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Congo, arrivati a Roma 41 bambini

Sono giunti questa mattina a Roma 41 bambini adottati in Repubblica Democratica del Congo da coppie italiane, coinvolti nella moratoria delle adozioni internazionali decisa dal Paese nel 2013. Per chiudere la vicenda mancano ancora 18 bambini. Ancora una volta la Cai avvisa le famiglie solo ad aereo atterrato

di Sara De Carli

È grande gioia per altri 41 bambini del Congo, adottati da famiglie italiane, che sono atterrati questa mattina a Roma. È un altro passo verso la conclusione di una vicenda complicata e dolorosa, che dura da oltre due anni e mezzo, ma perché la gioia sia piena mancano all’appello altri 18 bambini, quelli provenienti da Goma, che nei giorni scorsi sono stati finalmente trasferiti a Kinshasa. La speranza quindi è che anch'essi arrivino al più presto in Italia e che tutti i bambini coinvolti nella moratoria delle adozioni da parte della Repubblica Democratica del Congo possano riunirsi alle loro famiglie.

Sono le 12,30. Alba e suo marito Alessandro corrono sull’autostrada da Brescia a Roma, per incontrare Angel, tre anni e mezzo, fin’ora vista soltanto in foto. Sono in viaggio già da un po’, mossi dalla speranza che tra i bambini in arrivo di cui da ore parlava il passa parola tra famiglie, ci fosse anche loro figlia. Ora ne hanno anche la certezza: alle 12,10 è arrivata la telefonata da parte della Cai. Direzione Roma, solo nel pomeriggio si saprà esattamente dove.

Come già accaduto per gli arrivi dell’11 aprile (51 bambini) e del 7-8 maggio (24 bambini), la Cai sta chiamando le famiglie interessate solo ad aereo atterrato. «Ieri un ente ha avvisato le sue coppie che i bambini erano partiti da Kinshasa, da allora è partito un tam tam tra le famiglie per cercare di avere informazioni, a un certo punto sembrava ci fossero in volo 25 bambini, adesso si parla di 41», racconta Alba, che riferisce di altre coppie di amici contattate dalla Cai negli stessi minuti in cui hanno chiamato lei.

L’abbraccio tra le famiglie e i bambini, sognato e atteso da ben 980 giorni (tanto segna il contatore sul blog del Comitato Genitori RDC) anche questa volta è stato rimandato. Anche per le sette coppie (del Comitato genitori RDC e non) che all’alba si erano comunque presentate in aeroporto. Una scelta fatta per tutelare la privacy delle famiglie in una situazione ormai molto tesa, dicono alcuni, un sopruso da parte della Cai e un inutile dolore in più inflitto ai bambini e ai loro genitori, affermano altri. «Siamo felici ed emozionatissimi, certo, ma mai più a nessun bambino deve accadere quello che è successo ad Angel», conclude Alba.

Foto GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages


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