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Bambino Gesù, tutti i record dell’ospedale più accogliente d’Europa

Nella struttura che ha dato la disponibilità a ricoverare il piccolo Charlie si esegue quasi un trapianto al giorno e si seguono migliaia di pazienti con malattie rare. Oltre un piccolo ricoverato su 10 è straniero, e nel solo 2016 sono stati 102 i “casi umanitari” di piccoli pazienti provenienti da zone di guerra

di Gabriella Meroni

«Dietro i nostri numeri ci sono ragazzi curati e spesso salvati, malattie senza nome diagnosticate, e tanti bambini che non avrebbero potuto ricevere nessuna cura se l’Ospedale Bambino Gesù non avesse aperto le porte e il cuore»: sono state queste le parole di Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma nel corso della presentazione, ieri, della seconda Relazione sanitaria e scientifica 2016 presso la Pontificia Accademia delle Scienze, alla presenza del Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Si tratta di numeri importanti: al Bambino Gesù nel 2016 è stato effettuato quasi un trapianto al giorno (339), 9.600 sono stati i pazienti “rari” diagnosticati e assistiti, 93.120 le notti gratuite garantite a 3.700 famiglie, e 102 casi umanitari di pazienti stranieri presi in carico. Inoltre, 2.095 operazioni effettuate in chirurgia ambulatoriale pediatrica, con un numero triplicato negli ultimi 5 anni, una diminuzione dei ricoveri inappropriati e un peso medio dei ricoveri, nel 2016, di 1,04 contro una media nazionale dell’0,80.

Il Bambino Gesù ha molti record. È infatti l’unico ospedale pediatrico europeo dove si effettua ogni tipo di trapianto oggi esistente: dei 339 eseguiti, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente,167 sono stati quelli di midollo, 67 homegraft, 29 di rene (di cui 8 da vivente), 26 di fegato (di cui 2 da vivente), 22 di cornea, 12 di cuore (a cui si sommano i 9 impianti di cuore artificiale), 11 di membrana amniotica e 5 di polmone. I 9.600 bambini e i ragazzi affetti da malattie rare seguiti dall’Ospedale rappresentano la più ampia casistica nazionale, non solo a livello pediatrico; negli ultimi cinque anni, inoltre, sono triplicati i casi trattati in chirurgia ambulatoriale pediatrica (2.095 nel 2016), con la stessa efficacia assistenziale del ricovero, minore stress per il paziente e minori costi per l’Ospedale e il Sistema Sanitario. Grazie a questa buona pratica, il numero di ricoveri inappropriati è sceso sensibilmente passando dal 26% del 2012 al 7% del 2016.

La sempre maggiore specializzazione nell’alta complessità – si legge nella relazione – ha fatto sì che il peso medio dei ricoveri (indicatore del livello di complessità delle patologie trattate) nel 2016 fosse di 1,04 contro una media nazionale dell’0,80. Particolarmente significativi i dati sulle infezioni ospedaliere, che nel mondo rappresentano la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria. Al Bambino Gesù, nonostante l’aumento dell’alta complessità, il tasso di prevalenza delle infezioni si è ridotto drasticamente, passando dal 7.6% del 2006 all’1.8% del 2016 (-76% in 10 anni), numeri inferiori alla media degli ospedali europei e americani.

Nel 2016 il Bambino Gesù ha identificato 10 malattie rare che erano orfane di diagnosi, dando speranza ai malati

Quanto all’attività “ordinaria”, nel 2016 sono stati registrati 80.015 accessi al pronto soccorso e 1.696.279 prestazioni ambulatoriali (+50% negli ultimi 5 anni), 27.058 tra procedure chirurgiche e interventistiche. 26.947 i ricoveri ordinari, il 28% dei quali per pazienti provenienti da fuori regione e il 13,5% per bambini di nazionalità straniera. Sono stati 102 i casi umanitari di pazienti stranieri presi in carico dall’Ospedale.

Quanto all’attività scientifica e di ricerca, l’Ospedale ha registrato una crescita di tutti i parametri di misura dei risultati, posizionandosi ai vertici della rete di Irccs e primo tra gli ospedali pediatrici italiani per livello di Impact Factor, che misura il “peso” delle pubblicazioni scientifiche. Al Bambino Gesù l’IF è più che triplicato negli ultimi 11 anni, passando dai 798 punti del 2005 ai 2.502 del 2016. Nel 2016 sono state realizzate 628 pubblicazioni si riviste scientifiche (+13% sul 2015), mentre 242 sono stati i progetti di ricerca attivi, 423 gli studi clinici e le sperimentazioni di nuovi farmaci e nuove terapie, che hanno coinvolto oltre 5.300 pazienti. Sempre l’anno scorso il Bambino Gesù ha identificato 10 nuove malattie rare che erano orfane di diagnosi. Un impegno costante che ha permesso all’Ospedale di fornire risposte diagnostiche in oltre il 40% dei malati rari o ultra-rari seguiti.

«L’Ospedale», ha concluso Mariella Enoc, «mette questi dati a disposizione della comunità scientifica, delle istituzioni pubbliche e in particolare della Santa Sede certamente con la soddisfazione dei risultati raggiunti, ma anche con la consapevolezza e l’umiltà di riconoscere che nessuno è padrone della vita».


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