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Politica & Istituzioni

Dopo di noi, le famiglie tornano a guardare il futuro con speranza

Con 312 voti favorevoli 64 contrari e 26 astenuti la Camera ha approvato la legge. «Un testo che per facilitazioni di comunicazioni viene chiamata così», spiega a Vita la relatrice del provvedimento Elena Carnevali, «ma che in realtà si occupa di facilitare una vita indipendente per le persone con disabilità»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Nel triennio gli importi per coprire tutte le misure sono oltre 270 milioni». Elena Carnevali, deputata del Pd e relatrice alla Camera della Legge, spiega gli importi relativi alla legge Dopo di noi che oggi è stata approvata dalla Camera con 312 voti favorevoli 64 contrari e 26 astenuti. «Il riparto è che oltre il 68% sono destinate alla copertura del fondo, quindi della parte pubblica, il resto per coprire l’impatto delle agevolazioni fiscali, le detrazioni legate alle assicurazioni che già esistono e agli altri istituti giuridici.

Come i Trust, la costruzione di vincoli di destinazione di beni mobili o immobili o la costituzione di fondi speciali con contratti di affidamento che possono essere destinati anche ad associazioni e organizzazioni non lucrative di utilità sociale».

Una legge che «per facilitazione comunicativa viene chiamata “Dopo di noi”», continua Carnevali, «ma in realtà si occupa in particolare di sostenere tutte quelle esperienze che hanno come obbiettivo di facilitare il distacco dalla famiglia delle persone con disabilità. Vogliamo che le persone oggetto della legge acquisiscano competenze per poter vivere una vita indipendente».

«Quello che vogliamo che si realizzi è un’accoglienza diffusa sul territorio che cambi quella tendenza tutta italiana che ha visto come asse portante della residenzialità adulta quella del vivere in istituti o in strutture con più di 30 posti», aggiunge la deputata.

Per Carnevali «dopo anni di attesa le persone affette da disabilità e le loro famiglie possono tornare a guardare al futuro con speranza. Un risultato reso possibile dall’ascolto della politica e dallo sforzo del mondo associativo da cui questo provvedimento assume alcuni principi cardine come il riconoscimento all’autodeterminazione e il rispetto dell’art. 19 della Convenzione dell’Onu per le persone con disabilità»

«Una cosa importante che attendiamo da 15 anni, che è una vera altra vittoria, sono i famosi livelli essenziali delle prestazione. Questa legge è davvero una pagina di buona politica», conclude Carnevali.


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