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Chi è oggi l’operatore sociale?

"Anatomia dell'irrequietezza" è il titolo di un percorso promosso dall'ong WeWorld e Per esempio onlus partendo da un efficace progetto contro la dispersione scolastica. Venerdì 19 e 26 maggio i due incontri conclusivi

di Redazione

L’operatore sociale, l’educatore territoriale, il lavoratore del terzo settore in generale, anche se ancora considerate come nuove professioni, hanno ormai una storia che richiede di verificarne lo statuto alla luce dei cambiamenti sociali. Costretto all’eclettismo, chi lavora nell’ambito della cura alla persona oggi sa di farlo con le spalle sempre meno coperte.

Da un lato le grandi narrazioni che hanno guidato l’intervento sociale risultano sempre meno utili. Tanto la retorica del soccorso, quanto quella dell’emancipazione rischiano di svuotarsi di senso. I richiami alla legalità, portati avanti in nome di istituzioni indebolite, rischiano solo di sottolineare processi di esclusione.

Dall’altro lato, il ricorso ai tecnicismi porta a irrigidire il proprio intervento e a renderlo impermeabile al cambiamento. Si diffondono sempre più strutture business oriented, che adottando l’approccio aziendalista, risultano interessate soltanto a questioni quantitative e al rispetto del paradigma dell’efficienza.

Perché sono qui? Chi me lo ha fatto fare? Cosa sto facendo? Sono queste le domande che nei momenti di crisi ogni educatore si trova ad affrontare. Ma poiché la crisi è una dimensione strutturale, è giusto che queste domande accompagnino costantemente l’intervento sociale e vengano affrontate in modo collettivo e pubblico.

Il ciclo di incontri “Anatomia dell’Irrequietezza” intende proporre un percorso che affronti alcune delle questioni legate alla figura dell’operatore sociale che, nel vortice dell’operatività, spesso non trovano spazio. Pensare al senso di questo ruolo, affrontando le questioni che lo ispirano, diventa un passo necessario a ridisegnare i tratti di questa professione.

Gli incontri sono rivolti sicuramente a operatori sociali, ma non solo. Il loro obiettivo è quello di toccare questioni che riguardano in generale il lavoro nei territori, il lavoro di cura e l’intervento sociale inteso nel senso più ampio possibile.

Nell’iniziativa sono stati coinvolti relatori provenienti da ambiti diversi, a volte anche distanti, come uno psicoterapeuta, un architetto, un pedagogista ed un antropologo, proprio perché l’operatore sociale si trova ad essere un po’ tutte queste cose senza mai essere lo specialista di nessuna. Il lavoratore del sociale, in altri termini, deve imparare a muoversi nella complessità.

Il ciclo di incontri è promosso WeWorld Onlus e da Per Esempio Onlus all’interno della cornice del progetto Frequenza 200 e dell’omonimo network nazionale impegnato da 5 anni nella promozione e nella diffusione di pratiche e metodologie di intervento per il contrasto alla dispersione scolastica.

WeWorld onlus è un’organizzazione indipendente non governativa italiana di cooperazione allo sviluppo, riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. WeWorld è presente in Italia, Asia, Africa e America Latina a supporto dell’infanzia, delle donne e delle comunità locali nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze per uno sviluppo sostenibile.

Per Esempio onlus è un’associazione non profit che nasce a Palermo nel 2011 con l’intento di promuovere interventi educativi fondati sull’empowerment e sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti, attraverso un approccio all’apprendimento di tipo non formale. L’azione di Per Esempio si realizza a livello locale ed internazionale alternando ad attività locali realizzate sul campo, scambi di esperienze e buone prassi sviluppate in ambito internazionale. Da 4 anni Per Esempio è partner locale di WeWorld Onlus, con la quale dà vita, all’interno del quartiere di Borgo Vecchio, all’intervento contro la dispersione scolastica “Frequenza 200”.

Il calendario degli ultimi incontri, di cui il primo si è tenuto lo scorso 26 aprile, è riportato di seguito. Tutte le iniziative si terranno a Moltivolti, spazio nato tre anni fa nel cuore di Palermo, nel quartiere Ballarò.

Venerdì 19 maggio
Giuseppe Burgio – Minori Stranieri Non Accompagnati a Palermo: una prospettiva intersezionale

Venerdì 26 maggio
Giuseppe Marsala – Onnipolis. Anatomie (e irrequietezze) della metropoli contemporanea

Giuseppe Burgio, ricercatore di Pedagogia Generale all'Università di Enna "Kore", Giudice Onorario al Tribunale per i Minorenni di Palermo e membro del neonato Osservatorio Regionale sull'inclusione dei minori stranieri. Per le sue pubblicazioni ha ricevuto il Premio Nazionale della Società Italiana di Pedagogia e il Premio Internazionale della Fondazione "Fazio-Allmayer".

Giuseppe Marsala, di Palermo, classe '66, architetto, docente universitario di Progettazione Architettonica e ricercatore presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo e attivista politico. Esplora, attraverso percorsi di ricerca, le teorie e le pratiche che rivelano le nuove forme dell'urbano contemporaneo. Autore di numerosi saggi e pubblicazioni è attualmente impegnato in pratiche di ricerca condivise con gruppi, organizzati e non, sulle geografie fisiche, politiche e sociali dello spazio metropolitano.


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