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Terremoto Centro Italia, ecco i primi 29 beneficiari dell’aiuto diretto di WeWorld

L'ong ha elargito contributi economici da 2500 a 5mila euro a singole situazioni familiari della zona di Amatrice, scelte dopo un monitoraggio alle persone colpite dall’emergenza terremoto in Centro Italia

di Redazione

A seguito del terremoto avvenuto in Centro Italia, WeWorld ha deciso di effettuare un intervento di sostegno alla ricostruzione sociale e alla ripresa delle attività lavorative, sociali ed educative delle popolazioni colpite. Dopo alcuni sopralluoghi iniziali ad Amatrice e dintorni volti ad analizzare i bisogni delle persone, la situazione di emergenza in cui versavano e il contesto locale, WeWorld ha deciso di implementare un programma che supportasse le persone – con un aiuto immediato e concreto – nella ripresa delle loro attività economiche e sociali.

“Seguendo la nostra mission, puntiamo prevalentemente a supportare donne e comunque famiglie con minori, ma non escludendo di fatto nessuno”, sottolinea Stefano Piziali, Responsabile Dipartimento Advocacy e Programma Italia – “Dare alle persone fondi diretti, che variano da 2500 a 5mila euro, significa cambiare immediatamente le loro prospettive di vita, instaurando un legame di impegno e fiducia reciproca che, sulla base delle esperienze che abbiamo fatto nei paesi esteri dove cooperiamo, porta risultati più che positivi”. Ad oggi abbiamo accolto 19 richieste, tra uomini e donne.

L’intervento di Aiuto Diretto è stato possibile grazie al prezioso contributo di donatori privati e grandi aziende, tra cui Fondazione Guess, Lions Foundation Germany (Multiple District 111), UPS Foundation, Aviva, Gainsworth, Exclusive Networks, Reed Exhibitions, Amazon.

Progetti come questo, Cash Transfer in gergo tecnico, da tempo ormai si sono affermati come sostegno alle persone colpite da crisi umanitarie che sembrano avere una certa efficacia, sia nei paesi sviluppati sia in quelli in via di sviluppo per supportare persone e famiglie colpite da crisi umanitarie o che vivono in condizioni di povertà ed esclusione. Sono trasferimenti di denaro – invece di beni materiali – che possono essere usati a seconda delle scelte e delle priorità degli individui, per rispondere alle diverse esigenze che sorgono in situazioni di crisi e/o povertà. Obiettivo primario è quello di fare in modo che le persone possano sopperire ai propri bisogni primari decidendone le priorità.

La scelta dei beneficiari del progetto di WeWorld è stata affidata a una Commissione di valutazione esterna all’organizzazione, che si riunisce per esaminare le richieste pervenute e selezionare le proposte meritevoli, sulla base di un punteggio oggettivo risultante dalla documentazione fornita dagli stessi beneficiari e dalla coerenza della richiesta. Dalla scelta del beneficiario alla consegna dell’Aiuto Diretto il tempo è brevissimo, perché uno dei vantaggi di questo progetto è la resa della burocrazia a un livello minimo che garantisca però trasparenza ma consenta a chi durante il terremoto ha perso tutto di poter provvedere ai propri bisogni.

Le persone che hanno fatto richiesta di fondi sono 29, di età compresa tra i 19 e i 65 anni, uomini e donne. Dopo aver attentamente valutato i progetti, la Commissione di Valutazione ha accolto 19 richieste. Ecco alcune storie.

Massimo, 64 anni, termoidraulico, Amatrice. Con il nostro aiuto ha comprato l’attrezzatura per il suo lavoro di idraulico (andata distrutta) e ha potuto immediatamente riprendere il lavoro autonomo. “Riprendere al più presto l’attività lavorativa mi sembra un primo passo per la ripresa della normalità. Io volevo riprendere l’attività e questo progetto era orientato in questo senso, non pensavo in tempi così brevi”.

Stefano, 46 anni, fabbro, Cornillo Vecchio (Amatrice). Ha acquistato macchinari per il suo lavoro. “L'iter di adesione al progetto non è stato complesso e non ho avuto problemi a fornire la documentazione richiesta. Un aiuto a livello di lavoro o di acquisto macchinari per lavorare un po’ meglio e per poter affrontare un mercato più ampio è fondamentale. Naturalmente la cosa che mi serviva di più è la casa, ma non si poteva chiedere, è un impegno delle istituzioni. Però è importante che in situazioni del genere ci sia almeno il lavoro… forse la cosa più giusta da poter richiedere, dignitosa e importante”.

Martina, 26 anni, studentessa universitaria, Amatrice. Ha perso nel terremoto i parenti più stretti e ha chiesto aiuto per far fronte alle spese legate all’Università fuori sede (casa e gestione spese di libri etc). Grazie al nostro contributo non è stata costretta ad abbandonare gli studi. “Partecipare è stato facile: l’incontro, il colloquio e poi la documentazione. Per l’esperienza che ho avuto, è stato l’aiuto migliore. Il vostro è un aiuto diretto, uno lo può gestire nel tempo, quello di cui ha bisogno”.

Alessandra, 49 anni, dipendente, Illica (Accumoli). Con il terremoto aveva perso l’auto e la casa, ma non il lavoro a una trentina di kilometri di distanza. Grazie al nostro aiuto ha potuto acquistare gomme termiche dell’auto visto che il suo lavoro le chiede molti spostamenti in zona e continuare a mantenere la figlia che fa università a Padova, acquistandole il pc andato distrutto. “Sono venuta a conoscenza del progetto tramite un’amica di Rieti che ne aveva sentito parlare. All’inizio ero scettica, di solito nessuno ti dice “ti do i soldi per fare ciò che ti è utile in cambio di nulla”. Ho provato, ho avuto modo di verificare la serietà delle persone e dell’organizzazione. Ma in questa situazione l’aiuto diretto con soldi è la miglior cosa, uno soddisfa subito i propri bisogni e le cose che occorrono secondo le proprie priorità. Sono tantissimo soddisfatta, vi devo ringraziare”.

Il progetto di Aiuto Diretto "è stata una grande sfida per WeWorld. Ci ha dimostrato che è possibile realizzare progetti che impattano in modo immediato, diretto e significativo sulla vita di persone colpite da un grave disastro che ha sconvolto la loro vita, quella delle loro famiglie e modificato in profondità le comunità, gli spazi ed i tempi di vita dei terrori”, sottolinea Piziali. "Siamo convinti che la scommessa raccolta da WeWorld sia stata vinta, anche se il progetto è ancora in corso e per valutazioni finali approfondite sarà necessario attendere qualche mese”. L’aiuto diretto si è dimostrato uno indispensabile per far ripartire il lavoro e rispondere a bisogni personali, famigliari e sociali essenziali: strumenti e servizi per l’attività artigianale, lo studio, le cure mediche e sanitarie e la mobilità. "La ricostruzione delle case, delle scuole, delle imprese arriverà ma l’Aiuto Diretto fa sentire le persone meno sole già ora, quando ancora il ritorno alla normalità, dopo le ultime scosse, sempre più che mai lontano".