Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Infanzia: «l’Italia rischia di fare passi indietro sui diritti dei minori»

A 15 mesi dalla sua approvazione da parte dell'Osservatorio, dopo la firma del Presidente della Repubblica, è stato reso pubblico il testo definitivo del IV Piano Infanzia. Il Piemonte intanto ha nominato per la prima volta il suo Garante regionale, 7 anni dopo averlo istituito per legge. Ma Filomena Albano, la Garante Nazionale, afferma che «il nostro Paese sta rischiando di fare passi indietro sul fronte della attuazione dei diritti dei minori».

di Sara De Carli

Due nuove nomine in pochi giorni per i Garanti regionali per l’Infanzia e l’Adolescenza. Clede Maria Garavini, 71 anni, psicologa e pedagogista, è il nuovo garante dei minori della Regione Emilia-Romagna: succede a Luigi Fadiga, che era anche coordinatore dei garanti regionali. Dal 2011 Garavini è giudice onorario del Tribunale dei minorenni dell'Emilia-Romagna e dal 2015 presidente del comitato scientifico dell'Asp di Bologna.

Rita Turino è invece la nuova Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza del Piemonte. Classe 1951, è dirigente del Comune di Torino ed è la prima Garante designata in questa Regione, benché la figura sia prevista dalla legge regionale fin dal dicembre 2009: «Pur essendo la nostra Regione sensibile alle problematiche minorili, grazie all’istituzione di numerosi organismi dotati di specifiche competenze in materia, il ruolo del Garante andrà di fatto a colmare un vuoto di relazione istituzionale con i vari ambiti per quel che riguarda l’attenzione ai bisogni, per studiare e coordinare ogni possibile risposta, per accogliere segnalazioni, svolgere azioni di monitoraggio e di vigilanza», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale.

Attualmente in 18 Regioni e nelle due Province Autonome di Trento e Bolzano esistono leggi che istituiscono la figura del Garante per l’infanzia (o figure simili), ma non tutte le Regioni hanno nominato il Garante (qui l'elenco). Particolarmente attiva è stata la Regione Veneto, dove la figura del Garante per l’infanzia è nata nel 1988.

Filomena Albano, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, in vista del 20 novembre, anniversario della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo e Giornata Internazionale dell’Infanzia, ha scritto che: «nonostante il consenso quasi generale degli Stati, ancora oggi i vostri diritti sono talvolta trascurati e disattesi. L’Italia è sempre stato un Paese virtuoso sul piano del riconoscimento dei diritti dell’infanzia, con una bella tradizione di tutela delle persone di minore età, vulnerabili e indifese, ma di recente anche il nostro Paese sta rischiando di fare passi indietro sul fronte della attuazione dei diritti. Per questo occorre vigilare e dare una risposta a tante situazioni nuove, come l’arrivo di tanti bambini e ragazzi migranti da altri Paesi, spesso senza genitori o adulti che si prendano cura di loro, come vivere sempre più spesso con genitori separati o come affrontare la crisi economica».

È stato intanto pubblicato, da pochissimi giorni, il testo definitivo del IV Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Dopo il via libera dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza il 28 luglio 2015 e dopo essere stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto 2016, il Piano è stato adottato il 31 agosto 2016, con decreto del Presidente della Repubblica. Manca quindi ora solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quattro le aree prioritarie di intervento: linee di azione a contrasto della povertà dei bambini e delle famiglie; servizi socioeducativi per la prima infanzia e qualità del sistema scolastico; strategie e interventi per l'integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e sistema dell'accoglienza.

Foto Annie Spratt/Unsplash


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA