Sostenibilità sociale e ambientale

Montagna felix: Vita racconta il Rinascimento montano

Sostenibilità ambientale, cooperazione economica, accoglienza e ospitalità: dagli Appennini alle Alpi si sta affermando un laboratorio strategico per il futuro del Paese. Ne parliamo nel bookazine di luglio. 50 pagine di voci, esperienze, numeri per scoprire un'Italia che sa coniugare tradizione e futuro, identità e accoglienza, crescita e sostenibilità.

di Redazione

La montagna lancia tre sfide al Paese. La prima, è la sfida economica: è possibile pensare alle terre alte, che rappresentano il 54% di tutto il territorio nazionale, come a un modello di sviluppo che consideri territori, comunità e persone attori di un processo di innovazione e cambiamento? La seconda è la sfida sociale: quali insegnamenti ci vengono dalla montagna in termini di accoglienza, infrastruttura e coesione sociale? La terza, è la sfida del turismo, ovvero dell'arte, del paesaggio, della sostenibilità e dei beni comuni.

«Lassù non ci sono gli ultimi, ma i primi» come scrive il Presidente del Censis Giuseppe De Rita nel suo intervento nello speciale che Vita dedica alla montagna. Oggi, osserva in un altro intervento il sociologo Aldo Bonomi, la montagna è uscita dalla tristezza, ha recuperato anche geostrateticamente una posizione chiave nell'Europa che c'è e che verrà: «è il crovevia dei grandi processi di rapporto tra flussi e luoghi. Se prima la montagna si raccontava perlopiù attraverso il lamento, oggi deve assumere la consapevolezza del cambiamento ed elaborare un nuovo spazio di rappresentazione». E Filippo Barbera avverte: “Chi sta in alto guarda più avanti”.

Proprio a questo spazio di rappresentazione – con i numeri, davvero impressionanti dell'economia montana: 235miliardi di valore generato, il 16,3% della ricchezza complessiva del Paese – dà voce e tempo il numero di Vita. Con storie di accoglienza, valorizzazione del territorio, distretti economici e distretti sociali (quelli della Social Valley degli Appennini pistoiesi) che parlano di una media di 112,2 volontari ogni mille abitanti, contro i 72,9 delle aree di pianura.

Anche sul tema del turismo, ci spiega Stefano Arduini in un suo ampio reportage, la montagna è andata in contro tendenza. Gli anni della crisi, dal 2008 a oggi, sono stati quelli della crescita, grazie a offerte non più di massa ma personalizzate, con festival, accoglienza diffusa e la carta vincente delle ferie sociali (il social holiday).

Le comunità diffuse sulle Alpi liguri, il modello "green" di Cortina per i mondiali di sci, le Dolomiti e il le montagne del Sud, il rapporto fra arte e territorio: Vita dedica ampio spazio alle esperienze e alle forme della nuova rappresentazione montana, anche con una "storia illustrata" con il grande alpinista Reinhold Messner, firmata da Lorenzo Maria Alvaro, su tavole Chiara Dattola.

Anche sul tema della coesione sociale, la "quota" della montagna va in controtendenza: la popolazione aumenta, ma cambiano le identità. Si radicano nuovi cittadini (ci sono paesi con il 30% di stranieri bene accolti e rispettosi delle regole delle comunità, spiega Sara De Carli) , si aprono vecchie frontiere invisibili, si riaccoglie chi torna e si accoglie chi decide di tornare qua. Ma chi arriva o chi torna non lo fa più nel segno della sconfitta. Le montagne non sono più le terre dei vinti, ma veri e propri laboratori di innovazione sociale, di economie fondamentali e di innovazione.

Il rinascimento montano passa dunque da queste tre sfide – economica, sociale, dell'accoglienza turistica – e le rilancia sull'intero modello-Paese. Lo si è visto a Esino Lario, paesino sotto la Grigna, che ha ospitato il raduno mondiale di Wikipedia, vincendo la concorrenza di megalopoli come Manila. Un modello leggero, come "leggera" e diffusa – oltre che vivibile, oltre l'inferno dello "smartcitysmo" – è l'economia vincente delle terre alte. Filippo Barbera, docente di sociologi dei processi economici all'Università di Torino, nel suo intervento su Vita se ne dice convinto: «chi sta in alto guarda più avanti, le montagne sono incubatori di futuro».

A questo futuro-presente abbiamo guardato nel numero di Vita in edicola da venerdì 8 luglio.

Il 14 luglio, alle 18,30, alla libreria Touring club in Corso Italia n. 10, a Milano, ci sarà la presentazione del numero di Vita bookazine. Con Lamberto Mancini, Direttore Generale Touring Club, Aldo Bonomi, Filippo Barbera, Reinhold Messner. Siete tutti invitati.


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