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Sostenibilità sociale e ambientale

Ma tu sai quanto consumo d’acqua si nasconde nei cibi?

L’impronta idrica media nel mondo è di 1.243 metri cubi pro-capite, ossia più del doppio della portata annuale del fiume Mississipi. In Italia siamo a 2.232 metri cubi di acqua dolce l’anno consumata da ciascuno: l'89% deriva dall'acqua che serve per produrre i cibi che mangiamo. Perché se un individuo beve 2 litri d’acqua al giorno, senza accorgercene utilizziamo fino a 5mila litri di acqua “virtuale” al dì solo per alimentarci.

di Redazione

L’Italia ha una disponibilità di acqua molto elevata ma è maglia nera per lo spreco e l’efficienza della gestione delle risorse idriche e lavorare sulla nostra domanda di acqua, attraverso un consumo di cibo più sostenibile. Secondo il Food Sustainability Index (FSI) l’Italia è sesta al mondo per “disponibilità di acqua” e forse per questo la dà un po’ per scontata, consumandone una quantità molto ingente. Se guardiamo la nostra “impronta idrica”, ovvero l’indicatore che misura l’ammontare di acqua utilizzata in tutte le fasi di produzione di un bene, scopriamo che i beni che richiedono più acqua per la loro produzione sono quelli agricoli. Ma quando si parla di acqua destinata alla produzione è necessario ricordare anche l’acqua “virtuale” o invisibile, ovvero quella non contenuta direttamente nel prodotto. L’impronta idrica globale ammonta oggi a 7.452 miliardi di metri cubi di acqua dolce l’anno, pari a 1.243 metri cubi pro-capite, ossia più del doppio della portata annuale del fiume Mississipi. In Italia l’impronta idrica è di 2.232 metri cubi di acqua dolce l’anno consumata da ciascuno: l’agricola, ovvero la quota di acqua relativa al cibo che mangiamo, contribuisce per l’89% alla nostra impronta idrica totale. Di fatto siamo all’ultimo posto in Europa per impronta idrica pro-capite.

E ancora, in Italia circa il 27% del totale d’acqua si perde tra il prelievo e l’effettiva erogazione senza particolari distinzioni lungo tutto lo Stivale (passando dal 23% del Nord al 30% del Sud e delle Isole): anche qui siamo al vertice nella classifica degli “spreconi” tra i Paesi europei. «Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese dove si registra una disponibilità di acqua tra le maggiori al mondo anche se tale disponibilità non è omogenea nel territorio nazionale. Con un’impronta idrica tra le più elevate in Europa (oltre il 25% in più della media UE) e nel mondo (oltre il 66% in più della media mondiale), è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle nostre scelte individuali perché queste possono fare la differenza per il benessere del pianeta», commenta Marta Antonelli, Research Programme Manager della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition. Un esempio? «Adottare la dieta mediterranea, privilegiare prodotti di stagione e seguire una dieta variegata e bilanciata, è il primo passo che ognuno di noi può compiere nella vita quotidiana per un più sostenibile consumo di risorse idriche. Non solo in Italia ma nel mondo, perché ogni volta che il cibo viene importato, si importa anche l’acqua contenuta in esso».

Secondo la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition un individuo beve 2 litri d’acqua al giorno, ma senza accorgercene, a nostra insaputa, utilizziamo fino a 5mila litri di acqua “virtuale” al giorno solo per alimentarci. E se, da un lato, mettiamo sempre più attenzione alle azioni di routine, come chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci laviamo i denti, dall’altro non siamo ancora del tutto consapevoli di quanta acqua “invisibile” si nasconde in quello che mangiamo. In pratica mangiando una porzione di crema di ceci e un piatto di fagiolini e patate cotte al vapore con scaglie di grana e un frutto, senza accorgercene consumiano anche 1.446 litri di acqua; scegliendo una porzione di filetto di manzo, un’insalata mista condita con olio, una fetta di pane e un frutto i litri di acqua salgono a 3.244. Il totale di acqua nascosta nel piatto si abbassa drasticamente se si adotta un menù vegano: una porzione di crema di verdure e risoni, una porzione hummus di ceci e una fetta di pane contiene “solo” 940 litri di acqua.

Foto Unsplash, Cel Lisboa


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