Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Greenpeace, 45 anni di battaglie

Il viaggio del peschereccio Phyllis Cormack - poi ribattezzato "Greenpeace" - per manifestare contro i test nucleari in Alasca il 15 settembre 1971 segna la nascita dell'organizzazione che da 45 anni si batte per l'ambiente e la sostenibilità: biodiversità, clima e inquinamento i suoi cavalli di battaglia. Senza dimenticare il no al nucleare dell'origine

di Antonietta Nembri

Era il 15 settembre del 1971 e un gruppo di volontari si imbarcava a Vancouver, in Canada a bordo di un peschereccio il Phyllis Cormack con un obiettivo: cercare di fermare i test atomici sull’isola di Amchitka, in Alaska. Il peschereccio fu ribattezzato Greenpeace e l’organizzazione ambientalista nasceva in quel giorno, con quel viaggio. Sebbene la nave non raggiunse mai Amchitka perché intercettata dalle autorità statunitensi, questa missione sviluppò nell’opinione pubblica una crescente opposizione ai test atomici che portò al loro bando.

Nasceva così 45 anni fa Greenpeace che ancora oggi si caratterizza per la capacità di aggregare le persone attorno a un obiettivo ambizioso e vincere anche le sfide più difficili. Oltre tre milioni di sostenitori, 36mila volontari in tutto il mondo, a cui si aggiungono migliaia di attivisti, cyberattivisti, ricercatori, lobbysti e un numero sempre crescente di alleati. Nel nostro Paese l’associazione conta oltre 77mila sostenitori, 500mila cyberattivisti e un migliaio di volontari.

«La maggiore sfida globale dei nostri tempi è la battaglia contro i cambiamenti climatici. L’Accordo di Parigi, che ci aspettiamo venga firmato tra una settimana, è un bel passo in avanti per raggiungere l’obiettivo ambizioso di non superare un grado e mezzo di aumento della temperatura globale e avviare la transizione verso le rinnovabili al 100 per cento per tutti», afferma Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia che quest’anno festeggia i suoi 30 anni di attività nel nostro Paese (30anni.greenpeace.it) e nell'occasione ha anche realizzato un'iniziativa dal titolo "Accendiamo il sole" dedicata all'isola di Lampedusa (qui la news).

Tra gli effetti dei cambiamenti climatici vi è l’acidificazione degli oceani, che assorbono troppa C02 che danneggia la vita marina. Oggi Greenpeace chiede più aree marine protette, meno pesca illegale e collabora con altre organizzazioni per evitare che gli oceani diventino una immensa discarica per la plastica.

«La nostra battaglia per proteggere le foreste primarie, insieme a comunità e gruppi locali, è cruciale – sostiene una nota dell’organizzazione – perché non solo sostiene la biodiversità, ma anche per il ruolo che le foreste hanno nel tenere in equilibrio il clima». Inoltre gli ambientalisti sono impegnati in una campagna per l’agricoltura sostenibile per vuole sostenere chi coltiva la terra senza contribuire ai cambiamenti climatici. «Stiamo lavorando anche per un futuro senza sostanze tossiche, dove le sostanze chimiche pericolose non saranno più prodotte, usate e rilasciate nell’ambiente» continua la nota. Sulla campagna Detox che riguarda il mondo del tessile e dell’abbigliamento, la catena produttiva e i grandi marchi della moda puoi leggere le news qui e qui

Oggi come al momento della sua nascita Greenpeace continua a battersi contro le testate atomiche e anche se i test sono rallentati grazie all’opposizione pubblica, diversi Stati continuano a possedere, sviluppare e ammodernare le testate atomiche: «serve un Trattato delle Nazioni Unite che le metta al bando» è l’appello degli ambientalisti.

In apertura foto di Charly Triballeau/Afp/Getty Images


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA