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Sostenibilità sociale e ambientale

Slow fish 2017, a Genova dal 18 al 21 maggio la fiera della sostenibilità marina

Decine di incontri, laboratori, momenti di approfondimento: torna in grande stile la fiera del pesce sostenibile organizzata ogni due anni da Slow food. Ecco alcuni momenti forti del programma

di Redazione

Il mondo della pesca in Italia sta vivendo un periodo di grandi difficoltà e il peggio che si possa fare è giudicare la questione da un solo punto di vista: quello del mare e delle sue risorse, quello dei pescatori o quello dei consumatori. La gestione del mare, la salvaguardia dei tesori che custodisce e la tutela dei diritti delle persone che ci lavorano, sono questioni assai complesse e delicate che meritano un’analisi a 360°. È quello che si farà dal 18 al 21 maggio sul Palco del Porto Antico di Genova, grazie ai temi d’attualità che propone il Comitato scientifico di Slow Fish, fiera biennale del pesce sostenibile organizzata da Slow food, sul cui sito è disponibile il programma completo di tutte le conferenze.

Il via alla manifestazione sarà giovedì 18 maggio alle ore 11 con Dalla strategia marina europea ai mari italiani, per discutere della Direttiva Quadro comunitaria che ha come obiettivo la protezione, la salvaguardia e possibilmente il ripristino dell’ambiente marino per preservare la diversità e la vitalità del mare, compreso il fondo marino, mantenendolo sano, pulito e produttivo. Intervengono: Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali; Silvia Velo, sottosegretario del Ministero dell’ambiente, delega al mare; Roberto Danovaro, presidente della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli; Paola del Negro, direttore del Dipartimento di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste; Carlo Emanuele Pepe, direttore Generale Arpal. Modera e introduce: Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish.

A seguire, l’inaugurazione dell’ottava edizione di Slow Fish con il Ministro Martina, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Carlo Petrini, presidente di Slow Food e Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. Focus sul Mediterraneo e sulle problematiche del grande mare di casa nostra per i due appuntamenti di venerdì 19 ore 10,30, Il cambiamento climatico: impatti e scenari di adattamento, e sabato 20 maggio ore 10,30, I contaminanti dell’ecosistema marino. I cambiamenti globali, con l’aumento delle temperature dei mari, l’acidificazione delle acque, la riduzione dell’ossigeno, pongono rischi concreti, ormai evidenti, per il funzionamento degli ecosistemi naturali. Questi cambiamenti colpiscono e colpiranno il Mar Mediterraneo con una forza e una velocità senza pari. Quali saranno le ricadute sulla pesca e quali i possibili scenari di adattamento? Ne discutono Franco Andaloro, dirigente di ricerca Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale; Angelo Cau, docente di ecologia, Università di Cagliari; Fabrizio Serena, Arpat Toscana; Vincenzo Ferrara, fisico e climatologo; Giorgio Bavestrello, professore ordinario al DISTAV, Università degli Studi di Genova. Modera Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

Altra questione preoccupante è quella dei contaminanti. Quali sono le conseguenze della preoccupante presenza di catrame pelagico nel Mediterraneo, quantificata in 38,2 mg per metro quadrato, sulla salute del nostro mare (e quindi sui suoi abitanti e su noi consumatori)? E se fino a qualche tempo fa questo era il segnale più evidente del problema ambientale del Mare Nostrum, oggi purtroppo non è il solo. La nuova emergenza, che Slow Fish aveva denunciato al proprio pubblico già nel 2011, è quella delle microplastiche e la contaminazione di nuove molecole di sintesi che impattano sulla qualità dei prodotti della pesca. Ne parlano Silvano Focardi, ecotossicologo e membro del comitato scientifico di Slow Fish; Andrea Pezzana, direttore SoSD Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino; Angelo Ferrari, direttore IZSTO. Modera Franco Andaloro, Comitato scientifico di Slow Fish.

"Nel Mediterraneo ci sono oltre 300 specie di pesci, crostacei e molluschi commestibili, molti di questi sono in sofferenza per il prelievo eccessivo, mentre altre non vengono apprezzate. A mancare sono quelle che abbiamo stressato per decenni a causa della miopia del mercato e della pigrizia di noi consumatori. Il risultato a livello macroscopico è la massiva importazione di “pesci bistecca” da circa 40 Paesi", spiegano gli organizzatori. Nel convegno La valorizzazione del prodotto alimentare come strategia contro lo spreco, domenica 21 alle ore 10,30, si parla di come si possono contrastare gli sprechi alimentari in fase di pesca, trasformazione e utilizzo casalingo. La strategia più efficace per farlo è a parer nostro la valorizzazione del prodotto alimentare. Senza dimenticare che, assicurando ai consumatori la maggiore trasparenza possibile sui prezzi e un’adeguata informazione sull’origine, sulla sostenibilità ambientale e l’eticità, anche la loro salute ci guadagna. L’incontro è l’occasione per presentare il libro Pesce – Come sceglierlo per stare bene e rispettare il mare, primo titolo della nuova collana di Slow Food Editore dedicata al benessere a tavola, Slow Life, realizzata in partnership con Miele. Partecipano alla conferenza: Franco Andaloro, dirigente di ricerca Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA); Cinzia Scaffidi, vicepresidente Slow Food Italia e autrice del volume; Stefano Mai, assessore all’agricoltura, allevamento, caccia e pesca Regione Liguria; Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish; Maria Chiara Gadda, deputata e promotrice della legge contro lo spreco alimentare. Modera Stefano Masini, Comitato scientifico di Slow Fish.

Alle ore 16 è in programma Un mare di culture, con Cheikh Guisse, associazione senegalese di Genova, Andrea Pescino, associazione Orto Collettivo e lo scrittore Stefano Liberti. "In questi anni abbiamo potuto toccare con mano le storie di persone che hanno lasciato la propria terra natia per emigrare alla ricerca di un nuovo futuro. Diverse le motivazioni che hanno spinto donne, uomini e intere famiglie a lasciare la propria casa, ad attraversare il mare, e a trovare un altro approdo: la guerra, il cambiamento climatico, la negazione dei diritti, l’anelito alla libertà e al miglioramento delle proprie condizioni economiche e di vita. Sempre di più, l’immigrazione ci pone di fronte a sfide e domande culturali, politiche, sociali, economiche, e infine anche gastronomiche. E con gli anni i migranti hanno saputo modificare il proprio ruolo nel paese di arrivo, ideando progetti duraturi e creando nuove imprese. Un incontro per conoscere le loro esperienze e interrogarci sulla possibilità di un’accoglienza diversa".

Ma non finisce qui, grazie ai volontari dell’associazione Slow Food in Italia e alla rete cresciuta negli anni intorno alla manifestazione, il programma di conferenze è molto ricco.: a cura di Slow Food Liguria è la tavola rotonda di venerdì 19 alle ore 9,30 Lo stato del mare e l’impatto sull’alimentazione (Biblioteca De Amicis – Sala Luzzardi) su un tema ancora tutto da esplorare: cosa succede se le microplastiche che stanno riempiendo il mare si insinuano nella catena alimentare? Il packaging alimentare, così importante e utile nella nostra società, come può essere ripensato? Quali strategie possiamo adottare per ridurne l’impatto sull’ambiente, sui prodotti ittici e su noi stessi? A chiariree le idee sono Marco Faimali, responsabile Ismar Cnr; Alberta Mandich, Distav Unige; Claudia Bolognesi, responsabile Unità carcinogenesi ambientale Osp. San Martino; Paola Stagnaro, Istituto per lo studio delle macromolecole CNR; Sara Limbo, DeFens Unimi; Rosella Bertolotto, Arpal; Angelo Ferrari, Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta; Renata Briano, deputata europea e vicepresidente commissione Pesca. Modera l’incontro: Alessandro Canova, Asl3 Genovese.

Sempre venerdì alle ore 16 la Sala del Camino di Palazzo Ducale ospita il convegno Pesce fresco nelle scuole, buone esperienze sul territorio italiano a confronto. Il pesce è una delle referenze più problematiche della ristorazione collettiva, specialmente nelle mense scolastiche, dove il suo rifiuto è sempre molto elevato. Questione di gusto? Di abitudini? E poi, servire pesce nelle mense è sempre consigliabile? Se ne discute alla luce di alcune esperienze nazionali, valutando se servire un pesce fresco, locale, negletto sia davvero possibile, insieme a Paolo Agostini, direttore della Fondazione Albert; Alessandro Venturi, presidente del Centro educazione del gusto di Prato; Gabriele Taddeo, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Sant’Olcese; Rosa Olivieri, sindaco di Ronco Scrivia; Paola Salvador, titolare dell’azienda PIT, Produttori Ittici Trevigiani (Treviso). Modera: Barbara Nani, condotta Slow Food Riviera dei Fiori, Alpi Marittime.

Sabato 20 a Slow Fish vengono presentati infine i dati dello studio sulla provenienza del pesce condotto dal Wwf, che chiarisce le interdipendenze tra la domanda europea, i flussi di mercato globali e le implicazioni sociali che questi comportano nelle comunità dei paesi in via di sviluppo. All’incontro Da dove viene il pesce che metti in tavola? (ore 10, Acquario di Genova, Sala Nautilus) intervengono: Giulia Prato, responsabile mare Wwf Italia; Cinzia Scaffidi, vicepresidente Slow Food Italia; Abdoulaye Papa Ndiaye, pescatore rete Slow Food Senegal e segretario generale del Comité Local des Pêcheurs (Clp) de Ngaparou (Senegal).


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