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Azzardo legale: i Monopoli prendono tempo

Un migliaio le lettere partite o pronte a partire per mano degli amministratori locali che chiedono allo Stato di conoscere quanto denaro viene divorato dall'azzardo legale nei loro territori. L'Agenzia dei Monopoli, preposta al controllo e alla gestione di quei dati prima li dà, poi dice di non averli, infine prende tempo. Il re è nudo

di Marco Dotti

Per anni hanno parlato di legalità e di controllo. Eppure, alla prima richiesta corale, venuta da migliaia di amministratori locali che hanno risposto al nostro appello del 31 luglio scorso, il banco è saltato. O meglio, prende tempo.

Gli amministratori e i cittadini chiedono una cosa semplice: conoscere il flusso monetario legato alle diverse tipologie di "gioco lecito" (così lo chiama lo Stato, noi preferiamo "azzardo legale", per mettere in chiaro da che parte stanno le contraddizioni) che investono i loro comuni. Non dati "manipolati" o "interpretati" o – come dicono gli statistici – aggregati. No: quanto incassa quella slot, quanto le lotterie istantanee, quanto le vlt su quello specifico territorio. Così che ogni amministratore e, di conseguenza, ogni cittadini abbia contezza del problema. Concretamente, non a suon di slogan o campagne sul "gioco responsabile". Dobbiamo capire l'entità finanziaria che stravolge i nostri quartieri, le nostre città, le nostre vite. Si chiama trasparenza. E anche civismo.

Ebbene, l'ente preposto al controllo di questi flussi finanziari è l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dipendente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. L'Agenzia possiede tutti i dati, altrimenti che cosa controlla? Ogni anno, l'Agenzia pubblica una brochure, chiamata "Libro Blu", che vorrebbe fotografare la situazione: una pubblicazione ufficiale, che però non disaggrega i dati e non offre alcuna chiave di comprensione. Anzi…

Le centinaia di richieste arrivate ai Monopoli devono averli spiazzati o allarmati se, questi, dopo aver fornito dati a un paio di comuni, hanno cominciato a temporeggiare rispondendo che forniranno quei dati compatibilmente con le loro possibilità.
Ecco una delle lettere inviate in risposta a una decina di amministratori comunali.

Ai più maliziosi – o forse solo ai più avveduti – sembra solo un modo per prendere tempo. In vista di cosa? Nel primo paragrafo, poi, si dichiara che l'Agenzia non disporrebbe dei dati richiesti. Singolare affermazione, per un ente statutariamente posto a tutela della legalità anche nel controllo del gioco d'azzardo (legale). Per il resto, si prende tempo: forse comincia a maturare anche tra i funzionari la consapevolezza che il dado e tratto e quei dati presto o tardi li dovranno fornire.

Noi, però, e così le centinaia di sindaci, consiglieri, assessori, cittadini che hanno risposto all'appello non desistiamo. Il bene è contagioso e per chi ha a cuore solo il bene di questo Paese non c'è muro che tenga. Quei numeri usciranno, ne siamo certi. Usciranno, e sarà un bene per tutti.


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