Economia & Impresa sociale 

Vuoi migliorare l’economia italiana? Dimagrisci

È ufficiale: “l’eccesso di peso” è entrato nei criteri vincolanti per la stesura delle legge di Bilancio, secondo le nuove line guida europee. Un fattore che premia comunque l’Italia rispetto ad altri paesi del nostro continente

di Gabriella Meroni

C’è anche l’obesità tra i 12 indicatori di benessere equo e sostenibile (Bes) che contribuiranno a stilare la legge di bilancio, sulla base delle indicazioni della legge di riforma (163/2016) che un anno fa aggiunse altri indicatori, oltre il classico Pil, per la formazione del bilancio dello Stato a partire dal 2019. L’eccesso di peso, in particolare, è stato inserito in seguito alle conclusioni cui è giunto un Comitato di esperti nominato dal governo proprio con l’incarico di ridurre gli originali 135 indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) elaborati tempo fa da Istat e Cnel; il Comitato, composto da esperti e dirigenti ministeriali tra cui il capo Dipartimento dell’Istat Roberto Monducci, Andrea Brandolini della Banca d’Italia e l’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini, ha presentato alle Camere i risultati del proprio lavoro lo scorso luglio, elaborando appunto 12 criteri tra cui troviamo anche diseguaglianza, speranza di vita, occupazione femminile, drop out scolastico, emissioni di CO2 e abusivismo edilizio. L’eccesso di peso – si legge nel documento – è stato considerato un fattore da monitorare in quanto «indicatore utile ai fini della valutazione della sostenibilità degli attuali livelli di salute della popolazione e del loro possibile miglioramento, reattivo alle politiche pubbliche mirate ad influenzare lo stile di vita e idoneo a cogliere significativi elementi di disuguaglianza».

Ma quale sarà l’impatto di questa decisione per l’economia del nostro paese? Secondo la Coldiretti, non potrà che rivelarsi positivo: gli italiani infatti sono tra i più in forma dell’Unione Europea con il 10,7% di obesi rispetto alla media comunitaria di 15,9% (con punte del 21% per Lettonia ed Ungheria). I primati nazionali negli indicatori di benessere fisico sono confermati dalla classifica “Bloomberg Global Health Index su 163 Paesi che ha collocato il nostro Paese al vertice tra quelli con i cittadini più sani. Non è un caso che l’ultimo Bes elaborato dall’Istat inserisca l’Italia tra i paesi più longevi in Europa (83,2 anni), seconda solo alla Spagna, con un vantaggio di oltre due anni di speranza di vita rispetto alla media europea (80,9 anni).


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