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Cooperazione & Relazioni internazionali

Migrazioni: la società civile a difesa del Trattato del Roma

In vista del Consiglio europeo dei Capi di Stato e di Governo (9-10 marzo) che coinciderà con il 60° anniversario del Trattato di Roma, 162 organizzazioni della società civile scrivono una lettera congiunta a Gentiloni-Alfano e Minniti in difesa dei valori europei e di una politica migratoria fondata sul rispetto dei diritti umani.

di Redazione

Scriviamo oggi a nome di un ampio numero di organizzazioni della società civile europea che hanno deciso di unire la propria voce in vista del Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il 9 e 10 Marzo.

In quanto espressione di migliaia di persone in tutta Europa, lavoriamo insieme per garantire accesso ai servizi essenziali anche per i più deboli e sfortunati e ci impegniamo per portare avanti la lotta alla povertà e garantire la difesa dei diritti umani in Europa e nel mondo.

Di fronte alla preoccupante narrativa populista e xenofoba che sta caratterizzando il dibattito sulla migrazione in Europa e nel mondo, vogliamo lanciare con questa lettera un appello a voi, leader europei, perché vi facciate portavoce in Europa e nel mondo dei diritti e dei valori che caratterizzano l’Unione Europea ormai da più di 60 anni. Dobbiamo essere uniti nell’impedire che un approccio della gestione dei flussi migratori basato sulla deterrenza e la chiusura delle frontiere denigri e saboti il più ampio progetto europeo.

Ogni giorno siamo testimoni della solidarietà delle persone comuni verso coloro che fuggono da guerre brutali, persecuzioni, violazioni dei diritti umani, instabilità e povertà estrema. In tutta Europa e nel mondo, vediamo gente accogliere rifugiati e migranti nelle loro comunità, aprire la propria porta di casa, fornire volontariamente sostegno economico e beni di prima necessità o a volte anche solo tempo e conforto umano.

Siamo orgogliosi dell’impegno che l’Europa ha preso in passato nel garantire il rispetto del diritto internazionale e i diritti umani, e confidiamo in voi per portare avanti e promuovere questo impegno sia all’interno che all’esterno dell’Europa.

Questa settimana, molte di queste persone si sono messe in viaggio verso Bruxelles per chiedere ai politici di mantenere gli impegni presi in termini di ricollocamento dei richiedenti asilo dalla Grecia per “Portarli Qui”.

Siamo orgogliosi dell’impegno che l’Europa ha preso in passato nel garantire il rispetto del diritto internazionale e i diritti umani, e confidiamo in voi per portare avanti e promuovere questo impegno sia all’interno che all’esterno dell’Europa. Tuttavia, con l’aumento del numero di persone bisognose arrivate in Europa nell’estate del 2015, l’Europa stessa non è stata capace di rispondere con umanità, dignità e solidarietà alle pressioni migratorie e alle richieste di aiuto di gente disperata in fuga o in cerca di una vita migliore.

Sentiamo continuamente ribadito l’impegno di garantire il rispetto dei valori europei da parte dei Governi – valori quali la dignità umana, la liberà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti umani. E’ arrivato il momento di tradurre questo impegno in azione. L’Europa e gli Stati Membri stanno concentrando le proprie politiche migratorie sul controllo delle frontiere, bloccando l’arrivo dei migranti e richiedenti asilo al di fuori dei confini europei, in paesi di transito, spesso pericolosi, che non garantiscono adeguato accesso alla protezione internazionale.

Vi chiediamo dunque una gestione del fenomeno migratorio che sia etica e fondata su principi e azioni lontani dalla retorica populista. Dimostrare forza non significa cacciare chi è in difficoltà. Dimostrare forza significa avanzare sicuri e uniti sulla via della difesa dei propri valori umani.

Vi chiediamo una gestione del fenomeno migratorio che sia etica e fondata su principi e azioni lontani dalla retorica populista.


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