Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

«Mobilitiamoci per Gabriele Del Grande»

Il giornalista e regista autore di "Io sto con la sposa" chiama la famiglia dal luogo in Turchia in cui è in stato di fermo da nove giorni: "Non rispettano i miei diritti, inizio lo sciopero della fame. Aiutatemi in ogni modo possibile". Ecco la nota diffusa dalla compagna

di Daniele Biella

Dopo nove lunghissimi giorni di silenzio da quando si era saputo del suo fermo da parte della polizia turca al confine con la Siria, Gabriele Del Grande da notizie di sé riuscendo a chiamare la compagna e madre dei suoi due figli, Alexandra D'Onofrio. L'occasione, finalmente, di sentire direttamente il proprio partner, però, ha come contraltare l'arrivo di notizie per nulla rassicuranti, che spingono Del Grande, giornalista e documentarista, a scegliere di entrare in sciopero della fame dalla sera di martedì 18 aprile e a chiedere una mobilitazione generale per la sua liberazione.

Ecco quanto riporta Alexandra D'Onofrio: «Oggi alle 14.30 ci ha chiamato Gabriele del Grande. È la prima telefonata concessa da domenica 9 quando è stato fermato dalle autorità turche al confine nella regione di Hatay. Era in Turchia dal giorno 7 Aprile. Dice Gabriele: “Sto parlando con quattro poliziotti che mi guardano e ascoltano. Mi hanno fermato al confine, e dopo avermi tenuto nel centro di identificazione e di espulsione di Hatay, sono stato trasferito a Mugla, sempre in un centro di identificazione ed espulsione, in isolamento. I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo. Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio telefono e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato. La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito ripetuti interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta. Non mi è stato detto che le autorità italiane volevano mettersi in contatto con me. Da stasera entrerò in sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti”».

Sulla pagina facebook di Io sto con la sposa, il film-documentario di denuncia sui drammi dei profughi in viaggio verso la salvezza, di cui Del Grande è uno dei tre registi, c'è un costante aggiornamento di tutte le mobilitazioni in corso, compresa la staffetta di digiuno, in solidarietà a Del Grande è


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA