Sanità & Ricerca

Oltre 2mila download per l’App che combatte anoressia e bulimia

Primi otto mesi di Sch(Hi)acciaDca, l'applicazione realizzata grazie al progetto "Digital for Social" di Fondazione Vodafone che ha anche un sito web e una pagina Facebook. Sui social la campagna per dare un supporto a persone con problemi alimentari ha raggiunto oltre 49mila persone in tutta Italia. A crearla il Cdca della Casa di cura Palazzolo di Bergamo

di Antonietta Nembri

I Dca, ovvero i Disturbi del comportamento alimentare, colpiscono soprattutto i giovani, gli adolescenti. Anoressia e bulimia interessano in modo particolare le ragazze, ma non solo. I giovanissimi vivono di app e social e proprio una App è stata lo strumento per dare un supporto a persone che hanno un disturbo alimentare e ai loro familiari. In otto mesi di attività (è stata infatti lanciata il 15 novembre 2016) Sch(Hi)acciaDCA l’applicazione creata dal Centro per la diagnosi e la cura dei disturbi del comportamento alimentare (Cdca) della Casa di Cura Palazzolo di Bergamo, ha avuto oltre 2mila download, 607 utenti registrati, 471 messaggi pervenuti via chat e 195 persone raggiunte.

Nei primi otto mesi di attività Sch(Hi)acciaDCA è stata scaricata 2.621 volte e ha fornito 319 risposte dagli esperti. In una nota si precisa che il 92,32% degli utenti sono donne e nel 94,36% dei casi ad aver utilizzato la chat sono state le persone direttamente interessate, che hanno chiesto aiuto per risolvere il loro personale disturbo. Tra gli utilizzatore c’è anche chi ha chiesto aiuto per altre persone: le madri (spesso per le figlie), le amiche ma anche gli amici (le domande sono arrivate soprattutto da utenti maschi), le sorelle, i nipoti.

A essere utilizzati sono stati tutti gli strumenti proposti: i test, il Diario personale, utilizzato in forma privata, e la Chat, che – si legge ancora nella nota – si è dimostrata lo strumento più importante per intercettare le richieste di aiuto. Gli esperti hanno così risposto a dubbi alimentari, talvolta dettati da pregiudizi, e a richieste d’informazioni (sull’accesso al servizio, sui diversi servizi e percorsi disponibili), ma hanno anche garantito sostegno e orientamento rispetto a problemi di tipo alimentare, legati alla sfera corporea, al ritiro sociale e al peso.

Accedere a Sc(Hi)acciaDCA è molto semplice: bastano un nickname e un’e-mail per la conferma della registrazione. Non vengono richieste ulteriori informazioni, come provenienza o età, per garantire il massimo livello di privacy e tutela dei propri dati personali. Oltre all’app, sono disponibili anche il sito web e la pagina Facebook @dcaistpalazzolo, social network attraverso il quale la campagna ha già raggiunto oltre 49mila persone in tutta Italia.

Sc(Hi)acciaDCA è stata realizzata grazie al progetto “Digital for Social” di Fondazione Vodafone e si è rivelata un ottimo canale per raggiungere gli adolescenti, sempre più spesso vittime di questi disturbi, e le loro famiglie.
L’app che rientra nel progetto di collaborazione con il territorio e con il consorzio Solco Città Aperta, con cui la Casa di Cura Beato Palazzolo sta lavorando per favorire la prevenzione e la diagnosi precoce nelle scuole, negli oratori e nelle associazioni sportive, proseguirà nelle sue attività anche grazie al progetto «…allora, vola!», sostenuto da Fondazione Cariplo e dedicato ad accompagnamenti mirati per famiglie in situazione di fragilità socio economica e forme di affiancamento post terapia per favorire il reinserimento e l’autonomia dei giovani seguiti dal Centro stesso.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA