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Toti sceglie una Liguria pro-slot

Nonostante la grande manifestazione di piazza di centinaia di cittadini genovesi contro il gioco d'azzardo, le critiche, le proteste e le contraddizioni la Giunta guidata dal forzista Toti proroga di un anno alla legge contro il gioco d'azzardo, attraverso un emendamento ad un disegno di legge urbanistico. La legge ligure, assieme a quelle di Lombardia e Veneto, è tra le più avversate da lobbysti grandi e piccoli

di Giovanna Malagodi

Nonostante la grande manifestazione di piazza di centinaia di cittadini genovesi contro il gioco d'azzardo, le critiche, le proteste e le contraddizioni la Giunta guidata dal forzista Toti proroga di un anno alla legge contro il gioco d'azzardo, attraverso un emendamento ad un disegno di legge urbanistico. La legge ligure, assieme a quelle di Lombardia e Veneto, è tra le più avversate da lobbysti grandi e piccoli. Perché? Facile; non sciorina parole al vento, ma impone ai signori dell'azzardo regole e doveri ai quali – nonostante i tre anni di tempo dati loro per adeguarsi – non hanno alcuna intenzione di attenersi. La legge è uguale per tutti, ma non per i businessmen dell'azzardo. Loro non sono comuni cittadini, comuni imprenditori. Sono oltre tutto, anche oltre la legge e se una legge non piace loro? O la si cambia o la si rende inefficace.

Toti – che solo un anno fa firmava il Manifesto regionale contro l'azzardo e ora getta un colpo di spugna su tutto – forza così un testo, quello urbanistico, che non c'entra nulla con l'azzardo perché non ha il coraggio di portare un provvedimento specifico in aula, discutendo apertamente del dramma portato dall'azzardo disattendendo, tra l'altro, tutte le promesse di avviare un tavolo con le associazioni di categoria e con chi ieri aveva manifestato una scelta netta

Contro la deroga sono infatti scesi in piazza in centinaia in rappresentaza di migliaia di cittadini onesti. Persone, facenti parte di diverse associazioni, partiti, sindacati e realtà che da tempo si battono contro l’azzardo. Arci, Auser, Cgil, Uil, Cisl, fondazione Auxilium, Comunità di San Benedetto, Sert, Libera, Acli, Pd, Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana, Mdp, Uisp, Consulta comunale di Genova contro l’azzardo, Coordinamento regionale “Mettiamoci in gioco”.
Tutti uniti, al di là dei simboli politici e delle divisioni a sfondo elettorale di questi ultimi giorni, per dire che “l’azzardo distrugge la salute delle persone, alimenta la malavita e degrada i quartieri”.

Anche i Gesuiti hanno preso una posizione fermissima: «come Gesuiti ci sembrava giusto metterci la faccia». Padre Francesco Cavallini, davanti alla sede della Regione, dove sono radunati circa duecento fedeli, ha tenuto un discorso definito dal Secolo XIX "senza precedenti". «Il gioco d’azzardo colpisce soprattutto i più deboli. È nostro dovere di cristiani dire la nostra». L'obiettivo, «ci sembrava importante lanciare questa iniziativa al termine della messa per testimoniare che la fede non è solo un impegno privato. Abbiamo scelto una processione con dei lumini in mano per simboleggiare la lotta contro le tenebre, richiamata nella lettura della lettera di San Paolo agli Efesini».


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