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Siracusa, il 24 maggio va a processo il pomodoro

Iniziativa congiunta delle due organizzazioni non governative contro caporalato, sfruttamento e contraffazione. La giuria è composta da studenti, docenti ed esperti

di Redazione

Colpevole o innocente? È un vero e proprio processo quello che andrà in scena nell’Auditorium dell’Istituto Scolastico “F. Insolera” di via Modica 66, alle 18:30 del 24 maggio, a Siracusa. Sul banco degli imputati il pomodoro, alimento-simbolo della dieta mediterranea e al quale sono legati temi e problemi del nostro tempo: dal fenomeno del caporalato alla contraffazione alimentare, dalla concorrenza sfavorevole dei prodotti esteri all’inquinamento provocato dai sistemi di produzione. A giudicarlo, saranno gli studenti degli Istituti scolastici “Insolera” e “Rizza”, che simuleranno un complesso procedimento giudiziario in stile americano con avvocati, prove, articolati dibattimenti e sentenza finale.

Il processo, promosso da Cesvi e ActionAid e sostenuto dall’AICS, Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si inserisce nel progetto “Agente 0011: gli studenti delle scuole italiane si attivano sul territorio per città più sostenibili e inclusive (SDG11) e per un’Italia più responsabile verso l’Agenda 2030” e ha l’obiettivo di stimolare un confronto sul pomodoro come prodotto simbolo, analizzando i rapporti tra cibo, sostenibilità, sicurezza alimentare, economia globale e ruolo delle comunità locali.

Gli studenti si confronteranno tra loro nei ruoli di accusa e difesa al fine di esaminare concretamente differenti tesi e punti di vista, basandosi su documenti e fonti credibili. L’Auditorium dell’Istituto “Insolera” di Siracusa sarà allestito con scenografie che riprodurranno una vera aula di giustizia e gli invitati assisteranno a interrogatori e contro-interrogatori, arringhe di difensori e agguerrite requisitorie, fino alla pronuncia di un verdetto irrevocabile e insindacabile da parte di una giuria popolare. Accusa e difesa tenteranno di convincere i giurati della colpevolezza o dell’innocenza dell’imputato anche grazie al coinvolgimento di testimoni ed esperti. A raccontare le diverse fasi del confronto sarà la penna di Gianluca Costantini: il celebre disegnatore produrrà diverse tavole attraverso cui, con la consueta perspicacia e fantasia, rappresenterà i vari step del processo.

La giuria sarà composta da studenti, docenti, esperti e rappresentanti delle istituzioni a partire da: Giancarlo Garozzo, Sindaco di Siracusa, Valerio Vancheri, avvocato e Presidente C.C. Ortigia, Valeria Troia, Assessora alle Politiche giovanili e all’Istruzione, Titti Cantone, giornalista collaboratore del quotidiano La Sicilia, Tamara Nicolai, tenente dell'Arma dei Carabinieri, Pasquale Aloscari, Dirigente Scolastico I.I.S. "A.Rizza", il

Prof. Francesco Raneri dell’Università di Catania, la Prof.ssa Maria Bentivegna in qualità di docente di Diritto all'I.I.S. "F. Insolera" e, infine, Giovanni Guarnieri, Chef Professionista del ristorante "Don Camillo".

Il pomodoro, nel corso del processo, verrà giudicato sulla base di quattro capi d’imputazione che rappresentano il pretesto per condurre il confronto su problematiche di interesse comune. Si parte dall’attentato alla salute che rimanda al tema della contraffazione dei prodotti alimentari, per poi analizzare la questione della concorrenza sleale a danno delle economie dei Paesi produttori. L’imputato (il pomodoro) dovrà rispondere poi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro a cui si ricollega il tema caldo del caporalato, dei diritti e dello sfruttamento dei lavoratori; infine, l’inquinamento ambientale come attentato all’ambiente e alla biodiversità derivante dall’utilizzo di fertilizzanti o sostanze nocive altamente impattanti.

Il processo avrà luogo nei giorni immediatamente precedenti il G7 di Taormina, in programma il 26 e 27 maggio. Durante il summit, i Capi di Stato e di governo discuteranno delle principali tematiche inserite nell’agenda globale, in particolare del tema della sicurezza alimentare. “Quali sono state finora le mosse politiche ed economiche contro la povertà?”, “Quanto è importante il problema del cibo?”, “Cosa si potrebbe fare in futuro per sconfiggere questa piaga?”, sono alcune delle domande che gli studenti si sono posti e che porranno nel corso del processo che rappresenta così un contesto ideale per un dibattito puntuale e articolato sui temi del G7.

Il processo è un format consolidato per Cesvi oltre che un evento di successo come role playing educativo – afferma Daniela Bernacchi, General Manager di Cesvi Onlusquest’anno si misura con un evento importante quale il G7 e si pone più che mai come momento di consapevolezza e sensibilizzazione che raccoglie soprattutto il contributo dei più giovani”.

E’ fondamentale riuscire a raccontare il G7 e le importanti problematiche che verranno affrontate nella due giorni di Taormina a ragazze e ragazzi, protagonisti di questa iniziativa che siamo felici di realizzare con Cesvi, nel quadro di un progetto più ampio che ci vedrà insieme nel sensibilizzare e coinvolgere i giovani sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 – ha dichiarato Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAidLa sicurezza alimentare, le migrazioni, la parità di genere e il contrasto alla povertà sono solo alcune delle sfide globali alle quali ci troviamo di fronte e alle quali dobbiamo dare una risposta chiara ed efficace, che metta al centro le persone e i loro diritti”.

La partecipazione è libera fino ad esaurimento posti.


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