Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Accanto ai più fragili, con gli strumenti più moderni: il report della Don Gnocchi

L'economista Stefano Zamagni, il sottosegretario Luigi Bobba, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera presenteranno oggi insieme ai vertici della Fondazione Don Gnocchi il bilancio di missione 2015.

di Redazione

Quasi 11 mila pazienti ricoverati, per oltre 330 mila giornate di degenza ospedaliera. Oltre 580 mila trattamenti ambulatoriali ospedalieri, con più di 140 mila assistiti. Oltre 7.600 ricoveri e più di un milione di trattamenti ambulatoriali extraospedalieri. Ancora: oltre 4200 assistiti in ambito socio-assistenziale (Rsa per anziani, Centri Diurni Integrati, Assistenza Domiciliare Integrata e Hospice) e più di 500 disabili accolti nelle Residenze Sanitarie, nei Centri Diurni e negli altri servizi attivi.

Sono alcuni dei numeri dell’articolata attività della Fondazione Don Gnocchi, descritti e illustrati nel Report 2015, che sarà presentato il oggi al Circolo della Stampa di Milano. Moderati da Ferruccio De Bortoli, alla presentazione interverranno l'economista e docente universitario Stefano Zamagni, il sottosegretario di Stato al Lavoro e Politiche Sociali Luigi Bobba, il Segretario particolare del Ministro della Salute Emanuele Calvario, l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, il direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Sanità della CEI don Carmine Arice e il vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Milano mons. Erminio De Scalzi. Illustreranno poi il Report della Fondazione il direttore scientifico Paolo Mocarelli, il consigliere delegato Marco Campari e il presidente mons. Angelo Bazzari.

Il Report 2015 è una dettagliata fotografia della Fondazione oggi, con i risultati raggiunti, i progetti realizzati e i momenti più significativi che hanno caratterizzato lo scorso anno. Cinque i capitoli del report, una sorta di bilancio di missione 2015: l’istituzione (il fondatore, l’Opera, i fondamenti ispirativi, la Carta dei valori e la governance); l’organizzazione (il modello organizzativo, le risorse umane, le associazioni familiari, il volontariato); l’attività 2015 negli ambiti sanitario-riabilitativo, socioassistenziale e socioassistenziale per disabili, l’attività di ricerca scientifica e innovazione tecnologica, di formazione, di solidarietà internazionale, di comunicazione e fundraising; i risultati economici (andamento gestionale, stato patrimoniale e certificazione di bilancio) e alcune linee strategiche di sviluppo.

«Il 2015 è stato un anno di profondi cambiamenti a livello centrale e territoriale», afferma il consigliere delegato, Marco Campari. «La Fondazione Don Gnocchi ha di fronte a sè una grande opportunità: è presente in quasi tutti i settori sanitari e socio- sanitari-assistenziali del mondo dei post-acuti. La presa in carico del paziente, indispensabile per garantire la continuità assistenziale, necessita di capacità mediche e organizzative, di strumenti informatici e di interazione delle numerose risorse necessarie alla corretta definizione e attuazione del percorso sanitario-assistenziale del paziente attraverso i diversi setting operativi presenti nelle nostre strutture. Nell’interesse del paziente la Fondazione può e deve cogliere questa grande opportunità, che è straordinariamente coerente con la missione del suo fondatore e che deve oggi tradursi nell’adozione di tutti i più moderni strumenti che consentano di perseguire questo obiettivo».

«Mentre i dati numerici testimoniano la salute della Fondazione – scrive nel saluto introduttivo il presidente della Fondazione, monsignor Angelo Bazzari – questo Report ne evidenzia l’animo, ne fotografa la vitalità, ne esprime la passione. La Fondazione deve credere in sestessa e nel proprio talento e operare nella consapevolezza che ogni difficoltà è superabile, se non ci si lascia scippare un’affidabile speranza da una prolungata crisi, che investe anche la sanità e che sembra non finire... L’importante è scovare le diverse opportunità che si offrono, per rispondere agli impellenti bisogni di salute delle persone più fragili con la professionalità e l’umanità di sempre, elementi che hanno contribuito a maturare negli anni un patrimonio di reputazione molto vasto e un’alta stima nell’operato della “Don Gnocchi”».

Il capitolo delle risorse umane rivela che gli operatori della “Don Gnocchi” sono attualmente 5.615 (3.680 dipendenti e 1.935 collaboratori e libero professionisti professionisti, con il 74% donne e il 26% uomini). Un migliaio – tra associati e singoli – i volontari che prestano servizio nei Centri. Lunga la carrellata di eventi che hanno costellato il 2015 e articolata la presentazione dei risultati dei vari ambiti di attività della Fondazione. Non mancano testimonianze significative di pazienti o loro familiari e un appendice finale con la presentazione dei Centri oggi organizzati in Presidi.

«Continuiamo rimanendo fedeli al carisma del nostro fondatore, del quale stiamo celebrando il 60esimo anniversario della scomparsa, cercando di meritare la sua protezione e rinnovando l’entusiasmo per il nostro lavoro e la passione per i nostri assistiti», conclude il presidente mons Angelo Bazzari.