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Politica & Istituzioni

Giannini: «check su 356 scuole, solo 230 sono agibili e certificate»

Dal ministro i primi dati ufficiali: 108 scuole sono agibili ma con la necessità di interventi di ripristino, 18 sono definitivamente inagibili. E tuttavia «c'è la certezza che l’anno scolastico possa continuare regolarmente, con misure differenziate a seconda dei bisogni, in tutta l’area del cratere».

di Sara De Carli

Dati alla mano, con la consapevolezza che gli eventi sismici dal 24 agosto in poi hanno prodotto danni ingenti e creato un cratere veramente molto ampio, con 150mila persone coinvolte e 11mila studenti iscritti a scuole potenzialmente coinvolte, con la necessità di rifare tutte le verifiche di stabilità dopo il terremoto del 30 ottobre, ecco i primi dati ufficiali sulle scuole danneggiate. Li ha forniti oggi pomeriggio il ministro Stefania Giannini, al Question Time della Camera.

«Gli istituti scolastici soggetti a ricognizione da parte della Protezione Civile sono 152, ma scuole sono 356. Sono concentrate nelle Marche e in Umbria. Di queste, 230 sono agibili e certificate, 108 agibili ma con la necessità di fare interventi di ripristino prima di far entrare i ragazzi, 18 sono definitivamente inagibili». La task force del ministero, ha aggiunto la ministra, «sta lavorando quotidianamente per il coordinamento delle attività di supporto psicologico e di accompagnamento, che riguardano sia gli studenti sia gli insegnanti. C’è una reale possibilità, anzi certezza, che l’anno scolastico possa continuare regolarmente con misure differenziate a seconda dei bisogni in tutta l’area del cratere».

Proprio oggi i bambini di Cittareale hanno inaugurato la nuova scuola, costruita dopo il terremoto. Cittareale è una frazione di 450 abitanti in provincia di Rieti, a una ventina di chilometri da Amatrice, ed è stata colpita dal terremoto dello scorso 24 agosto. La struttura – sottolinea una nota della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia – è la prima nuova costruzione nelle zone interessate dal sisma ed è stata finanziata da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia.


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