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Renzi: «Milano è la capitale del non profit italiano»

Il presidente del Consiglio, nel capoluogo meneghino per sostenere la candidatura di Beppe Sala, ha sottolineato: «La riforma più importante del Governo e di cui non parla nessuno è quella del Terzo Settore nata nella redazione di Vita»

di Lorenzo Maria Alvaro

Per il rush finale della campagna elettorale a Milano, il premier Matteo Renzi ha deciso di venire a sostenere di persona il candidato del Partito Democratico Beppe Sala. Il luogo è lo stesso delle prime primarie renziane, quel Barrio's nel core della Barona, cuore delle opere di Don Gino Rigoldi, che infatti ha aperto gli interventi.

A seguire ci sono stati gli interventi del sindaco Giuliano Pisapia, che ha voluto elencare i grandi successi della sua amministrazione, e del candidato Beppe Sala. A chiudere è stato invece proprio Matteo Renzi.

Nel salutare don Gino Rigoldi il Premier ha voluto subito sottolineare come la caratteristica di Milano si «essere la capitale del non profit italiano. Qui ci sono il maggior numero di associazioni e realtà del terzo settore. È parte del Dna dei milanesi il darsi da fare. Qui vince la voglia di costruire contro chi invece pensa sempre solo a distruggere o lamentarsi. Come quando la festa per Expo ha rischiato di venire rovinata da qualche contestatore e i cittadini di Milano sono scesi in strada a pulire».

«Don Gino rappresenta questo impegno, costante per il bene di tutti. La dimostrazione di come questo settore che noi chiamiamo Terzo sia in realtà il Primo», ha continuato il premier aggiungendo, «per questo c'è una Riforma, tra quelle conseguite dal mio Governo, cui sono più legato. È una riforma importantissima ma di cui non parla nessuno. È la riforma del Terzo Settore. Una riforma nata nella redazione di VITA».

Il Premier ha anche parlato del dramma dei migranti: «mi hanno detto di non toccare l'argomento perché è scivoloso in campagna elettorale. Ecco perché ne parlo. Voglio dire in modo chiaro che prima di essere politico sono un cittadinno e una persona. Quindi ogni volta che ci sarà qualcuno che rischia di morire in mare farò di tutto per salvarlo. Poi certo il tema delle migrazioni va affrontato aiutandoli là, per questo sono stato in Africa tre volte. Ma a chi, come i leghisti, usa questo dramma per fare campagna elettorale ricordo che sono gli stessi che hanno ridotto al lumicino gli investimenti in cooperazione internazionale e la cui unica idea di politica estera è stato il trasferire diamanti in Tanzania e comprare lauree in Albania».


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