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I disegnatori che salveranno i piccoli migranti di Lampedusa

Durante la seconda edizione di “La Città Incantata” di Civita disegnatori, fumettisti, storyborder, street artist e artisti visivi di tutto il mondo hanno creato opere ispirate a grandi temi sociali come la povertà, la schiavitù, l’ambiente e le crescenti disuguaglianze

di Monica Straniero

Candidata all’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, Civita di Bagnoregio dall’8 al 10 luglio 2016 ha ospitato la seconda edizione de “La Città Incantata, il Meeting Internazionale dei Disegnatori che Salvano il Mondo, organizzata dalla Regione Lazio con il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, Lazio Innova, Comune di Bagnoregio e con la direzione artistica di Luca Raffaelli.

Meglio conosciuta come la "città che muore", Civita è segnata da un destino inesorabile a causa del precario equilibrio della rupe su cui poggia e dalla quale si eleva. In tre soli mesi, tra dicembre 2014 a marzo 2015, si sono susseguite tre frane, tre smottamenti consistenti della roccia che sorregge il Borgo laziale. Civita si può raggiungere solo a piedi attraverso un ponte di cemento armato costruito nel 1965.

«La città incantata è un evento unico, che si è svolto in un luogo-simbolo del mondo da salvare», ha sottolineato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Ed è per questo che abbiamo fortemente sostenuto Civita con la candidatura presso l’Unesco affinché sia riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità».

Durante la tre giorni di eventi, disegnatori, fumettisti, storyborder, street artist e artisti visivi di tutto il mondo hanno creato opere ispirate a grandi temi sociali come la povertà, la schiavitù, l’ambiente e le crescenti disuguaglianze. Tra gli ospiti, Mark Osborne, regista de "Il Piccolo Principe", l'amatissimo classico della letteratura di Antoine de Saint-Exupéry. «Un libro che ha profondamente influenzato in tutto la mia vita e infatti spesso mi immedesimo nel personaggio», ha rivelato il regista nell’incontro con il pubblico.

Si è svolta anche la Creativity Jam for Civita #J4C, un full immersion di giovani artisti e progettisti per creare progetti innovativi capaci di raccontare in modo originale Civita e il suo territorio.

La programmazione di quest’anno ha scelto di dare visibilità a film e corti di animazione che raccontano il momento storico in cui viviamo. Tra questi East End di Puccio (Giuseppe Squillaci) e Skanf (Luca Scanferla), una storia sull’amicizia, la tolleranza e l’accettazione della diversità, ambientata nelle periferie metropolitane, e l’Arte della Felicità di Alessandro Rak che ha vinto la ventisettesima degli European Film Awards, gli Oscar europei, nella categoria miglior film d'animazione Il film racconta la storia di Sergio, un tassista napoletano che, sotto una pioggia incessante, porta i suoi clienti per la città, sempre più degradata.

Con i fondi raccolti intendiamo così realizzare una ludoteca nell’isola di Lampedusa per cercare di rendere meno dolorosa la permanenza dei bambini che sbarcati vengono accompagnati con le mamme al Poliambulatorio, ad oggi unico presidio sanitario pubblico dell’isola, per approfondire le condizioni di salute

Nicola Zingaretti

Pochi temi dividono gli italiani come l’immigrazione. Il progetto di solidarietà “Civita di Bagnoregio – Un ponte per Lampedusa è nato con l’obiettivo di abbattere i muri dell'incomunicabilità e della paura. Tutti i disegni realizzati nelle giornate del Meeting, saranno infatti disponibili su CharityStars, la piattaforma online che mette all’asta oggetti, opere, incontri con personaggi famosi e grandi aziende e devolve i ricavi ottenuti in beneficenza.

«Con i fondi raccolti intendiamo così realizzare una ludoteca nell’isola di Lampedusa per cercare di rendere meno dolorosa la permanenza dei bambini che sbarcati vengono accompagnati con le mamme al Poliambulatorio, ad oggi unico presidio sanitario pubblico dell’isola, per approfondire le condizioni di salute», ha aggiunto Zingaretti.

L’iniziativa speciale di Charity è realizzata in collaborazione con il Fondo Fuocoammare, che prende ispirazione dal documentario del 2016 del regista Gianfranco Rosi che racconta attraverso gli occhi di un adolescente l’isola e il dramma delle migrazioni. «Il fondo promuove progetti e iniziative in ambito culturale, socio assistenziale, sociosanitario, per garantire dignità alle persone e per rimuovere situazioni di forte disagio degli abitanti dell'Isola e di coloro in transito sull'Isola per fini migratori», ha spiegato Donatella Palermo, produttrice del documentario vincitore della Berlinale 2016.


Tutte le foto sono a cura di Diana Tejera


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