Cooperazione & Relazioni internazionali

Tutti i numeri dell’omofobia

Moltissimi i passi avanti per il riconoscimento dei diritti della comunità Lgbt, eppure essere gay continua ad essere un reato in 72 Paesi e, in alcuni di questi, la pena prevista è la morte

di Ottavia Spaggiari

Molti passi in avanti, dal riconoscimento dei matrimoni gay, alla possibilità di adottare, alle leggi contro le discriminazioni, fino allo sdoganamento delle relazioni tra coppie dello stesso sesso nella cultura pop, da Will & Grace a Orange is the new black, eppure la lotta all’omofobia, in Italia e nel resto del mondo è ancora lunga. Secondo il sito ufficiale della Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia, le relazioni tra coppie dello stesso sesso sono ancora illegali in 72 Paesi. Il reato di omosessualità è punito con la pena di morte in Sudan, Iran, Arabia Saudita, Yemen e parti della Nigeria e della Somalia, la stessa pena è prevista anche dai tribunali della Sharia in Mauritania, Afghanistan, Pakistan, Emirati Arabi e Qatar, dove però, secondo l’International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association, la legge dello stato non prevedrebbe la morte. 12 invece gli stati in cui l’omosessualità è punita con una detenzione dai 15 anni all’ergastolo, 23 quelli che prevendono una detenzione dagli 8 ai 14 anni, 20 quelli in cui la pena varia dai 3 ai 7 anni, mentre in 10 stati essere gay può portare ad una reclusione da 1 mese, fino a 2 anni. Tendenze preoccupanti anche quelle emerse in diversi Paesi non troppo lontano da noi, con una crescente pressione sulla società civile, che si ripercuote anche sul riconoscimento dei diritti della comunità LGBT dalla Polonia, all’Ungheria, alla Turchia e alla Russia, fino ad arrivare alla denuncia dei campi di concentramento in Cecenia. Sono invece solo 3 i Paesi in cui sono state dichiarate illegali le terapie di conversione.

Un quadro che desta ancora molti lati oscuri, quindi ma che lascia spazio anche a diverse conquiste. Secondo l’Ilga sono stati fatti passi avanti importanti, anche nel nostro Paese, non solo per quanto riguarda il riconoscimento delle unioni omosessuali, ma anche le adozioni. Sono 23 i Paesi che riconoscono i matrimoni gay, tra i più recenti la Slovenia e la Finlandia, dove la legge è entrata in vigore a inizio anno. Sono invece 26 i Paesi in cui è considerata legale l’adozione congiunta da coppie dello stesso sesso, 27 quelli in cui è legale anche la second-parent adoption, senza contare l’Italia, dove però, secondo l’Ilga, tanto è stato fatto.


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