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L’ultima trovata di Crocetta: ex forestali assisteranno i disabili gravi

Il governatore, che si ricandida alle prossime regionali, è andato di nuovo da Giletti difendendo un provvedimento che destina ai disabili gravi 10mila euro a testa da spendere per acquistare servizi di assistenza domiciliare. Peccato che questa non sarà svolta dagli Asa e Oss proposti dalle cooperative, ma da personale ex Lsu che magari faceva tutt'altro. Compreso il forestale

di Gabriella Meroni

Ormai ci ha fatto l’abitudine, il governatore Crocetta, a partecipare al “salotto” tv di Massimo Giletti, L’Arena: è infatti la seconda domenica consecutiva in cui l’onorevole viene invitato a parlare dei vitalizi e degli sprechi della Regione che presiede, e per cui si ricandida alle elezioni di quest’anno. Peccato che abbia fatto l’abitudine anche ad attaccare pesantemente il terzo settore e il mondo della cooperazione in particolare: dopo la sparata sull’aumento dei disabili gravi in Sicilia dovuto (secondo lui) a presunti «favori» alle cooperative sociali che si occupano di assistenza (come se i certificati di di disabilità non li rilasciasse, invece, proprio la Regione), ecco che Crocetta, incalzato sui disastri della Casta in Sicilia e sui vitalizi dei deputati, ha prima attribuito le colpe degli sperperi e privilegi al Parlamento e poi è intervenuto sulla vicenda dei disabili, attribuendo di nuovo le colpe alle cooperative su cui verrebbero «costruiti i progetti individualizzati» per l’assegnazione di somme in maniera fraudolenta.

«Il presidente è falsamente ignaro del fatto che il coinvolgimento qualificato del non profit e del terzo settore, che sostiene la politica sociale e il welfare regionale spesso senza un puntuale riscontro in termini di pagamento dei servizi, darebbe più qualificazione nell’assistenza alla persona, se opportunamente sostenuto», ribatte Giusi Palermo, Presidente di Federsolidarietà Sicilia. Che va oltre, denunciando un incredibile provvedimento preso di recente dalla Giunta: «Di certo le soluzioni non possono arrivare dalla delibera 71 del 23 febbraio scorso, emanata poco dopo lo scandalo della mancanza di assistenza per i disabili gravi». Un’ordinanza già oggetto di polemiche perché prevede l’erogazione di 10mila euro («Dove li ha trovati? Ma le casse non erano vuote?» si chiede Palermo) pro capite a ciascun disabile gravissimo spendibili solo per acquistare servizi di assistenza domiciliare. «Peccato che si tratti di un fantomatico gruppo di assistenti domiciliari creato ad hoc, e composto da individui beneficiari di misure di sostegno al reddito e riqualificati su base volontaria con percorsi formativi realizzati dalle ASP», denuncia Giusi Palermo.

In pratica, a casa di disabili gravi e gravissimi potrà andare, previo corso di formazione non certo di anni, chiunque abbia ricevuto sostegni al reddito dalla Regione, compresi gli ex lavoratori Lsu quali forestali, cantieristi, addetti alla manutenzione di parchi e giardini. «È qui evidente l’intento di acquisire consensi ai fini elettorali», nota ancora la presidente di Federsolidarietà, «ma andando oltre ci chiediamo: che tipo di servizio di qualità rivolto a soggetti affetti da disabilità gravissima può essere garantito da personale frettolosamente “riqualificato”? Da parte nostra sappiamo solo che i nostri soci cooperatori impiegano 2 anni di studio per qualificarsi ad essere Operatori OSA o OSS che possano ben svolgere un compito così delicato come quello dell’assistenza di persone così fragili». «Pensi piuttosto», conclude, «nella veste di Assessore alla Famiglia, di attuare la Cabina di regia che deve elaborare le linee guida per la disabilità grave ed alla integrazione socio-sanitaria, data ormai per prossima già nell’agosto 2016. L’attivazione di questi strumenti avrebbe dato risposte concrete al bisogno, senza correre per timore dei giornali».


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