Comitato editoriale

Friuli 1976 – 2016. Dopo 40 anni ancora “Estote Parati”

Gli scout friulani dal 2 al 5 giugno organizzano a Gemona e Venzone un evento per ringraziare i 7.500 scout che raggiunsero la regione dopo il sisma del maggio del 1976. "Pensieri per domani sulle pietre di ieri", non solo una celebrazione della memoria, ma un momento educativo sul valore dello spirito di servizio

di Antonietta Nembri

Quarant’anni fa il Friuli Venezia Giulia fu colpito da un sisma devastante. La sera del 6 maggio del 1976 una scossa colpì soprattutto i comuni di Gemona, Forgaria del Friuli, Venzone, Osoppo, Trasaghis, Artegna… e tanti altri. Furono oltre 120 quelli interessati tra le province di Udine e Pordenone. La scossa fu avvertita in tutta l’Italia centro-settentrionale fino a Torino, ma anche in Austria e Svizzera. Furono distrutte 17mila case, i morti furono quasi mille e i feriti oltre 3mila. A settembre dello stesso anno, quattro mesi dopo, l’11 e 15 ci furono scosse altrettanto forti.

La macchina dei soccorsi si mosse subito, anche se all’epoca non esisteva una protezione civile organizzata. Migliaia e migliaia i volontari che si misero a disposizione accanto ai militari di leva che erano presenti sul territorio friulano in quegli anni.

Ci furono anche migliaia di scout dell’Agesci che da ogni parte d’Italia partirono per il Friuli Venezia Giulia. E ora nell’anniversario dei 40 anni l’Agesci regionale del Friuli Venezia Giulia ha deciso di rendere omaggio ai capi, rover e scolte che tra maggio e settembre «scelsero di venire in Friuli a donare il loro servizio alla popolazione terremotata» scrivono in una nota i responsabili regionali Anica Casetta e Nicola Pavan con l’assistente ecclesiale don Andrea della Bianca. «Gli scout come ebbe occasione di dire l’allora commissario straordinario Zamberletti, furono elogiati, oltre che per la loro autonomia sul piano logistico, anche e soprattutto per l’importante supporto educativo e di animazione rivolto principalmente ai bambini e ai ragazzi».

Dal 2 al 5 giugno, infatti, tra Gemona e Venzone sono in programma una serie di eventi e incontri. L’iniziativa ha come titolo di “Pensieri per domani sulle pietre di ieri”, si sottolinea poi il motto “Estote Parati”. «L’evento è nato perché voleva essere un ringraziamento», spiega Luca Waldner, dell’Agesci Friuli Venezia Giulia «furono ben 7.500 gli scout che raggiunsero le nostre terre, molti sono tornati nei due anni successi con altri: il computo dei volontari scout totali arriva a 9mila persone». Ma gli eventi in programma (in allegato la locandina) non vogliono essere solo un ricordo «da una parte volevamo far tornare qui le persone che quarant’anni fa ci hanno dato una mano, far vedere la ricostruzione dei luoghi, ma volevamo anche puntare sullo spirito di servizio a partire dai nostri giovani facendoli confrontare con chi era venuto allora» sottolinea Luca Waldner «sarà un momento anche educativo».

Nelle intenzioni degli organizzatori, infatti, le quattro giornate di incontro hanno come obiettivo la testimonianza attiva dello spirito di servizio che ha contraddistinto quei giovani che nel 1976 sono partiti da tutta Italia per dare una mano alla ricostruzione del Friuli. «Una storia di un passato vicino di solidarietà che va attualizzato ai giorni nostri affinché quello spirito di servizio possa tornare a essere motore di una società migliore», spiega un comunicato.

I ragazzi di allora oggi hanno tra i 55 e i 60 anni, «abbiamo calcolato che torneranno qui oltre 150 persone, anche da lontano, dalla Sicilia e dalla Sardegna, ci saranno lombardi e toscani. Tra le migliaia di 40 anni fa c’erano scout di tutte le regioni d’Italia». Nel 1976 non c’era ancora la Protezione civile che conosciamo oggi. «Oggi l’Agesci fa parte del servizio di protezione civile, ci sono dei protocolli e oggi ci occupiamo soprattutto di animazione con i bambini lo abbiamo fatto nei terremoti dell’Umbria, dell’Abruzzo e dell’Emilia» spiega Luca Waldner. «Quarant’anni fa invece gli scout hanno fatto di di tutto, quando arrivavano a Udine veniva loro detto che cosa fare e poi si recavano nei paesi terremotati a dare una mano e a gestire i campi di accoglienza per gli sfollati. Il periodo di permanenza poi dipendeva da loro».

Riprendento la lettera dei responsabili e dell'assistente si legge: «Gli scout, come ebbe occasione di dire l'allora commissario straordinario Zamberletti, furono elogiati, oltre che per la loro autonomia sul piano logistico, anche e soprattutto per l’importante supporto educativo e d’animazione rivolto principalmente ai bambini e ai ragazzi. Numerose sono le testimonianze trovate nei documenti presenti al Centro Regionale di Documentazione Scout di Udine (…) Mette la pelle d’oca rileggere quelle pagine scritte probabilmente in un momento di pausa fra un turno o l’altro o la notte nel sacco a pelo prima di addormentarsi: emergono tutte le emozioni, i dubbi, le soddisfazioni, le arrabbiature per un servizio che crediamo nessuno scout avrebbe voluto mai che fosse necessario».

Tra gli appuntamenti in programma anche la presentazione e proiezione del film realizzato nel post-terremoto dai ragazzi del reparto Gemona1.