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WeWorld lancia il cash support per i bisogni delle persone terremotate

È la prima volta che viene introdotta in Italia l'azione di dare somme dirette - fino a 5mila euro a testa, derivanti dalla raccolta fondi - ai beneficiari per esigenze primarie: dall'acquisto di un auto usata per raggiungere il posto di lavoro all'aiuto nella spesa, almeno 30 le persone coinvolte nel primo mese dell'iniziativa. "Responsabilizzazione e fiducia reciproca, ecco le leve per far ripartire le vite delle persone colpite", spiega il responsabile Italia dell'ong

di Daniele Biella

Trasferire fondi direttamente ai terremotati per aiutarli a soddisfare le prime esigenze concrete a livello lavorativo, scolastico o comunque sociale per ripartire con il proprio progetto di vita: è l’azione innovativa che l’ong WeWorld sta mettendo in campo da ottobre 2016 , senza un termine prestabilito, grazie ai fondi raccolti da piccoli e grandi donatori – tra questi Aviva, Iolà Italia, Gainsworth pulishing, SsangYong, FedeGroup, Lions foundation Germany e la testimonial e sostenitrice Francesca Senette – che hanno raggiunto quota 120mila euro. “Il programma si chiama Cash support, è stato già sperimentato in altre situazioni anche nei paesi in via di Sviluppo come la Somalia, e funziona: per le persone beneficiarie è un’importante occasione per stabilire le proprie priorità e responsabilizzarsi, dato che il contributo a fondo perduto è accompagnato da un nostro monitoraggio e una continua collaborazione per garantirne l’efficacia”, spiega Stefano Piziali, responsabile Italia di WeWorld.

Dopo un primo periodo di analisi dei bisogni e la scelta di non intervenire immediatamente – “la fase dell’emergenza era già coperta da professionisti di Protezione civile e altri enti”, specifica Piziali – l’equipe dell’ong coinvolta nel supporto ai terremotati (composta da psicologi, educatori, esperti di impresa sociale ed empowerment) con un’unità mobile ha iniziato a incontrare le persone per capire le loro esigenze primarie per voltare pagina: “stiamo parlando di richieste a prima vista basiche ma che rispondono a bisogni precisi, fondamentali in quel momento”, continua il responsabile Italia di WeWorld. Sono già 15 i beneficiari con cui si è stretto un accordo, a cui seguiranno altri 15 entro fine mese.

“Per esempio, una madre di famiglia ha perso la casa ad Amatrice ma non il lavoro, a Norcia. Il problema è che anche la macchina è andata distrutta, e non essendoci collegamenti pubblici non riesce a fare i 20 chilometri necessari per recarsi in azienda”, continua Piziali, “noi le stiamo fornendo i soldi per comprare un’auto usata, superando così l’ostacolo”. Ancora, a una giovane terremotata è stato pagato un corso di formazione per parrucchiera in vista dell’apertura di una propria attività, mentre ad alcuni altri beneficiari in difficoltà logistiche si sta mettendo a punto un servizio di spesa a domicilio in collaborazione con i supermercati limitrofi. “Seguendo la nostra mission, puntiamo prevalentemente a supportare donne e comunque famiglie con minori, ma non escludendo di fatto nessuno”, sottolinea Piziali. “Dare loro dei fondi diretti, che variano da 2500 a 5mila euro, significa cambiare immediatamente le loro prospettive di vita, instaurando un legame di impegno e fiducia reciproca che, sulla base delle esperienze che abbiamo fatto nei paesi esteri dove cooperiamo, porta risultati più che positivi”.

Le persone terremotate sono state selezionate anche attraverso dei colloqui con i componenti di un comitato di soggetti del terzo settore del luogo e una verifica delle singole situazioni sia prima che durante la selezione. “Puntiamo a portare avanti l’azione di cash supporto per parecchi mesi, allargando la platea dei beneficiari, contando sul fatto che più passerà il tempo, più le priorità di ciascuno saranno chiare e quindi gli aiuti più mirati possibile”, conclude il responsabile Italia di WeWorld.


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