feeling con la cultura finanziaria. «Per questo saranno accompagnate da noi operatori della cooperativa anche a cercare un’occupazione concretamente, con supporti nella ricerca e nella presentazione a possibili datori di lavoro». Rifare il curriculum, presentarsi a dei colloqui e frequentare corsi di aggiornamento è infatti parte del progetto. Da ZeroPerCento chi è senza lavoro potrà anche fare la spesa a un prezzo agevolato, pagando il 10% in contanti e il restante attraverso un sistema di punti assegnati in base a reddito, mesi di disoccupazione e numero dei figli.

L'unico problema, manco a dirlo, sono i finanziamenti. Per ora Teresa e la socia psicologa Anna Bolognesi hanno individuato una location che potrebbe fare al caso loro, uno spazio che i proprietari concederebbero in comodato d'uso, e hanno già tirato fuori di tasca loro un piccolo capitale iniziale, oltre ad aver avviato l'immancabile campagna di crowdfunding. Ma la vera svolta sarebbe vincere un bando: «Ci stiamo provando, abbiamo partecipato a diverse opportunità a continuiamo a cercare, perché crediamo molto nel progetto», conclude Teresa. «In ogni caso, a settembre partiremo. Speriamo ovviamente di continuare, con l'aiuto di tutti: venite a fare la spesa da noi».


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