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Cooperazione & Relazioni internazionali

G7, il rischio di un’occasione mancata?


Alla vigilia del Summit di Taormina, la società civile internazionale esprime forte preoccupazione: «Si rischia un grave nulla di fatto su tante sfide globali». L’agenda in sette sfide e l'evento

di Redazione

Il G7 di Taormina che avrà inizio tra pochi giorni ha luogo in un momento storico in cui il panorama geopolitico è in profonda trasformazione. «Questa però non può essere una giustificazione per non agire», ha dichiarano i portavoce della Coalizione italiana contro la povertà (GCAP Italia) Massimo Pallottino e Stefania Burbo, in rappresentanza di oltre cento organizzazioni della società civile internazionale impegnate sui temi dello sviluppo, della sostenibilità ambientale e dei diritti. «Siamo estremamente preoccupati che il G7 di Taormina sia non solo un’opportunità mancata, ma una vera e propria pagina nera nella ricerca di soluzioni collettive ai problemi dell’umanità e del pianeta».

GCAP Italia riconosce che, in passato, il Gruppo dei 7 ha dimostrato unità di intenti nel lanciare soluzioni concrete in risposta alle emergenze che colpiscono le persone, in particolare le più povere e vulnerabili, e l’ambiente, la nostra casa comune.

«Ci aspettiamo che l’incontro di Taormina porti ad una chiara espressione di volontà nell'affrontare i problemi globali. Qualche mese fa abbiamo chiesto ai cittadini di urlare con noi “G7 apri le orecchie!”. Ora è arrivato il momento che i sette leader ascoltino questo grido e si impegnino seriamente per trovare soluzioni efficaci ai problemi che colpiscono il nostro pianeta».

Un impegno che oggi più che mai deve essere rinnovato soprattutto sette problematiche pressanti.

  1. È attualmente in corso una terribile carestia in molti paesi tra cui Sud Sudan, Somalia, Nigeria, Yemen: “Una risposta efficace a questa emergenza deve essere promossa subito, insieme ad un impegno di lungo periodo per rispondere alle cause profonde della fame e della malnutrizione” chiede con forza GCAP Italia.
  2. Il cambiamento climatico è una sfida che deve essere affrontata con priorità assoluta, dando rapida e concreta attuazione agli Accordi di Parigi sul Clima, per proteggere il pianeta, i popoli, le comunità e i paesi, a cominciare da quelli più vulnerabili, dai possibili impatti catastrofici e dalle conseguenze già in atto del riscaldamento globale.
  3. Le migrazioni non possono essere considerate come una minaccia, ma come un’opportunità. Sono espressione della mobilità umana, un fenomeno che ha portato allo stesso sviluppo della civilizzazione umana, e per questo devono essere gestite nel rispetto dei diritti fondamentali: “È necessario farlo in nome della lotta contro le disuguaglianze e su questa base costruire relazioni con i paesi di origine e di transito dei flussi migratori, condividendo la responsabilità nel migliorare l’accoglienza, la protezione e l’assistenza dei rifugiati e dei migranti, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili, donne e bambini. In nessun caso il controllo dei flussi migratori deve diventare una condizione per la gestione dell’aiuto allo sviluppo e nel perseguimento della lotta alla povertà”.
  4. La salute è un diritto umano fondamentale di tutte le donne e gli uomini. In quanto tale, i G7 devono operare per garantire la salute globale, confermare gli impegni nella lotta contro l’Hiv/Aids e il rafforzamento del Fondo Globale, che rimane una pietra miliare nella storia del G7.
  5. Lo sviluppo sostenibile non si raggiunge senza la parità di genere e il rispetto dei diritti delle donne: “Chiediamo che sia adottata una Roadmap che riconosca le donne e le ragazze come vere e proprie agenti di cambiamento e sviluppo e che preveda misure volte ad eliminare la violenza subita da queste in ambito pubblico e privato”.
  6. Dovere dei G7 è assicurare che tutti i bambini e le bambine abbiano accesso a un’educazione di qualità, anche in contesti di emergenza. È fondamentale inoltre riconoscere il ruolo chiave dell’educazione alla cittadinanza globale per affrontare le sfide di portata mondiale e per la costruzione di società più inclusive e pacifiche.
  7. Infine, è necessario affrontare con determinazione una delle piaghe più gravi del mondo attuale, l’esistenza di alti e crescenti livelli di diseguaglianza economica: “Chiediamo l’adozione di un piano di azione incisivo, per garantire che le diseguaglianze non indeboliscano in modo determinante la lotta contro la povertà e che le barriere strutturali che limitano la partecipazione delle donne alla vita economica siano rimosse. Nessuno sviluppo è possibile, se più del 50% degli abitanti del pianeta è escluso da esso”.

Per questo GCAP Italia ha lanciato per giovedì 25 maggio “G7 APRI LE ORECCHIE! 7 storie per cambiare il mondo”, un evento che ruota attorno al numero 7, evocativo se collegato al Summit: sette testimonial, in gran parte provenienti dal Sud del mondo, che portano a Taormina i loro messaggi e le loro esperienze. Di nuovo, sette testimonial per sette temi: i diritti delle donne, la migrazione, la sicurezza alimentare, le disuguaglianze, la salute globale, la nutrizione, l’educazione. A fare da voce narrante dell’evento sarà Lella Costa, che guiderà i partecipanti da una storia all’altra, seguendo il filo rosso delle responsabilità dei Paesi del G7 rispetto a decisioni che hanno ricadute sull’intera umanità e sul futuro del pianeta e che non possono più essere rimandate.

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