Cooperazione & Relazioni internazionali

Una guida alle donazioni

Niente più richieste di volontari né di derrate alimentari o di indumenti. Nei comuni colpiti dal sisma le ricerche sono state interrotte ed è iniziata la fase due dell’emergenza, dove le donazioni in denaro svolgono un ruolo chiave. Ecco una breve guida per districarsi nel labirinto degli aiuti umanitari con una lista delle principali iniziative lanciate a livello nazionale

di Ottavia Spaggiari

“Di concerto coi vigili del fuoco, le unità cinofile hanno interrotto le ricerche questa mattina”. Lo ha spiegato Alberto Corsinovi, responsabile della Protezione civile della Confederazione delle Misericordie in un’intervista a Vita.it. E così si apre la fase 2 dell’emergenza che ha stravolto il Paese. Un bilancio pesantissimo: 268 morti accertati e 387 feriti. Oltre 6mila gli uomini e le donne della protezione civile arrivati sul territorio, enorme anche la risposta di chi ha inviato beni di prima necessità, tanto che Immacolata Postiglione, capo dipartimento emergenze Protezione civile ha fatto sapere che “Nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto non c’è in questo momento necessità di altre derrate alimentari e di altri indumenti, e non servono nemmeno altri volontari per attività di ricerca e supporto”. In questo momento per chi vuole continuare ad aiutare, sono le donazioni la risposta più efficace al desiderio di partecipazione perché, come ha spiegato Corsinovi: “Fra un paio di settimane quando si spegneranno le luci dei media, più che cibo e indumenti ci sarà bisogno di fondi per la ricostruzione e la riattivazione sociale di questi borghi.”

Fondamentale in questo momento delicato, la trasparenza, un tema chiave per continuare a partecipare evitando la dispersione di risorse preziose, in un momento in cui migliaia di persone hanno perso tutto. Qui i 5 consigli di Vita per scegliere le iniziative a cui destinare la propria donazione, perché, come ha scritto il nostro direttore, Riccardo Bonacina, “Donare è un atto di fiducia”, per questo, che si decida di sostenere grandi o piccole organizzazioni, l’importante è che siano conosciute, verificabili e meritevoli. Obiettivo: evitare la “Giungla Solidale” che scrisse una delle pagine peggiori del non profit italiano tredici anni fa, dopo il sisma di San Giuliano in cui morirono 26 bambini con la loro insegnante. Allora vennero attivati 30mila siti web di raccolta fondi che risultarono però molto difficili da rintracciare. Qui di seguito abbiamo provato a raccogliere una lista delle principali iniziative lanciate a livello nazionale:

  • ActionAid

ActionAid si è attivata innanzi tutto online, sostenendo l’iniziativa civica spontanea del gruppo TerremotoCentroItalia che intende contribuire ad una maggiore circolazione delle informazioni dal basso tra le persone colpite e le tante che si stanno mettendo a disposizione per sostenerle. Sono poi stati attivati i contatti con associazioni, in particolare sportive e sociali, con le quali ActionAid sta verificando i bisogni più urgenti e le necessità di lungo periodo per consentire la ripresa delle attività. L’organizzazione ha quindi attivato una raccolta di fondi da destinare a iniziative di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal sisma. “Le esperienze de L'Aquila e dell'Emilia Romagna ci guideranno nei nostri interventi per garantire informazione trasparente, ascolto dei cittadini, attenzione ai più fragili, partecipazione alla ricostruzione,” scrivono sul sito web ufficiale.

  • Anpas

Da giovedì sera ad Amatrice, è attivo il campo base Anpas per l'accoglienza. Qui è possibile seguire tutti gli aggiornamenti sul lavoro dei volontari sul posto. Anpas ha aperto un conto corrente per supportare le comunità colpite. L’organizzazione invita inoltre a fare attenzione: col nome di Anpas infatti, sono state attivate delle raccolte fondi per l'emergenza sisma del Centro Italia, da parte di soggetti privati che risultano non avere alcun rapporto con Anpas e le Pubbliche Assistenze. Chi vuole contribuire è invitato quindi a farlo direttamente sul conto Anpas o a informarsi presso le Pubbliche Assistenze che aderiscono al movimento.

  • Avis

Moltissimi i donatori che hanno risposto alla richiesta di donazioni di sangue lanciata da Avis. L’emergenza fortunatamente è rientrata ma, come ricorda il presidente nazionale di AVIS, Vincenzo Saturni, eventi tragici come questo sisma “hanno dimostrato che il fabbisogno di sangue non cala mai ed è importante donare con costanza al fine di garantire sempre e ovunque la disponibilità di questo prezioso elemento salvavita. Per questo motivo, a tutti gli italiani che ci stanno contattando in queste ore lanciamo l’invito a diventare donatori di sangue periodici. Il dono è un gesto di grande impegno civico e sociale che va compiuto con regolarità.” Dopo l’esperienza del terremoto in Abruzzo nel 2009, quando l’ Associazione gestì un punto medico avanzato all’interno del campo Globo de L’Aquila, e oggi è pronta a intervenire con le unità di protezione civile. Come accaduto nel 2012 per il terremoto in Emilia Romagna e Lombardia, Avis ha istituito una raccolta fondi da destinare alle popolazioni e alle sedi colpite dal sisma.

  • CAI, Club Alpino Italiano

Le zone colpite si trovano tutte lungo il versante appenninico e anche il Cai, il Club alpino italiano, si è mobilitato aprendo un conto corrente di raccolta fondi a favore delle vittime. "Ci stiamo coordinando con gli altri gruppi regionali territorialmente coinvolti per capire insieme cosa serve – spiega il presidente del Cai Umbria Paolo Vandone – dove serve e come poter dare il nostro aiuto nella maniera più efficace possibile". Chi volesse partecipare alle operazioni di soccorso può dunque contattare il club e farsi consigliare dai suoi esperti il modo migliore di intervenire.

  • Caritas Italiana

“Abbiamo stanziato una prima cifra di 100mila euro per provvedere alle necessità più impellenti e siamo in costante contatto con le Caritas diocesane di Rieti, Fermo ed Ascoli Piceno per monitorare i bisogni più urgenti, per poi convogliare gli aiuti nelle zone da cui ci provengono le richieste”, ha affermato don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana. La CEI ha inoltre indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane domenica 18 settembre 2016, in concomitanza con il 26° Congresso Eucaristico Nazionale. Le offerte raccolte nella Colletta nazionale dovranno essere inviate a Caritas Italiana, Via Aurelia 796 – 00165 Roma, utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o mediante bonifico bancario su Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113 specificando nella causale “Colletta terremoto centro Italia”. Possibili donazioni anche online con la causale "Terremoto centro Italia" e bonifico bancario.

  • Cesvi

“Abbiamo attivato i nostri contatti sul posto per valutare un primo intervento a favore dei terremotati, in particolare per la distribuzione di generi di prima necessità”, spiega Giangi Milesi, presidente Cesvi. “Vogliamo mettere la nostra esperienza, maturata in scenari drammatici come il terremoto di Haiti e del Nepal e non da ultimo in Emilia Romagna, a disposizione dei nostri concittadini”. Qui le informazioni per sostenere l'impegno dell'associazione.

  • Comunità ebraiche

Impegnate nella raccolta fondi anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, attraverso un conto speciale attivato per l’occasione. Il conto è intestato all'Ucei: IBAN – IT42B0200805205000103538743; causale: offerta per emergenza terremoto.

  • Islamic Relief

L’unione delle Comunità islamiche d’Italia Invita tutte le comunità e le moschee a dare il proprio contributo tramite l’associazione Islamic Relief. E’ possibile seguire l’impegno dei volontari già arrivati sul posto sulla pagina Facebook.

  • Misericordie

“Con i fondi raccolti noi vorremmo lasciare un segno tangibile.” Ha dichiarato a Vita.it Alberto Corsinovi, responsabile della Protezione civile della Confederazione delle Misericordie. “Ci confronteremo con le istituzioni e la Chiesa locale. Penso però a una struttura fissa che dia una risposta concreta a un bisogno. Per esempio un centro sanitario o socio-assistenziale permanente”. Qui le informazioni per donare e un aggiornamento del lavoro fatto sul posto dai volontari.

  • Musei statali

“Tutti gli incassi dei musei statali della prossima domenica 28 agosto saranno destinati ai territori terremotati”, Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), ha invitato tutti gli italiani ad "andare nei musei in segno di solidarietà con le popolazione coinvolte dal sisma". Il Mibact destinerà gli incassi dei musei e delle aree archeologiche statali di domenica 28 agosto a interventi sul patrimonio culturale danneggiato dal sisma.Tantissimo da ricostruire: dal Museo Civico alla Chiesa di Sant'Agostino , alla Basilica di San Francesco di Amatrice, dalla trecentesca Chiesa di Santa Croce di Arquata del Tronto all'Eremo della Madonna della Stella a Poggiodomo, in provincia di Perugia. E ancora, dalle crepe del Duomo di Urbino, ai danni alla Basilica di S. Benedetto e le mura di Norcia ai crolli nel monastero di S.Chiara a Camerino. "Ci sono 293 beni immobili di valore culturale crollati o gravemente danneggiati" nel raggio di 20 km dall'epicentro del terremoto tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

  • Poste Italiane in collaborazione con la Croce Rossa Italiana

Un conto corrente già attivo per le donazioni a favore degli abitanti dei centri danneggiati (Poste Italiane con Croce Rossa Italiana – Sisma del 24 agosto 2016 – codice IBAN IT38R0760103000000000900050; il codice BIC/SWIFT per inviare bonifici dall’estero è BPPIITRRXXX).

  • Raccolta Via SMS 45500

Attraverso il numero solidale 45500 è possibile donare due euro sia tramite sms che con una chiamata da rete fissa, grazie alla convenzione con gli operatori Tim, Vodafone, Tre, Fastweb, Coopvoce, Wind e Infostrada. I fondi raccolti saranno trasferiti dagli operatori, senza alcun ricarico, al Dipartimento della Protezione Civile che provvederà a destinarle alle regioni colpite dal sisma. Attualmente sono già stati raccolti 2,5 milioni di euro.

  • Save the Children

Sta lavorando per allestire un primo "Spazio a misura di bambino" ad Amatrice, Save the Children, valutando la possibilità di aprirne altri nei paesi più danneggiati. In questi luoghi sicuri, bambini e ragazzi potranno sentirsi protetti e ricevere il supporto necessario per elaborare il trauma appena vissuto grazie a educatori appositamente formati. Qui il link per le donazioni.

  • Slow Food

Per ogni amatriciana consumata verranno devoluti 2 euro, uno donato dal ristoratore, uno dal cliente. I fondi raccolti saranno direttamente versati al Comune di Amatrice. E’ #unfuturoperamatrice l’iniziativa sostenuta da Slow Food con cui si chiede ai ristoratori di tutto il mondo di inserire in carta il piatto simbolo della città colpita e di tenerlo per almeno un anno. “Speriamo in questo modo che l’attenzione non svanisca e vada oltre l’onda emotiva del momento: superiamo l’emergenza e iniziamo già da oggi la ricostruzione. Chi ha vissuto questo dramma deve poter ritrovare la normalità il prima possibile, i fondi destinati devono essere durevoli e la raccolta costante.” L’iban del Comune di Amatrice per il versamento è: IT 28 M 08327 73470 000000006000 Causale: Un futuro per Amatrice. Adesioni ristoratori: unfuturoperamatrice@slowfood.it. L’elenco dei ristoratori aderenti su slowfood.it Intanto, nell’immediato, l’invito è di scegliere i prodotti alimentari e agricoli che arrivano dalle aree colpite per sostenere l’economia locale.

  • We World

“Come da indicazioni della Protezione Civile in questi momenti non è possibile recarsi nei luoghi colpiti dal terremoto, ma siamo già in contatto con le comunità locali per valutare al meglio il nostro intervento e mettere a disposizione la nostra esperienza, maturata in contesti drammatici come il terremoto in Emilia e in Nepal, nella difficile e lunga fase di ricostruzione.” Così Marco Chiesara Presidente di WeWorld Onlus, ha spiegato l’intenzione dell’organizzazione di impegnarsi nella fase del dopo emergenza. Qui le coordinate per effettuare donazioni online e bonifici bancari.

Foto: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images


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