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Azzardo, così le sedi delle Misericordie diventano centri di ascolto

Una delle esperienze raccolte sul numero del magazine in distribuzioni con cui i cittadini combattono la deriva dell'azzardo dei propri territori. Il “progetto Ludopatie” che porterà all’apertura di sportelli di ascolto per giocatori patologici e per i loro familiari all’interno di tre Misericordie toscane: ad Agliana (Pistoia), Campi Bisenzio (Firenze) e Lido di Camaiore (Lucca)

di Gabriella Meroni

Versilia: terra di mare, spiagge eleganti, festival letterari e slot machine. È della riviera settentrionale della Toscana, infatti, uno dei primati nazionali quanto a concentrazione delle macchinette da gioco; nella provincia di Massa Carrara ci sono 10 “punti gioco” ogni 5mila abitanti; non va meglio a Carrara città, prima in regione per rapporto abitanti/autorizzazioni, con 128 esercizi. Un’emergenza anche sociale che ha portato molte organizzazioni a rispondere al problema attivando collaborazioni con Regione, Comuni, forze dell’ordine e Sert: a Lido di Camaiore, per esempio, nel cui territorio ha aperto la sala slot più grande della Toscana, la Misericordia insieme a quella di Viareggio ha partecipato al progetto “Non affogare nel mare del gioco” e collabora da tempo con il Sert.

Adesso le Misericordie hanno deciso di potenziare il volume di fuoco (e di prevenzione) contro un fenomeno che porta sempre più persone a chiedere aiuto anche al volontariato: sta per partire infatti il “progetto Ludopatie” che porterà all’apertura di sportelli di ascolto per giocatori patologici e per i loro familiari all’interno di tre Misericordie toscane: ad Agliana (Pistoia), Campi Bisenzio (Firenze) e Lido di Camaiore (Lucca). Un’iniziativa resa possibile dall’incontro con la neonata associazione Preludio, fondata da due avvocati e una psicoterapeuta proprio per realizzare azioni di prevenzione nelle scuole e sul territorio.

«Da dieci anni mi occupo dei problemi legali alle ludopatie e ai profili di illegalità che spesso emergono quando si parla di gioco d’azzardo», spiega una delle fondatrici, l’avvocato Chiara Sambaldi del foro di Firenze (l’altro legale è Andrea Strata di Roma). «Ma l’idea di dar vita a un’associazione è nata dall’incontro con la psicoterapeuta pisana Emanuela Laquidara». Le due professioniste sono partite prima con progetti nelle scuole delle rispettive province, e poi hanno contattato le Misericordie come partner per raggiungere i giocatori patologici e accompagnarli verso un percorso riabilitativo efficace.

Un’idea che è stata accolta con favore dal presidente della Federazione Toscana, Alberto Corsinovi e dai vertici delle sedi locali coinvolte. «Siamo da sempre un punto di riferimento sul territorio», testimonia la presidente della Misericordia di Agliana, Ilaria Signori. «Chi meglio di noi può mettersi in ascolto, per poi cercare di indirizzare ciascuno verso il percorso più appropriato?». Le prime riunioni per mettere a punto un corso di formazione per gli operatori di sportello sono già partite. I volontari delle Misericordie si occuperanno dell’accoglienza, mentre i servizi territoriali e la stessa Laquidara scenderanno in campo per i primi interventi, che comprendono anche gruppi di mutuo aiuto. Obiettivo: partire prima dell’estate.


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