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ActionAid chiede ai leader del G7 di aprire le orecchie

Migrazioni, uguaglianza di genere e accesso al cibo devono essere la priorità del vertice. È l’appello di ActionAid ai Sette Grandi di lavorare insieme per ridurre la fame, accogliere i migranti e mettere le donne al centro delle politiche per lo sviluppo. L'organizzazione ha lanciato questa mattina l'azione dimostrativa #G7 #ApriLeOrecchie a Giardini Naxos dalla GCAP (Coalizione Italiana contro la Povertà), di cui ActionAid è parte. Secondo la FAO, in assenza di nuovi e maggiori impegni per politiche di lotta alla povertà, saranno 653 milioni le persone che nel 2030 soffriranno ancora la fame

di Redazione

Non chiudere le porte al resto del mondo. È questo l’appello lanciato da ActionAid ai leader dei sette Paesi, alla vigilia del Vertice G7, a presidenza italiana che, secondo l’organizzazione rischia di rimanere ostaggio della paura, condizionato da uno scenario internazionale sempre più incerto e dalle minacce di terrorismo. L’agenda dei Sette Grandi sembra destinata a concentrarsi sulle questioni immediate di sicurezza, crisi economica, emergenze e conflitti, rinunciando a prendere impegni per risolvere le sfide del futuro – quelle dello sviluppo sostenibile – dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

L’appuntamento di Taormina non può e non deve essere un’opportunità sprecata: c’è bisogno più che mai di un G7 utile e concreto. ActionAid chiede ai sette leader di “aprire le orecchie”, di non limitarsi ad affrontare solo i dossier urgenti, e di trovare strategie efficaci per affrontare alla radice il fenomeno delle migrazioni e dell’accoglienza, rimuovere le cause profonde delle disuguaglianze e della povertà, garantire la sicurezza alimentare e la giustizia economica mettendo al centro le donne.

“Dal punto di vista politico ci auguriamo che non ci si trovi davanti a un nulla di fatto, per non minare ulteriormente la fiducia di elettori e cittadini – e che una serie di temi centrali per l’agenda internazionale non siano annacquati in una dichiarazione finale tutta incentrata sulla difesa dei propri confini e con posizioni sui fenomeni migratori ancora più regressive rispetto all’ultimo Vertice del Giappone”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia. “Nel mondo, secondo le Nazioni Unite, 795 milioni di persone soffrono ancora la fame, mentre il fenomeno delle migrazioni richiede una risposta congiunta che faccia leva su accoglienza, integrazione e valorizzazione dei migranti. Il G7 può avere un grande valore aggiunto per assicurare un’azione coordinata a livello globale. Per questo a Taormina i leader devono prendere impegni concreti e misurabili nel tempo”.

Per assicurare uno sviluppo duraturo ed equo, è inoltre necessario dare priorità ai diritti e all’empowerment delle donne nell’agenda per la sicurezza alimentare e per la tutela delle risorse naturali e promuovere sevizi per ridurre e redistribuire il lavoro di cura: a livello globale, per ogni ora dedicata dagli uomini al lavoro di cura, le donne ne dedicano ben 2,5.

“Queste sono le aspettative di milioni di donne nel Nord e nel Sud del mondo, che si sono mobilitate nel tempo per ottenere l’inserimento negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile target chiave per migliorare le loro condizioni economiche e sociali e il godimento dei loro diritti. Senza impegni concreti a sostegno di queste priorità, il G7 mancherà un’occasione cruciale per raggiungere i nuovi Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile e promuovere i diritti delle donne e l’empowerment femminile nel mondo”, dichiara Luca De Fraia, Segretario Generale Aggiunto di ActionAid Italia.

Secondo la FAO, in assenza di nuovi e maggiori impegni per politiche di lotta alla povertà, saranno 653 milioni le persone che nel 2030 soffriranno ancora la fame. Per garantire cibo sufficiente a tutti è necessario un “New Deal” agricolo che orienti gli investimenti pubblici al miglioramento delle condizioni di vita dei piccoli produttori, all’educazione, all’accesso all’acqua, alla terra, all’energia, alla salute. Il settore privato può contribuire, ma non può rappresentare un driver esclusivo o predominante. Per questo i Paesi del G7 devono mantenere le promesse fatte a Schloss Elmau nel quadro dell’Agenda 2030, stanziando risorse pubbliche addizionali per la cooperazione nell’ambito della sicurezza alimentare e dello sviluppo agricolo, senza le quali gli obiettivi stabiliti non saranno mai raggiunti.

Il G7 può essere cruciale anche per assicurare coerenza tra le politiche di cooperazione allo sviluppo e la politica migratoria in termini di accoglienza, integrazione e valorizzazione dei migranti. In questo senso non va fatta distinzione alcuna tra migranti economici, richiedenti asilo e migranti ambientali. A tutti devono essere garantiti i medesimi diritti. Fondamentale è poi assicurare la trasparenza nell’utilizzo dei fondi per i migranti.

In materia di cooperazione, infine, l’Italia ha l’opportunità di assumere un ruolo guida nelle decisioni relative all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo, ricordando il peso dei Sette Paesi nello scenario dell’aiuto globale e l’importanza del loro impegno a raggiungere i target sulla qualità e quantità dell’aiuto. I Paesi del G7 sono chiamati ad impegnarsi per un aumento delle risorse dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) nella direzione del raggiungimento dello 0,7% del rapporto APS/PNL. Un particolare sforzo è richiesto a Italia, Giappone e Stati Uniti, che si attestano su livelli più bassi rispetto agli altri Grandi.

Per lanciare l'appello, questa mattina ActionAid ha organizzato l'azione dimostrativa #G7 #ApriLeOrecchie a Giardini Naxos dalla GCAP (Coalizione Italiana contro la Povertà), di cui ActionAid è parte.

Foto: Paolo Roberto Chiovino / ActionAid