Welfare & Lavoro

Il Governo nomini urgentemente il nuovo Osservatorio Infanzia

È la richiesta delle 16 più importanti realtà impegnate sul fronte infanzia. Il mandato del precedente Osservatorio è scaduto, ma è proprio l'Osservatorio ad avere il compito di monitorare l’applicazione del Piano nazionale e verificarne la concreta attuazione. «In Legge di Stabilità serve mettere le risorse necessarie»

di Redazione

Un anno per approvare il Piano Infanzia: tanto ci ha messo il Governo per dare i via libera ufficiale al “IV Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva”, approvato all’unanimità dall’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza il 28 luglio 2015 e licenziato dal Consiglio dei Ministri del 10 agosto 2016.

Tanto tempo che c'è già un’altra importante scadenza per il “pianeta infanzia”: nominare rapidamente i componenti dell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, scaduto nel giugno 2016. Andrebbero nominati rapidamente, auspicabilmente entro il mese di ottobre: è questa la richiesta di Agesci, Anfaa, Arciragazzi, Associazione Agevolando, CIAI, CISMAI, CNCA, CNCM, CNOAS, Comitato italiano per l’UNICEF, Coordinamento Nidi e Prima Infanzia, CGIL, Progetto Famiglia, Save the Children, SOS Villaggi dei Bambini e Unione Nazionale Camere Minorili. «È tale Osservatorio ad avere il compito di monitorare l’applicazione del Piano nazionale, di verificarne la concreta attuazione e di predisporre il successivo Piano biennale. È, dunque, indispensabile che l’Osservatorio divenga effettivamente operativo perché il Piano nazionale non rimanga un puro atto formale, ma diventi occasione concreta di politiche attive di sostegno dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza, a partire dalla definizione dei livelli essenziali quale garanzia di esigibilità stessa dei diritti civili e sociali, così come previsto dal Piano stesso».

Le medesime associazioni ricordano infatti anche che l’Italia era priva di uno specifico Piano Infanzia da quattro anni, poiché il precedente Piano copriva il biennio 2010/2011. «C’è la necessità di garantire continuità temporale tra i diversi Piani nazionali, quale impegno di responsabilità pubblica. Ci attendiamo ora che la futura Legge di stabilità preveda risorse adeguate per attuare tutti gli obiettivi del Piano in ogni settore e sollecitiamo anche la necessità di dare attuazione e diffusione al Piano nazionale di contrasto alla pedofilia e pornografia minorile, importante addendum del IV Piano Infanzia».

Foto A.Amro/Getty Images


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