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Cittadinanzattiva: ora una ricostruzione che si basi su legalità e fiducia

Antonio Gaudioso: «Il sisma ha colpito quelle aree interne della dorsale appenninica che, troppo a lungo, il nostro Paese ha sottovalutato. Ora serve che, con la ricostruzione, i cittadini non perdano fiducia nelle istituzioni. Per questo la legalità diventa un fattore prioritario»

di Marco Dotti

«Davanti a questa tragedia si aprono due ordini di problemi: il primo immediato, il secondo di prospettiva». A parlare è Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, organizzazione che dal 1978 promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di particolare fragilità.

In questi anni, Cittadinanzattiva è diventata un vero punto di riferimento sui temi del riuso, dell'attivismo civico e della legalità e ha insisto molto sul nervo scoperto – troppo scoperto, ce ne siamo accorti tutti – della sicurezza scolastica. Così facendo ha scoperto, ad esempio, che 2/3 delle scuole italiane non possiede un certificato di agibilità statica. «Il problema è che, quando a una fragilità evidente, come quella degli edifici scolastici, su cui non si è ancora intervenuto a dovere – anche se, va detto, negli ultimi anni il governo ha comunque cercato di rimediare -, si innesta un fenomeno come il terremoto le conseguenze possono essere devastanti».

Dal XIV Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità degli isitituti scolastici scopriamo che una scuola su sei presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale che, quasi in un caso su tre (29%), non sono stati mai effettuati. Nel 24% dei casi, sono intervenuti con molto ritardo, nel 33% con qualche ritardo e solo nel 14% tempestivamente. «Capiamo tutti che se a questa situazione sommiamo quella di un sisma, le cose diventano molto, molto gravi». Oggi, che a essere fragili non solo solo gli edifici scolastici ma l'intera spina dorsale del nostro Paese, spiega Gaudioso, «il rischio che, con le aree interne della dorsale appenninica così a lungo sottovalutate, eppure vitali per il nostro ecosistema, venga messo in ginocchio l'intero Paese è grande». Ecco perché non va sottovalutato nulla, in questo momento. Nemmeno l'esigenza di un efficace sistema di controlli sulla ricostruzione.

Gaudioso ci spiega che «bisogna agire in fretta, ma agire bene, con uno sguardo sistemico che sappia cogliere il problema in prospettiva: perché si tratta sì di un'emergenza, ma non è con la logica dell'emergenza che possiamo uscirne. La logica dell'emergenza porterà un fiume di denaro in queste zone, ed è giusto che gli aiuti arrivino. Il problema, però, non sarà "solo" ricostruire per l'immediato, per chi c'è già, ma avendo riguardo per le prossime 2 o 3 generazioni, ed è per questo che dovremo più che mai vigilare. In queste aree, ci sono zone agricole e produttive determinanti per la nostra economia. Non solo quella attuale, ma quella del domani».

A colpirlo di più, prosegue il segretario di Cittadinanzattiva, «in questi mesi in cui lo sciame sismico si è propagato sui nostri territori, è stato un fatto che ritengo esemplare: gli ospedali attorno a Amatrice risultavano inagibili. Ospedali nuovi, con investimenti cospicui, eppure inagibili. Ecco, queste cose non devono più succedere». Non è solo questione di scandali, di abusi, anche se chi ha sbagliato deve assumersene le responsabilità, ma di una tenuta complessiva del sistema e del patto civico-sociale. «Se vogliamo cambiare passo, dobbiamo far sì che, anche in base alla recente legge sul Freedom Information Act, le norme sulla trasparenza nella pubblica amministrazione, tutto sia tracciato e tutto sia tracciabile», spiega Gaudioso. È una questione di fiducia e di speranza. «Cittadini che non hanno fiducia nelle loro istituzioni, diventano cittadini senza speranza. La posta in gioco è troppo grande per potercelo permettere». Che la ricostruzione diventi un modello di trasparenza e legalità non è solo un auspicio. È una necessità vitale per il Paese.

Immagine in copertina: La Chiesa di Madonna Bianca (foto di Filippo Monteforte/Afp/Getty Images)


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