Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Papa Francesco: il silenzio di Auschwitz

Il Papa ha visitato il campo di concentramento nazista dove sono state uccise oltre 1 milione di persone, incontrando i superstiti e le famiglie di chi ha rischiato la propria vita per salvarne altre. Le uniche parole di Francesco sono quelle lasciate sul libro dei visitatori: “Signore perdona tanta crudeltà”

di Redazione

Ha scelto il silenzio, Papa Francesco, durante la sua visita nel campo di concentramento di Auschwitz, il campo nazista a circa 70 chilometri da Cracovia, nella settimana della Giornata Mondiale della Gioventù.

Dopo aver varcato da solo il cancello che ancora oggi porta la scritta arbeit macht frei, "il lavoro rende liberi, Papa Francesco si è seduto su una panchina, a mani giunte, pregando in silenzio per diversi minuti. Francesco è il terzo pontefice a visitare il campo e la decisione di non parlare era stata annunciata":Vorrei andare in quel posto di orrore senza discorsi, senza gente, salvo le persone necessarie. Da solo entrare, pregare, e che il Signore mi dia la grazia di piangere.” Qui il Papa ha incontrato undici sopravvissuti e ha dedicato un momento ad ognuno. Uno degli ex deportati gli ha consegnato un cero con il quale Francesco ha acceso una fiamma davanti a un muro del lager ed è rimasto alcuni secondi in silenzio. Il Pontefice ha poi proseguito verso il blocco 11, per ricordare, San Massimiliano Kolbe, il francescano che si era offerto di sacrificare la propria vita al posto di un padre di famiglia, compagno di camerata che era stato selezionato per l’impiccagione.

Il Papa si è poi diretto verso l’attiguo campo di Birchenau dove è previsto l’incontro con 25 "giusti delle nazioni", persone che hanno messo in pericolo la propria vita per aiutare gli ebrei in quel momento di persecuzione.

Qui il rabbino capo di Polonia, Michael Schudrich, canterà in ebraico il salmo 130, il "De profundis", che verrà poi letto in polacco da un parroco di un paese dove viveva la famiglia cattolica Ulma che fu interamente sterminata, per aver offerto ospitalità a persone di origine ebraica, e per i quali è stata avviata una causa di beatificazione.

Ad Auschwitz sono morti oltre 1 milione di ebrei e decine di migliaia di rom, prigionieri politici e omosessuali.

Le uniche parole di Francesco sono quelle che ha lasciato scritto sul libro dei visitatori: “Signore abbi pietà del tuo popolo, Signore perdona per tanta crudeltà”.

Foto: : FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA