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Milano, gran finale per i big della street art e del rock

La street art si fonde con il rock. Alla Summer Arena di Milano, dove fino al 31 luglio è possibile ammirare le installazioni di alcuni dei più importanti street artist al mondo e ascoltare il grande rock: l'attesissimo concerto di Sting chiude il 29 luglio lo Street Music Art, la grande rassegna milanese di musica dal vivo.

di Cristina Barbetta

Un’occasione unica. C’è tempo ancora fino al 31 luglio per ammirare le opere di alcuni dei più grandi street artist a livello internazionale, realizzate a Milano in un unico spazio, l’Assago Summer Arena, trasformata in una grande galleria a cielo aperto. In dialogo con la musica. Grandi installazioni di street art fanno da coronamento allo Street Music Art, la grande rassegna estiva milanese di musica dal vivo. Che culmina il 29 di luglio con un attesissimo concerto di Sting, preceduto da Santana il 21 luglio e dai Massive Attack il 23 luglio.

Chazme (Polonia), Etnik (Italia), Sepe (Polonia), Nevercrew (Svizzera), Pixel Pancho (Italia), Zedz (Olanda), Roa (Belgio), Vhils (Portogallo): sono gli street artist di fama internazionale che hanno realizzato installazioni site-specific, nel corso della prima edizione di Street Art Fest, evento inaugurale di Street Music Art.

Street art e rock, insieme
«Volevamo fare dialogare arte e musica, fonderle insieme e fare avvicinare alla street art un grande pubblico di 13-18 mila persone, il pubblico che va ai grandi concerti rock», spiega Davide Loritano della Galleria Square23 di Torino, uno degli organizzatori dell’evento, insieme al Teatro Colosseo di Torino e a Live Nation. «Abbiamo scelto artisti che possano stupire il pubblico che entra in un’arena estiva, artisti che hanno stili molto diversi, per dare un'ampia prospettiva sulla street art».

Com'è nata l'idea del progetto?
«Abbiamo organizzato insieme al Teatro Colosseo di Torino una galleria d'arte a cielo aperto, grazie a grandi artisti internazionali e alla collaborazione di Live Nation: Antonio Murciano ha visto il gigantesco murales realizzato da Zedz sul Teatro Colosseo di Torino (10 metri di diametro) e ha deciso così di ripensare artisticamente la zona antistante alla Summer Arena, trasformando quello che l’anno prima era semplicemente un parcheggio in una grande area espositiva, che sorge all'esterno del Mediolanum Forum di Assago», dice Davide Loritano della Galleria Square23 di Torino.

«Il Teatro Colosseo di Torino è il primo teatro che ospita un’opera di street art in facciata. Ora c’è anche un'opera del duo svizzero Nevercrew su un’altra facciata: Black machine, che funziona anche anche con la realtà aumentata», spiega Loritano.

L’ingresso alla Summer Arena è segnato dall’opera monumentale di Zedz (nella foto di apertura). Artista multidisciplinare e designer, Zedz ha iniziato a fare graffiti nella metà degli anni ’80, per poi realizzare grandi opere tridimensionali, influenzate dai graffiti.

Superato l’ingresso, l'installazione di Etnik, street artist italiano nato a Stoccolma nel 1972, uno degli artisti più attivi del writing in Italia dagli anni '90. Che ha di recente elaborato il concetto di “gabbia urbana”: la città diventa una gabbia, in cui l'uomo è intrappolato.

Accanto il belga Roa, le cui raffigurazioni di animali e roditori di grandissime dimensioni in bianco e nero lo hanno reso famoso in tutto il mondo. Dipinge anche gli scheletri degli animali, come in questa opera, rendendo l'immagine ancora più forte e realistica.

Dall’altro lato della Summer Arena le installazioni di Vhils, Nevercrew e del duo polacco Chazme e Sepe.
L'opera di Vhils è stata scolpita su una parete, di notte, utilizzando unicamente un martello pneumatico. Una tecnica di incisione molto contemporanea, che lo identifica rispetto agli altri street artist. I suoi ritratti rappresentano persone comuni che incontra per strada nel mondo.

Chazme e Sepe, artisti polacchi che lavorano insieme ma anche individualmente, sono molto apprezzati a livello internazionale, «sia Sepe che ha un linguaggio maggiormente figurativo, sia Chazme per l'uso di un'architettura quasi post russa», commenta Davide Loritano. Alla Summer Arena hanno realizzato un'opera corale, di forte impatto emotivo.

I Nevercrew sono un duo artistico svizzero attivo dal 1996. La loro è un’opera tridimensionale di grande realismo simbolico, che rappresenta una balena intrappolata in un enorme blocco di ghiaccio.

Accanto al palco ci colpisce l’opera di Pixel Pancho (Torino, 1984), uno degli street artist italiani più conosciuti e apprezzati a livello internazionale, che ritrae un soggetto tipico della sua arte, un robot umanizzato ed enigmatico.


Foto di apertura: l'opera di Zedz all'ingresso dell'Assago Summer Arena, 2016. ©Zedz
Murales di Zedz sulla facciata del Teatro Colosseo di Torino, 2015. ©Livio Ninni.
Tutte le altre foto del servizio sono di Cristina Barbetta.


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