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La riscoperta delle ferrovie dismesse

Il 5 marzo sarà la giornata dedicata alle linee dei treni turistici, promossa da Co.Mo.Do. all’interno del mese della Mobilità dolce. Un’iniziativa che cade in un momento importante, perché la Camera ha approvato la legge per difendere le ferrovie turistiche

di Giuseppe Frangi

Marzo sarà il mese della Mobilità dolce, un mese costellato da iniziative promosse da Co.Mo.Do. (acronimo che sta per Confederazione Mobilità Dolce). Nata con la missione di censire, salvaguardare e valorizzare i cammini di Mobilità Dolce, la difesa delle linee ferroviarie in esercizio o di treni turistici, la Confederazione vede oggi, nella sua lungimirante proposta, un grande riconoscimento: la legge appena approvata alla Camera per lo sviluppo delle Ferrovie Turistiche, sostenuta da Co.Mo.Do. e di cui ora è attesa definitiva approvazione al Senato.

E il mese “lento” inizierà proprio con la “Giornata delle Ferrovie NON Dimenticate” che coinvolgerà le 18 linee turistiche previste nel decreto ma anche le altre presenti in tutta Italia. Il 5 marzo verranno proposti viaggi lungo le tratte storiche e turistiche, camminate su vecchie ferrovie e stazioni abbandonate organizzate da Legambiente e Italia Nostra, insieme a decine di pedalate organizzate dall’associazione FIAB, treni turistici promossi dall’Associazione ferrovie turistiche e museali tra cui un treno organizzato sulla spettacolare linea Sulmona-Carpinone, la cosiddetta “Transiberiana d’Italia” dall’associazione Le Rotaie con Fondazione FS. Tra le altre ferrovie coinvolte la Noto-Pachino (conosciuta come la "Ferrovia del Vino", perché utilizzata per la spedizione viti-vinicola verso il Nord-Italia e la Francia), il Treno Barocco, allestito con rotabili storici, la Pontremolese lungo la via Francigena, il treno della Sila, la Valmorea, il treno della Magna Grecia che porta alla riscoperta dei siti archeologici da Crotone a Sibari, lungo i binari della storica linea ferroviaria che dal 1875 lambiscono il mar Jonio. «Da rami secchi le ferrovie dismesse, sospese o abbandonate possono trasformarsi in modello di vita e trasporto quotidiano, ma anche in opportunità economica di sviluppo occupazionale e territoriale», dice Marco Parini, presidente di Italia Nostra.

Il 5 marzo a Macerata si terrà il convegno dedicato a “Il turismo lento come volano per la rinascita delle aree terremotate”. La città è stata simbolicamente scelta per affermare che la ricostruzione dell’Italia centrale duramente colpita dal sisma non può prescindere da infrastrutture sostenibili secondo i principi della Mobilità Dolce. Co.Mo.Do. chiede che vengano previste risorse per il ripristino delle ferrovie, il rinforzamento delle tratte ferroviarie minori, piste ciclabili e cammini lungo i sentieri secondari dei parchi. Un modo propositivo per permettere, a questi luoghi di grande vocazione turistica, di ripartire riattivando proprio quelle infrastrutture dolci nel paesaggio di ripercorrerlo il prima possibile perché facciano da volano per la ripresa.

«Nell'anno dedicato dalle Nazioni Unite al Turismo sostenibile e dal MiBact ai Piccoli Borghi«, dice Massimo Bottini, presidente di Co.Mo.Do. «è necessario guardare non solo alla ricucitura della maglia stradale, evitando infrastrutture impattanti sull'ambiente che aggiungerebbero ulteriore degrado, ma a tutte le forme di mobilità rispettose dell'ambiente, a partire dalle ferrovie».


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