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GSG Summit: l’impact investing verso un punto di svolta

Gli Stati Uniti con la US Alliance, il Portogallo con il Laboratório de Investimento Social e l'Italia, uno dei pochi Paesi ad aver costituito una struttura formale, l’Associazione Social Impact Agenda, e l'unica ad essersi dotata di un comitato scientifico, rappresentata al Summit da Massimo Lapucci e Mario Calderini. Sono alcune delle esperienze più significative presentate alla kermesse americana

di Raffaella De Felice

Domenica scorsa, a Chicago, sono iniziati i lavori del GSG Summit. La prima giornata, a porte chiuse, è stata dedicata a sessioni di scambio di esperienze tra i diversi “impact group” nazionali. Alla sessione, coordinata dal direttore Sebastian Wlijienko, hanno partecipato sia i gruppi già costituiti, sia i gruppi informali che intendono entrare nel GSG: si tratta complessivamente di 27 Paesi. Nel corso del workshop, le strutture più mature hanno raccontato la propria esperienza, le modalità di funzionamento, la governance, i meccanismi di finanziamento.

Sono state presentate le esperienze più significative: quella degli Stati Uniti con la US Alliance, il Portogallo con il Laboratório de Investimento Social e l'Italia, uno dei pochi Paesi ad aver costituito una struttura formale, l’Associazione Social Impact Agenda, e l'unica ad essersi dotata di un comitato scientifico, rappresentata al Summit da Massimo Lapucci e Mario Calderini. In particolare, Lapucci ha presieduto il workshop Leveraging Philanthropic Capital durante la prima giornata dell’evento.

Il secondo workshop, presieduto da Ronald Cohen, era dedicato solo ai Paesi, già affiliati al GSG. Sir Cohen, il padre del movimento globale dell’impact investing, ha presentato il business plan della nuova struttura del GSG, con l'obiettivo molto ambizioso di raggiungere il “tipping point” – il punto di svolta – degli investimenti ad impatto nel 2020. A tal fine, il GSG lavorerà per raggiungere tre obiettivi primari: 30 paesi affiliati nel 2020, raggiungere 1 miliardo di persone alla base della piramide nel 2020, raggiungere i 150 miliardi di investimenti ad impatto nel 2017 e 300 miliardi nel 2020. Se effettivamente questi obiettivi saranno raggiunti nel 2020, ha sostenuto Cohen, saremo davvero ad un punto di svolta. La Taskforce del G7 sugli investimenti ad impatto, ha ricordato Cohen, era nata non solo per favorire lo scambio di informazioni ma per coinvolgere quei Paesi che potessero favorire la rivoluzione degli investimenti ad impatto, una rivoluzione che assomiglia, per certi versi, a quella tecnologica, con la quale condivide la forza trainante dei millennals.

Amit Bathia ha focalizzato il suo intervento sullo stato del mercato, evidenziando come gli investimenti ad impatto siano cresciuti del 29% durante l'ultimo anno, con housing che si attesta come settore in maggiore espansione. Tra gli elementi critici, evidenziati nel corso del Summit, la relazione con il settore pubblico, rispetto al quale permangono barriere che ostacolano una crescita armonica del mercato.

La giornata odierna sarà caratterizzata da un’agenda piuttosto fitta, con sessioni dedicate ai Social Impact Bond, ai Development Impact Bond, al rafforzamento degli intermediari, alla costituzione di Outcome Fund. A chiudere i lavori, Ronald Cohen lancerà una call to action per rafforzare il movimento dell’impact investing.


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