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Dipingere per raccontarsi

Due anni di laboratorio. E ora l’associazione Insieme per la sfida a Milano presenta i lavori artistici fatti dai ragazzi. Sorprendenti per vivacità e libertà espressiva

di Stefano Zaccuri

«Se noi diamo l’etichetta di artisti ai nostri figli, avranno un passaporto per la società molto più potente rispetto a quello che hanno adesso». Così Gianluca Nicoletti, giornalista e nota voce radiofonica, introduceva la mostra-evento “I nostri figli sono opere d’arte” in occasione della giornata mondiale dell’autismo 2015. Parlava così in quanto padre di Tommy, «ragazzone» autistico di 18 anni; l’intuizione di Nicoletti è stata quella di classificare suo figlio semplicemente come artista.

Questo lo sa bene anche l’Associazione “Insieme per la sfida”, fondata da genitori che si sono riuniti per capire come si potessero aiutare i propri figli ad uscire dalla solitudine e dall’impossibilità di comunicare. Ora i ragazzi, tutti tra i 20 e i 35 anni, si ritrovano ogni giovedì al Centro Culturale Rosetum di Milano.

L’Associazione ora espone in una mostra le opere artistiche prodotte nel corso di un progetto di Terapia Artistica al quale ha collaborato anche CHEARTE Onlus!, un’associazione che si occupa di promuovere l’arte negli ambienti più poveri come occasione di cambiamento e di rinnovamento. Con la mostra si vogliono esporre tutte le abilità dei ragazzi.

Tutto quello che i ragazzi vogliono comunicare, si rispecchia nella vivacità e nei colori accesi delle opere; uno dei modi preferiti dai ragazzi per dipingere è usare le dita per entrare in stretto rapporto con quello che stanno creando. È curioso notare come i soggetti siano per lo più astratti forse perché quello che vogliono dire è impossibile da rappresentare con un soggetto concreto, per loro troppo semplice e banale.

Secondo “Insieme per la sfida”, anche attraverso l’arte i ragazzi possono da una parte esprimere se stessi, e forse questo è l’unico modo che hanno per farlo, e dall’altra creare una rete di relazioni umane e sociali che danno la possibilità di sentirsi parte di qualcosa di reale.

L’associazione è nata nel 2006, è quindi ancora giovane e per sostenerla si può destinarle il proprio 5×1000 o anche diventarne volontario. Dopo il vernissage del 16 giugno, la mostra sarà visitabile alla galleria Lumera (via Abbondio Sangiorgio 6, Milano) venerdì, sabato e lunedì dalle 16 alle 20 la domenica dalle 10:30 alle 18.


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