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Reddito di inclusione, ecco il testo del decreto del Governo

Settimana prossima il decreto legislativo sarà incardinato nelle Commissioni di Camera e Senato, che dovranno dare il loro parere entro l'11 agosto. Vincolati 262 milioni nel 2018 e 277 a decorrere dal 2019 per il rafforzamento dei servizi sociali territoriali. 20 milioni annui destinati alla povertà estrema e ai senza dimora

di Sara De Carli

Le commissioni Affari sociali e Lavoro alla Camera e Lavoro al Senato hanno tempo fino all’11 agosto per dare il loro parere sul decreto legislativo che contiene le disposizioni attuative per la nascita del reddito di inclusione, la prima misura nazionale di contrasto della povertà.

Il provvedimento sarà incardinato la prossima settimana per l'espressione del parere delle due Commissioni, che sono state sempre coinvolte dal Governo nella stesura prima del Memorandum e poi del decreto approvato lo scorso 9 giugno dal Consiglio dei ministri. Sul testo è già stata raggiunta l'intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni. Qui potete leggere il testo trasmesso alle Commissioni e la Relazione tecnica che lo accompagna.

Il Rei nelle intenzioni del Governo sarà operativo a decorrere dal 1° gennaio 2018 e costituisce un livello essenziale delle prestazioni. Il beneficio economico del Rei è riconosciuto per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e non può essere rinnovato se non sono trascorsi almeno sei mesi da quando ne è cessato il godimento. In caso di rinnovo, la durata è fissata in un periodo non superiore a dodici mesi. L’erogazione della componente economica del Rei avverrà tramite una Carta Acquisti, detta Carta REI, che consentirà anche di prelevare contanti per un massimo della metà del beneficio mensile.

Il testo

Fra le novità, oltre al fatto che il decreto legislativo è stato utilizzato anche come veicolo per reintegrare i 212 milioni di euro del Fondo Nazionale Politiche Sociali (vedi qui), il fatto che si stanziano 262 milioni di euro per l’anno 2018 e 277 milioni di euro a partire dall’anno 2019 per rinforzare i servizi sociali (art 7 comma 3).

L’articolo 7 comma 9 riserva invece 20 milioni di euro annui, a decorrere dall'anno 2018, per interventi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora. Anche nel Piano nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, che ogni tre anni dovrà rivedere alcuni punti, nell’ottica della progressiva estensione della platea dei beneficiari e del graduale incremento dell’entità del beneficio economico, prevede che le risorse vincolate ai servizi sociali territoriali non possano mai essere inferiori al 15% del Fondo contro la povertà stesso (art 8 comma 1 lettera g).

Presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è istituita la Direzione Generale per la lotta alla povertà e per la programmazione sociale, cui sono trasferite le funzioni dell’attuale Direzione generale per l'inclusione e le politiche sociali. Entro il 30 giugno di ogni anno il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presenterà alle Camere un Rapporto sulle Politiche Sociali.

Foto Clem Onojeghuo / Unsplash


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